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Primo Piano - page 23

Coronavirus, decreto da 25 miliardi: il Consiglio dei Ministri pronto a varare la manovra “Cura Italia”

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Il Consiglio dei Ministri per il varo del decreto con le misure per il contrasto all’emergenza Coronavirus si terrà questa mattina. Aiuti per medici, lavoratori, famiglie, imprese. Un’iniezione di sostegno all’economia, subito, da circa 25 miliardi. E finanziamenti mobilitati per 350 miliardi. Eccola la manovra “cura Italia”. Prende forma in un maxi decreto che sarà approvato in giornata in Consiglio dei Ministri e nelle limature finali si aggira attorno ai 120 articoli. Nelle ore di allarme massimo per la tenuta del sistema sanitario in Lombardia, il governo si prepara a varare misure – “solo le prime” – per frenare i contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus e per sostenere la sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine. “Nessuno sarà lasciato solo”, assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Coronavirus, raggiunta l’intesa tra sindacati e imprese. Intano sono 14.955 i malati, mentre il numero dei contagiati sale a quota 17.660

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Raggiunta l’intesa tra sindacati e imprese: dopo un lungo confronto andato avanti nella notte, anche in videoconferenza con il governo, è stato firmato il “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Stop alle scadenze fiscali di lunedì per tutti, già assicurato. E calo delle bollette allo studio, per alleviare famiglie e imprese. In arrivo anche ammortizzatori sociali, congedi speciali, sostegno alla liquidità delle imprese e nuove misure per aiutare il servizio sanitario in affanno per l’epidemia da Coronavirus. Il governo tenta di stringere e lavora a una sorta di ‘super-decreto’ che potrebbe accogliere anche i tanti suggerimenti presentati dai ministeri, che vanno dai rinvii degli appuntamenti elettorali a quelli delle scadenze dei documenti o della revisione auto. Ancora si sta valutando, però, se condensare in un unico provvedimento tutti gli interventi o se spacchettarli in due tempi, con un primo decreto da portare in Consiglio dei ministri entro il weekend, probabilmente stasera, e un secondo da varare a inizio della prossima settimana che guardi oltre l’emergenza, per arginare il rischio tracollo del Pil. Sono 14.955 i malati di coronavirus in Italia, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 17.660. Il dato è stato fornito ieri dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 7.732 i malati in Lombardia, 2.011 in Emilia Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 242 nel Lazio, 213 in Campania, 304 in Liguria, 236 in Friuli Venezia Giulia, 126 in Sicilia, 121 in Puglia, 157 in Trentino, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 17 in Molise, 43 in Sardegna, 27 in Valle d’Aosta, 37 in Calabria, 123 in Alto Adige, 10 in Basilicata.

Coronavirus, Protezione Civile: “Superati i mille morti, 213 i guariti in più, 12.839 i malati”

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Con le città che lentamente si fermano, gli operai che chiedono garanzie nelle fabbriche e il mondo che giorno dopo giorno si chiude sempre di più seguendo l’esempio del nostro paese, il coronavirus fa segnare un nuovo record in Italia: con i 189 morti nelle ultime 24 ore l’Italia supera le mille vittime. Ora sono 1.016 – tre volte i morti del terremoto del centro Italia o dell’Aquila, tanto per dare un’ordine di grandezza – ed è l’ennesima soglia, psicologica soprattutto, che viene abbattuta da un’emergenza la cui fine, a sentire gli scienziati, è ancora molto lontana. Certo, il dato dei guariti – 213 in un solo giorno, il più alto dall’inizio dell’esplosione del contagio – è sicuramente un’indicazione positiva che ha a che fare con le misure di contenimento prese dalle autorità, ma i numeri sembrano tutt’altro che rallentare: ai 10.590 malati di mercoledì se ne sono aggiunti altri 2.249, per un totale di 12.839, tra cui anche 50 medici di Bergamo e un altro calciatore, Manolo Gabbiadini. E i ricoverati in terapia intensiva – che restano il 10% circa del totale – sono arrivati a 1.153. Significa che ormai i contagiati da coronavirus occupano il 20% del totale dei posti a disposizione in tutta Italia nelle terapie intensive. Il governo ha già detto che aumenteranno del 50% – e quelli in terapia sub intensiva del 100% – ma serve tempo. 

Coronavirus, da oggi in vigore il nuovo Dpcm: chiusi negozi, bar e ristoranti. Garantiti i servizi essenziali. Conte: “Per avere un riscontro effettivo di queste misure, dovremo attendere un paio di settimane”

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Il nuovo Dpcm, in vigore da oggi e fino al 25 marzo, prevede la chiusura di ulteriori attività e servizi non essenziali. Stop anche a bar, pub e ristoranti; consentita la consegna a domicilio. Restano attivi tra gli altri idraulici, meccanici, benzinai, tabaccai ed edicole. “Rimaniamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore domani”, ha detto il premier Conte annunciando il Dpcm. Per avere un riscontro effettivo di queste misure, dovremo attendere un paio di settimane” ha spiegato il premier, elencando le nuove disposizioni: “Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità. Per le attività produttive va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi”. Le fabbriche resteranno aperte ma “con misure di sicurezza” ha aggiunto il premier. Saranno garantite, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività. “Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient’affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro. Dovremo essere lucidi, responsabili” ha sottolineato Conte. Che ha poi tenuto a puntualizzare: “Non è necessario fare nessuna corsa per acquistare il cibo: i negozi di alimentari restano aperti”. Intanto, è Domenico Arcuri il nuovo commissario delegato per l’emergenza coronavirus: dovrà rafforzare la risposta delle strutture ospedaliere, avrà ampi poteri di deroga, lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Avrà anche il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e sopperire alle carenze sin qui riscontrate. Arcuri si coordinerà con il dottor Borrelli “che sta facendo un incredibile lavoro” ha aggiunto Conte. Idraulici, meccanici e pompe di benzina resteranno aperti, per effetto del nuovo Dpcm, come anche gli artigiani resteranno aperti. Sono tutti infatti considerati servizi essenziali.

Coronavirus, i contagiati in Italia sforano quota 10mila e dalle regioni del Nord arriva un appello per misure ancora più drastiche di chiusura. A Codogno zero contagi, è la prima volta

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Dalla Cina sarà inviato in Italia un team di cinque medici esperti cinesi con un membro della Croce rossa di Pechino e uno specialista del Chinese Center for Disease Control and Prevention: porteranno “le loro competenze” e forniture per aiutare l’Italia contro l’epidemia del coronavirus, riferisce la Cgtn, la tv in lingua inglese della statale Cctv. Ieri, nella telefonata con il collega Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri Wang Yi ha detto che “se la parte italiana lo chiede, la Cina è pronta a mandare personale medico per aiutare l’Italia”, secondo i media cinesi. Oggi, intanto, si svolgerà un nuovo Cdm sull’emergenza coronavirus. Sul tavolo lo scostamento dal pareggio di bilancio, che sarà poi votato in giornata dal Parlamento. Voto che avverrà scaglionato per rispettare le norme sanitarie. E ieri la positività di un primo parlamentare, il deputato Pedrazzini del misto: lui e io suoi vicini di scranno non parteciperanno alla seduta odierna. Ieri, al ventesimo giorno dell’era del coronavirus, l’Italia ormai in quarantena da Aosta a Palermo supera la quota simbolo di 10mila contagiati, 1.004 dei quali guariti, e fa registrare il più alto numero di vittime: 168 in un solo giorno, 135 dei quali in Lombardia. Ma non solo. L’aumento del numero complessivo dei malati – 590 in più rispetto a lunedì, per un totale di 8.514 – molto più contenuto rispetto ai giorni precedenti, è dovuto al ritardo dei risultati dei test effettuati dalla Lombardia: dunque non c’è ancora alcun rallentamento del virus. Ecco perché dalle Regioni del Nord, Lombardia e Veneto su tutte, è arrivato un nuovo appello per un’ennesima stretta: “chiudete tutto per 15 giorni”. I governatori vogliono che restino in funzione solo i servizi essenziali mentre negozi (ad eccezione di quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie) e attività produttive vengano chiuse subito. “E’ il tempo della fermezza – sono le parole, chiarissime, di Fontana – Bisogna chiudere tutto adesso per ripartire il prima possibile. Le mezze misure non servono”. Intanto si registra, però, un dato positivo. Zero nuovi contagi: è il dato di ieri che riguarda il Comune di Codogno, ormai famoso in tutto il mondo dopo aver fatto registrare il primo ricoverato da coronavirus riconosciuto in Italia. E immediato è arrivato il commento di Francesco Passerini, sindaco della città oltre che presidente della Provincia di Lodi. “Siamo particolarmente felici di questo che ci sembra un grande risultato ma vogliamo dire che noi, che siamo stati zona rossa del lodigiano, la quarantena l’abbiamo fatta seriamente, e certamente è per questo che adesso assistiamo al calo che speravamo”.

Coronavirus, nei Tar stop alle udienze fino a 22 marzo: adottate altre misure sino al 31 maggio

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L’emergenza coronavirus in Italia ha portato anche il Tar a prendere delle misure. Nessuna udienza sarà celebrata, tranne quelle dedicate all’esame delle domande cautelari: da oggi al 22 marzo si ferma la giustizia amministrativa. Mentre dal 23 marzo al 31 maggio i vertici della giustizia amministrativa potranno predisporre misure organizzative “calibrate sull’evoluzione epidemiologica”, per evitare assembramenti negli uffici giudiziari. Intanto sino al 31 maggio le udienze pubbliche saranno celebrate a porte chiuse e l’obbligo del deposito di almeno una copia del ricorso in forma cartacea sarà sospeso.

Coronavirus, la Giustizia si ferma fino al 31 maggio. I contagiati salgono a quota 3.916, 197 le persone decedute

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La giustizia si ferma per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal Governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede, che si sta definendo a Palazzo Chigi e che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt’Italia. Sono 3.916 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 620 persone in più rispetto a giovedì e 197 i morti, 49 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile di ieri sera. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 2.008 i malati in Lombardia, 816 in Emilia Romagna, 454 in Veneto, 139 in Piemonte, 155 nelle Marche, 57 in Campania, 24 in Liguria, 78 in Toscana, 50 nel Lazio, 28 in Friuli Venezia Giulia, 22 in Sicilia, 15 in Puglia, 9 in Abruzzo, 10 in Trentino, 12 in Molise, 16 in Umbria, 4 in provincia di Bolzano, 4 in Calabria, 5 in Sardegna, 3 in Basilicata, e 7 in Valle d’Aosta. Le vittime sono 135 in Lombardia (37 in più di ieri), 37 in Emilia Romagna (+7), 12 in Veneto (+2), 4 nelle Marche, 4 in Piemonte (+2) 3 in Liguria e uno in Lazio e Puglia. Complessivamente sono finora 4.636 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 36.359, dei quali oltre quasi 30mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Intanto, si apprende che un poliziotto della scorta di Matteo Salvini risulta positivo al Coronavirus. Si tratta di un uomo della scorta della seconda auto, quella che accompagna la vettura del leader della Lega ed ex ministro degli Interni. Le stesse fonti precisano che Salvini si trova in ottime condizioni e che potrebbe sottoporsi al tampone qualora le autorita´ sanitarie lo richiedessero. 

Coronavirus, primo positivo in Vaticano: sospesi tutti i servizi ambulatoriali

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Questa mattina sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi ambulatoriali della Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano per poter sanificare gli ambienti a seguito di una positività al Covid-19 riscontrata ieri in un paziente. Rimane però in funzione il presidio di Pronto Soccorso. La Direzione Sanità e Igiene sta provvedendo ad informare le competenti autorità italiane e nel frattempo sono stati avviati i protocolli sanitari previsti”. Lo riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.

Coronavirus, 2.706 i contagiati in Italia: 1.346 quelli ricoverati con sintomi e 1.065 quelli in isolamento domiciliare. 276 i guariti, 107 i decessi

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Sono 2.706 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 443 persone in più rispetto a ieri e 107 i morti, 28 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Crescono le persone guarite. Sono 276, 116 in più rispetto a martedì. L’aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni. I dati aggiornati dicono che i morti sono arrivati a 107, il 3,47% del totale dei contagiati, e che ci sono 295 malati in terapia intensiva, 66 in più di ieri, pari al 28,8% in più. Ma è anche vero che sono poco più del 10% dei 2.706 malati totali. Tra loro non c’è il ministro Patuanelli: il titolare del Mise, che la settimana scorsa aveva incontrato l’assessore lombardo Mattinzoli, poi risultato positivo, si è sottoposto al tampone ed è risultato negativo. Ora è comunque in isolamento al ministero. 1.346 sono invece i malati ricoverati con sintomi e 1.065 quelli in isolamento domiciliare.

Coronavirus, in Italia 1.835 casi e 52 morti: frenano i contagi. Settimana decisiva per capire l’andamento dell’epidemia

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In Italia frenano i contagi: lunedì l’incremento dei malati è stato del 16% (258 casi in più) a fronte dell’aumento del 50% registrato il giorno prima. Di questi, inoltre, il 50% è asintomatico (o con sintomi lievi) e in isolamento domiciliare, il 40% è ricoverato con sintomi e solo il 10% in terapia intensiva. “Un dato confortante” dice il commissario Angelo Borrelli sottolineando che si tratta di una percentuale che ricalca il dato complessivo: su 1.835 malati, 927 sono in isolamento nella propria casa, 742 ricoverati con sintomi e 166 in terapia intensiva. Sono 149 i guariti, 52 i decessi. L’ultimo bollettino della Protezione Civile conferma quello che da giorni ripetono gli esperti e che anche ieri ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: i prossimi giorni saranno fondamentali per capire se le misure adottate sono davvero in grado di fermare il contagio o se, viceversa, ne serviranno di nuove ed ancora più stringenti. La nuova parola-chiave nell’emergenza coronavirus è ora “droplet”. Il termine inglese si può tradurre letteralmente con “gocciolina” ma in realtà indica il criterio di tenersi alla giusta distanza affinché le “goccioline di saliva” che disperdiamo nell’aria, starnutendo e tossendo, ma anche soltanto parlando, non arrivino agli altri.

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