Toc toc. Vincenzo Maria Greco, l’imprenditore con interessi ovunque, persino nei porti e con 700 milioni non pagati allo Stato è ancora a piede libero. Perché?

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Vincenzo Maria Greco, detto “O’Professor”, da anni protagonista suo malgrado di tutte le cronache giudiziarie del Paese ad iniziare dalla più celebre degli anni ’90, tangentopoli, è ancora oggi a piede libero. Pur costatando il suo ruolo fondamentale in tante delle indagini e nei processi ancora in corso.

Ultima ma non ultimo è il crac del Gruppo Impresa di cui tra pochi giorni si inizierà finalmente il processo. Il Gruppo Impresa è stato per anni una delle più importanti società di costruzioni italiane specializzata nella realizzazione di infrastrutture, con appalti che vanno dalle autostrade, agli aeroporti, alle metropolitane tra Milano, Genova e Napoli. Greco, nel 2016, insieme ad altre 31 persone era stato accusato di bancarotta, reati fiscali, riciclaggio e ricettazione. Nel gruppo c’era un buco di oltre 700 milioni di debiti, soldi in gran parte non versati allo Stato per imposte.

Greco riuscì, nel corso degli anni, a dare ai figli Ludovico e Mariagrazia ruoli importanti nella società Impresa. I due, senza fare pressoché nulla all’interno della società oltre che ricevere l’emolumento mensile, riuscirono a mettersi da parte quasi due milioni di euro senza mai occuparsi di nulla all’interno dell’azienda. Ma preoccupandosi, più che altro, di feste e quant’altro.

Greco veniva persino “accusato” dalla figlia che non comprendeva i metodi del padre nella gestione dell’attività e, anzi, gli chiedeva chiarimenti sulla bancarotta che, come lei stessa affermava, non ne conosceva nemmeno il significato.

Nel corso degli anni è riuscito a mettere le mani in pasta in tantissime realtà nel nostro Paese, passando anche per il settore marittimo (toccando l’ingegnere romano Renato Marconi, amministratore unico di decine di sigle come, tra le altre, Marinedi Spa, Marina di Villasimius Srl, Marine di Napoli Srl), e non solo.

Vincenzo Maria Greco, uno dei più grandi truffaldini del Paese, è ancora a piede libero. A piede libero. Ci preme ripeterlo. Perché non è normale una nazione che tartassa gli imprenditori, quelli onesti, che mancano di pagare qualche F24 per vera difficoltà economica, poi consente la libertà a uno che, in questo momento, si gode i suoi milioni trafugati allo Stato.