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Conte: “Niente lockdown nazionale, Regioni divise in 3 diverse aree di rischio”

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Il Premier Giuseppe Conte ha parlato alla Camera dei Deputati nella giornata di lunedì 2 novembre per aggiornare i membri parlamentari delle misure previste per il contenimento del contagio da Covid.

QUADRO COMPLESSIVO – “Ho chiesto questo incontro prima di poter procedere ad un nuovo provvedimento. L’opposizione ha rifiutato un tavolo di confronto, ma la proposta del Governo rimane valida per contrastare insieme questa epidemia. Il quadro epidemiologico è particolarmente critico, la pandemia corre in modo molto rapido. Nelle ultime due settimane la gran parte dei Paesi Europei ha fatto registrare un aumento di 150 positivi ogni 100.000 abitanti. Il numero di italiani contagiati è alto secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Oggi sappiamo come affrontare meglio il virus; la pressione non è insostenibile, ma registriamo un affollamento nei restanti reparti ospedalieri. L’obiettivo è cercare di curare i malati lievi nei propri domicili per evitare il sovraffollamento, il Commissario Arcuri ha acquistato 10 milioni di test rapidi da consegnare alle Regioni. Vogliamo far crescere la capacità di screening del nostro Paese che è arrivato a processare 200.000 tamponi al giorno e confidiamo di arrivare a 350.000”. 

REGIONI A RISCHIO – “11 Regioni sono classificate a rischio alto per la trasmissione del Covid, 8 Regioni a rischio moderato. L’Rt nazionale è dell’1,7%, in altre Regioni è superiore alla media nazionale. C’è il rischio che nel prossimo mese 15 Regioni possano andare oltre il limite possibile delle terapie intensive”.

3 AREE TERRITORIALI – “Dobbiamo intervenire con misure più stringenti per contenere il contagio visto l’andamento della pandemia e del sistema sanitario nazionale. La chiusura unitaria rischia di creare più danni e misure irragionevoli. A tal fine il prossimo Dpcm individuerà a 3 aree cui fanno riferimento altrettanti scenari che comportano diverse misure. L’inserimento di ciascuna Regione in una delle 3 aree dipenderà dal Ministero della Salute. Sarà possibile cambiare fascia se verrà ritenuto opportuno dal Ministero. Per tutto il territorio nazionale ci saranno alcune misure che intendano rafforzare il controllo del contagio. Pensiamo di disporre la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi oltre a sale scommesse. Chiuderanno anche mostre e musei, riduzione fino al 50% della capienza dei mezzi pubblici e intendiamo limitare lo spostamento tra Regioni a rischio tranne se per motivi di lavoro, studio, salute o necessità. Prevediamo limitazioni nella fascia serale più tarda ed infine la possibilità della didattica a distanza per tutte le scuole. Nelle Regioni più a rischio contiamo di introdurre ulteriori limitazioni”.

LOTTIAMO PER SALVARE VITE – “Sappiamo che queste limitazioni avranno delle ripercussioni sul nostro Paese, ma lottiamo per salvare la vita umana. Se saremo efficaci nel piegare la curva dei contagi quanto più velocemente potremo riprendere le nostre attività. Il Governo non intende arretrare per aiutare i lavoratori, le imprese e le famiglie. A tal proposito abbiamo approvato il decreto ristori, bloccando inoltre il blocco dei licenziamenti. Chiedo a tutte le forze in campo di restare uniti”.

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