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Taranto, procedimento per associazione mafiosa ed estorsione

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Non si sono fermate le indagini della Squadra Mobile per assicurare alla giustizia anche quegli indagati che si erano resi irreperibili nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare del gennaio scorso.

Come si ricorderà, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, la Squadra Mobile dette esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari (custodia in carcere e arresti domiciliari), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecce, a carico di 38 persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di altri gravissimi reati tra cui estorsione, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, lesioni personali e altro.

Nei giorni scorsi, il personale della Squadra Mobile ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal Tribunale di Lecce, sull’appello presentato dal Pubblico Ministero, nei confronti di tre uomini ed una donna, coinvolti nel precedente blitz e già detenuti. Tre di loro sono da ritenersi presunti responsabili del reato di estorsione, mentre il quarto presunto responsabile del reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Inoltre, nel pomeriggio di ieri, i poliziotti della Squadra Mobile, a conclusione di una complessa attività investigativa  supportata da numerosi e specifici servizi di appostamento ed osservazione, sono riusciti rintracciare l’ultimo dei 38 destinatari dell’ordinanza che si era reso irreperibile durante quell’operazione di polizia.

Il soggetto, travisato da un casco da motociclista, è stato fermato mentre usciva da casa di alcuni parenti e, in sella ad una moto di grossa cilindrata, stava facendo perdere nuovamente le sue tracce.

 Al momento dell’arresto, l’uomo, che indossava giubbotto antiproiettile, è stato trovato in possesso di una pistola semi-automatica con colpo in canna e caricatore rifornito di altri 14 cartucce, ed ulteriori 34 cartucce nascoste nella tasca dei pantaloni. Il ricercato aveva con sé anche dei documenti d’identità falsi e validi per l’espatrio. Dopo le formalità di rito espletate negli uffici della Questura, l’arrestato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi. Con l’arresto di ieri tutti i 38 indagati, destinatari di misure cautelari, sono stati assicurati alla giustizia.

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