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Primo Piano - page 18

Inchiesta della Procura di Bergamo, oggi l’audizione del premier Conte: sarà sentito come persona informata sui fatti

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C’è attesa per l’audizione prevista per oggi del premier Giuseppe Conte, sentito come persona informata sui fatti dai pm di Bergamo che da ieri sono a Roma per raccogliere le deposizioni degli esponenti di governo e dei tecnici che hanno lavorato al loro fianco nell’emergenza Coronavirus e in particolare per avere la loro versione sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro. Vicenda su cui la magistratura ha acceso un faro per capire se istituirla spettava al Governo o alla Regione o a entrambi, se ci siano o meno responsabilità penali e se il non aver isolato i due Comuni, dove già dalla fine di febbraio i contagi erano cresciuti i maniera esponenziale, sia stata una delle cause che ha portato all’alto numero di morti in Val Seriana e nelle sue Rsa, altro tema di indagine assieme a quello del caso dell’ospedale di Alzano.

Gioia Tauro, boss con reddito di cittadinanza: scoperti e denunciati dall’Arma 37 “furbetti”

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Boss ed elementi di spicco della cosca Piromalli-Molè di Gioia Tauro, tra cui soggetti già condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso, due dei quali sottoposti alla misura della sorveglianza speciale (con obbligo di soggiorno) e figure apicali della ‘ndrangheta del mandamento Tirrenico che percepivano il reddito di cittadinanza. E’ quanto emerso dall’operazione “Jobless Money” dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura di Palmi, che ha scoperto e denunciato 37 “furbetti”. Le irregolarità riscontrate dai militari a carico di 37 cittadini, di cui 33 italiani e 4 stranieri, grazie al lavoro condotto dai militari di Gioia Tauro col supporto specialistico del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno consentito di stimare il danno erariale complessivo in circa 279 mila euro, scongiurando per il futuro un ulteriore ammanco di circa 134.500 euro, somme che i percettori avrebbero altrimenti incassato. L’elargizione dei sussidi è stata bloccata.

Caporalato, vasta operazione della Guardia di Finanza tra Cosenza e Matera: 52 le persone arrestate e 14 le aziende agricole sequestrate

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Vasta operazione della Guardia di Finanza contro il caporalato: 52 le persone arrestate tra Cosenza e Matera, di cui 14 finite in carcere e le altre 38 finite ai domiciliari. Per altre otto persone è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono 14 le aziende agricole sequestrate: 12 si trovano in Basilicata e due in provincia di Cosenza. L’operazione ha coinvolto oltre 300 finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, con l’ausilio di militari dei Reparti di Catanzaro e Crotone. L’ordinanza di applicazione di misura cautelare è stata emessa dal Gip di di Castrovillari, Luca Colitta, su richiesta del pm Flavio Serracchiani, a carico di 60 persone, indagate per associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Grazie a chi ha realizzato, stamattina, questa imponente operazione contro il #caporalato in Calabria. Si tratta di un colpo durissimo. Continueremo a lavorare per estirpare questo male”. Così il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno commenta l’operazione contro il caporalato di questa mattina della Guardia di Finanza di Cosenza.

Maxi-operazione anticamorra a Sant’Antimo, cointeressenze con molto politico e imprenditoriale: 59 gli arresti. Indagato anche il senatore Luigi Cesaro

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I carabinieri del Ros stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura distrettuale, a carico di 59 indagati accusati di numerosi reati, tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti. L’operazione colpisce i clan “Puca”, “Verde” e “Ranucci” operanti a Sant’Antimo (Napoli) e comuni limitrofi, svelando – secondo gli investigatori – una fitta rete di ‘cointeressenze’ sia in ambito politico sia imprenditoriale. La misura degli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti degli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro, entrambi già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la camorra. Il giudice per le indagini preliminari, Tommaso Miranda, ha disposto invece il carcere per Antimo, titolare del centro di analisi Igea di Sant’Antimo. Indagato anche il senatore di Forza Italia Luigi Cesaro. Contestualmente è in fase di notifica anche un sequestro di beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.

Ndrangheta, vasta operazione della Polizia di Stato: 20 arresti e perquisizioni tra Trentino, Calabria e Veneto

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E’ scattata alle prime luci dell’alba una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Trento con l’impiego di circa 200 uomini, coordinati dalla Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, diretta a disarticolare una locale di ‘ndrangheta, da anni operante a Bolzano, emanazione, seppur autonoma, della ndrina Italiano – Papalia di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria. Tra i 20 arrestati figurano anche esponenti di altre “famiglie” ndranghetiste appartenenti ai mandamenti ionico e tirrenico della Calabria. Perquisizioni ed arresti anche in provincia di Reggio Calabria, Padova e Treviso.

Coronavirus, al via la sperimentazione dell’app “Immuni” in 4 regioni pilota: scaricata da due milioni di italiani

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L’applicazione Immuni “è già attiva su tutto il territorio, su scala nazionale, e oggi inizia la sperimentazione in quattro Regioni”, dove “parte il sistema sanitario e gradualmente entreranno le altre a livello nazionale”. Lo dichiara la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano. L’app, ha spiegato Pisano, “è stata accolta bene dai cittadini, che ne hanno apprezzato la semplicità di utilizzo e anche l’utilità. Ad oggi è stata già scaricata da più di 2 milioni di persone”. L’invito della ministra è quello a scaricare Immuni perché “è utile in questo momento di ripresa delle attività, per muoversi in sicurezza e diminuire la probabilità di nascita di focolai improvvisi e soprattutto per tutelare noi stessi e le persone a noi care”. Inoltre, ha spiegato, “attraverso l’app possiamo anche avvisare le persone con cui le quali viviamo, ad esempio sul posto di lavoro o che incontriamo perché magari prendiamo insieme a loro l’autobus”. “Maggiore è il numero delle persone che scarica l’app e maggiore è la possibilità che si sia avvisati qualora si entri in contatto con un caso positivo”, ha proseguito Pisano, sottolineando come l’app sia stata “sviluppata nel pieno rispetto della normativa sulla privacy italiana ed europea”. E, ha rimarcato, “abbiamo promosso anche una normativa, all’interno del governo, che oggi è alla valutazione del Parlamento e mi auguro che ci sia una convergenza tra maggioranza e opposizione quanto prima”. Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia sono le prime regioni a testare il funzionamento del contact tracing Immuni, che ha avuto anche il via libera, nei giorni scorsi, da parte del Garante per la Privacy.

“Il nuovo coronavirus clinicamente non esiste più”, polemiche dopo le dichiarazioni di Zangrillo. Locatelli: “Assoluto sconcerto e grande sorpresa”

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Il nuovo coronavirus “clinicamente non esiste più” e “terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità”. A sostenere che il SarsCov2 abbia cambiato volto, perdendo molta della sua virulenza, è Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano. Parole che il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico (Cts) Franco Locatelli accoglie con “assoluto sconcerto” e “grande sorpresa”. Ed anche per il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa è “un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani”. Ad accendere il dibattito sono le dichiarazioni di Zangrillo, secondo cui “clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più. Circa un mese fa – ha sostenuto – sentivamo epidemiologi temere per fine mese o inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più”. Netta la replica di Locatelli: “Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo. Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus”. Da qui la necessità di “continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese”. Ma che il virus non sia più lo stesso lo sostiene pure il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, partendo dalla sua esperienza sul campo. Il virus “potrebbe ora essere diverso: la potenza di fuoco che aveva due mesi fa non è la stessa potenza di fuoco che ha oggi”.

Fase 2, il ministro Speranza dice “sì agli spostamenti tra le regioni dal 3 giugno in poi”. Il ministro Boccia, dal canto suo, sentirà i governatori

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, dice sì agli spostamenti tra le regioni dal 3 giugno in poi. “Al momento – dichiara – non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, dal canto suo, sentirà i presidenti delle Regioni nelle prossime ore, per continuare a confrontarsi sulla apertura agli spostamenti infraregionali. E’ quanto si apprende al termine del vertice di governo, nel quale si è valutato che dai dati non emerge l’esigenza di mantenere il blocco. Il confronto, viene spiegato, andrà avanti nei prossimi giorni come già accaduto per tutta la settimana. Non è invece al momento prevista una riunione della conferenza Stato-Regioni. Al momento in Italia non vi è nessuna situazione critica relativa all’epidemia di Covid-19. È questo in sintesi il risultato del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 tra il 18 e il 24 maggio. L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. “Si raccomanda cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare il movimento di persone sul territorio nazionale”. Pressochè in tutte le Regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 e il trend dei nuovi caso è in diminuzione. Le misure di lockdown in Italia “hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Covid-19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni. La situazione attuale, relativa all’inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva”.

Covid-19, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro: “Fase di discesa ma serve attenzione”

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Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un’attenzione particolare” nell’identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa “sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai”. Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera. “Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida che sarà ancora piu´ importante perche´ sarà liberalizzata la mobilità tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora piu´ attenta di monitorare e rispondere a focolai” ha detto Brusaferro in vista della ripresa degli spostamenti tra regioni e stati dell´Ue prevista per il 3 giugno. 

‘Ndrangheta, appalti pilotati per favorire le cosche: arresti in tutta Italia, coinvolti anche 11 funzionari pubblici

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Un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici per pilotare gli appalti e agevolare le cosche della ‘Ndrangheta. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che sta eseguendo decine di arresti in diverse regioni italiane. L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha preso di mira i profili ‘imprenditoriali’ dei Piromalli, la cosca che opera nella Piana di Gioia Tauro. I finanzieri stanno eseguendo anche sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni. I provvedimenti cautelari e i sequestri, nei quali sono impegnati circa 500 finanzieri dei comandi provinciali e dello Scico, sono scattati in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, in Sicilia tra Messina, Palermo, Trapani e Agrigento, in Campania – a Benevento e Avellino -a Milano e Brescia in Lombardia e ad Alessandria, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma. L’operazione, coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e denominata ‘Waterfront’, è l’epilogo delle indagini sull’ala imprenditoriale dei Piromalli. Dagli accertamenti, infatti, è emersa l’esistenza di un cartello composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati. Sono 11 i funzionari pubblici coinvolti.

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