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Napoli-Genoa 6-0: il 4-2-3-1 funziona, azzurri straripanti in avanti

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E’ un Napoli che gira, che funziona a meraviglia, con gli interpreti nei ruoli giusti. Il 4-2-3-1 varato da Gattuso per la partita casalinga di ieri contro il Genoa ha dato i suoi frutti. Il modulo, già ammirato nella seconda frazione di Parma, regala agli azzurri qualità offensiva e variabili sotto il profilo tattico. Gli uomini dell’ex tecnico del Milan hanno sin da subito fatto la partita, premendo sull’acceleratore. La rete in apertura di Lozano è stata il frutto di un inizio da grande squadra, con il pallino sempre in mano, cercando le verticalizzazioni improvvise chieste da Gattuso  ai suoi e sfruttando la qualità degli interpreti in avanti.

A proposito di Lozano: il messicano ha fornito una prova totale condita da due reti, lavorando nella doppia fase sulla propria fascia di appartenenza. Benissimo anche Osimhen, che ha confermato le buone impressioni del Tardini. L’ex Lille ha lavorato molto per la squadra, cercando spesso assist e compagni nelle sue giocate. Un’arma letale in spazi aperti, il nigeriano è riuscito a dare anche profondità alla manovra del Napoli, muovendosi bene tra le linee del Genoa. Un grifone, però, arrendevole: dopo la seconda rete di Zielinski – anche lui in grande spolvero – gli uomini di Maran sono scomparsi dal campo, cedendo completamente alle offensive azzurre, che hanno dilagato tra gli spazi e le incertezze della retroguardia genoana. Sugli scudi il solito  Mertens, autore della rete del 3-0 e di un’ennesima prova di incontenibile qualità. Il belga nel 4-2-3-1 è a suo agio, può svariare, creare in qualsiasi zona del campo, libero di esprimere tutto il proprio estro.  Al di là del 6-0 rotondo, sublime, ottenuto ieri, ciò che rimane negli occhi degli osservatori è una squadra che gioca senza inibizioni, libera, che riesce ad esprimere tutto il potenziale di cui è armata.

Nota negativa della serata, invece, l’infortunio muscolare di Lorenzo Insigne. Il capitano azzurro è uscito nella prima frazione di gioco, al 22′, sostituito da Elmas. Si attendono gli accertamenti, ma le sensazioni  non sono positive. Una perdita grave non solo perchè tra sei giorni c’è la Juventus, ma soprattutto perchè a livello tattico Insigne rappresenta una certezza assoluta nello scacchiere tattico di Gattuso. Il 24 copre entrambe le fasi, senza mai cedere alla stanchezza, anzi, producendo tantissimo in zona offensiva. Certo le soluzioni al Napoli non mancano, visto anche l’ottimo ingresso di Politano e la condizione psico-atletica di Lozano.

Buona anche la prova difensiva degli uomini di Gattuso: il Genoa, in realtà, ha creato poco, ma il pressing offensivo svolto dai quattro davanti e la retroguardia alta hanno creato difficoltà enormi di manovra al Grifone. Un’intensità lucida e preparata, che ha dato i suoi frutti.  Una pressione asfissiante per oltre ottanta minuti, sintomo di una condizione fisica ottimale.

Ora la Juventus, domenica all’Allianz. Una sfida storica e di grande fascino. I bianconeri, reduci dal 2-2 di Roma, sono a quattro punti in classifica, meno due dagli azzurri, primi con Milan e Verona, in attesa dei recuperi della prima giornata. A Torino servirà una prova convincente e totale: a livello tattico in primis, per confermare quanto di buono fatto nelle prime due uscite; poi a livello caratteriale, questo Napoli deve dimostrare la stessa intensità e lo stesso approccio anche in un big match come quello di domenica prossima.

Gattuso sa bene che troverà una Juventus affamata e vogliosa di ripartire subito. Ma il Napoli c’è, così come il suo condottiero. E le frecce di cui dispone il tremendo arco azzurro. 

Francesco Antonio Napoli

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