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Paterno Calabro, sigilli ad impianto: marchio taroccato

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Sono state sequestrate oltre trecento tonnellate di pellets con marchio contraffatto, rinvenuti all’interno di un impianto di produzione di Paterno Calabro. L’operazione della Guardia di finanza di Cosenza ha consentito di notificare la denuncia ad un imprenditore, con l’accusa di contraffazione.


Lo stabilimento, dislocato su una superfice di oltre 10.000 metri quadri, è stato individuato e sequestrato a seguito di una serie di attività svolte sul campo con sopralluoghi e appostamenti e anche attraverso la consultazione del portale dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali. Solo tramite una perizia tecnica, eseguita nel laboratorio di analisi convenzionato con il licenziatario del marchio, oltre alla conferma della contraffazione del logo originale, ha stabilito che il pellet aveva caratteristiche qualitative inferiori rispetto a quelle oggetto della certificazione. Inoltre, dall’esame delle fatture è stata ricostruita la filiera produttiva illegale, al cui vertice era posta la società che, dopo aver acquistato le materie prime da fornitori situati nell’area silana, le trasformava in prodotti finiti, successivamente rivenduti, a prezzi più vantaggiosi rispetto agli standard del mercato, ad una fitta rete di attività commerciali al dettaglio delle province di Cosenza e Catanzaro.

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