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Napoli, Cotugno in sofferenza. Punzi: “Variante inglese ormai dominante: colpiti anche i giovani”

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Il lockdown campano potrebbe favorire una decrescita dei contagi che nelle ultime settimane hanno registrato un aumento esponenziale. Rodolfo Punzi, responsabile del Reparto malattie infettive dell’Ospedale Cotugno di Napoli, spera di non “rivedere le scene di novembre” soprattutto ora che la preoccupazione per la terza ondata del Covid-19 cresca di giorno in giorno.

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Progetto partito al Cotugno: un braccialetto per monitorare i pazienti positivi al Covid

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Nuovo progetto innovativo partito presso l’ospedale Cotugno di Napoli: i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati in degenza ordinaria saranno monitorati con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Il sistema è stato spiegato ai colleghi dell’ANSA da Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli: “I pazienti vengono dotati di un kit con 2 sensori wireless, un trasmettitore ed alcune fascette. I sensori permettono il monitoraggio di saturazione e frequenza respiratoria, ma anche di indice di perfusione ed altri parametri. I dati sono poi trasmessi su una piattaforma controllata tutto il giorno da personale dedicato consentendo agli operatori di intervenire da remoto qualora i parametri dovessero modificarsi in modo rilevante. Si è scelto questo sistema perché nelle terapie intensive e sub intensive i parametri sono già controllati costantemente. Il Covid è un virus subdolo, può portare un rapido peggioramento delle condizioni di un paziente, ma con questo monitoraggio si può intervenire in modo oculato e con un quadro clinico già chiaro”.

Napoli, infettivologo primo a ricevere la somministrazione del vaccino

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L’infettivologo Rodolfo Punzi è stato il primo a ricevere il vaccino elaborato da Pfizer-Biontech presso l’ospedale Codugno di Napoli, uno dei luoghi simbolo della lotta al coronavirus, nonché presidio vaccinale per tutta l’Azienda dei Colli. 

Pastori con le mascherine sul presepe in ospedale

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Il presepe a Napoli si “adegua” ai tempi pandemici che stanno caratterizzando questo 2020 ed è stato realizzato un progetto con pastori che indossano la mascherina, la visiera protettiva, le tute bianche protettive che da mesi vediamo indosso al personale medico e sanitario che opera nei reparti Covid. Iniziativa effettuata dagli infermieri dell’VIII divisione malattie infettive dell’emigrazione presso l’ospedale Cotugno di Napoli, tramutato in reparto Covid da qualche mese. Ne parla l’agenzia ANSA.

L’allarme dal Cotugno: terza ondata Covid prima di Capodanno

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L’allarme della terza ondata coronavirus viene lanciato da Elio Manzillo, primario dell’VIII divisione Malattie infettive dell’emigrazione, da mesi ormai uno dei tanti reparti covid dell’ospedale Cotugno: “Temo che arriverà a Cavallo di Capodanno quando aumenteranno i ricoveri e dovremo vedere come affrontarla. Il Governo ha fatto scelte sbagliate ed ora – riporta l’agenzia ANSA – sta cercando di rimediare con altre restrizioni quando già hanno concesso di scendere di casa. Mi fa quasi sorridere l’invito a stare con poche persone tra Natale e Capodanno: chi mai può controllare tutte queste persone? Il nostro reparto non ha posti letto occupati, dovuto rinviare ad un alto reparto un paziente che non potevamo recuperare per mancanza di posto”. 

Covid-19, al Cotugno riparte la cura con il plasma

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Bruno Zuccarelli, primario di Immuniematologia e servizio trasfuzionale dell’azienda dei colli, nonché vicepresidente dell’ordine dei Medici di Napoli ha parlato della ripresa della cura a base di plasma: “Abbiamo raccolto 11 unità di plasma iperimmune – riporta Il Mattino – e siamo ripartiti con la cura sebbene il protocollo sia ora più stringente: il donatore infatti non solo deve aver sviluppato l’immunità contro il virus, ma deve essere alta la concentrazione degli stessi. A tutto ciò bisogna aggiungere le procedure per ricercare altri virus, come ad esempio l’epatite A ed E. Su 10 potenziali donatori ne troviamo 2 al massimo”.

Maradona jr ricoverato al Cotugno per Covid

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Diego Armando Maradona jr, 34enne figlio dell’ex Pibe de Oro, è ricoverato presso l’ospedale Cotugno di Napoli dopo aver contratto il coronavirus. Le condizioni sono stabili ed il suo quadro clinico è sulla via del miglioramento, ma dovrà restare ancora sotto osservazione. Maradona ha annunciato via social la sua positività, invitando tutti ad avere la massima attenzione perché non ci si sta confrontando contro il normale virus influenzale.

Invito dal Cotugno: “Fate un lockdown personale, salvate la vostra e la vita altrui”

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Il direttore generale dell’Azienda dei Colli di Napoli, che prevede anche il Cotugno, Maurizio Di Mauro ha parlato ai microfoni dell’agenzia ANSA dell’andamento epidemiologico: “Invito tutti a fare un lockdown per salvare voi e gli altri, stiamo facendo l’impossibile per salvare vite umane. Il personale sta facendo un lavoro straordinario, ma siamo al limite. L’invito è di chiamare prima i medici di medicina generale prima di venire. Attualmente ci sono 12 postazioni nel triage e due terapie intensive nel pronto soccorso per cercare di tamponare il problema. L’obiettivo è di reperire ulteriori posti letto”.

Allarme dal Cotugno: “L’ospedale è quasi tutto Covid, urge fermare i contagi familiari”

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Il primario infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli, dott. Rodolfo Punzi, ha parlato con i colleghi di Repubblica Napoli della situazione virus a Napoli.

Queste le sue dichiarazioni:L’ospedale è quasi tutto Covid, abbiamo solo 3 reparti per le comuni patologie infettive. Abbiamo 100 ricoverati nel reparto ordinario, 16 in quello subintensivo e 8 in rianimazione. In pochi giorni abbiamo avuto 10 nuovi pazienti che hanno difficoltà respiratorie e polmonite. Il problema principale riguarda i contagi familiari, devono essere limitati, creando dei covid residence dove il positivo deve restare in isolamento senza mettere a repentaglio la salute dei familiari”.

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