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ADM Bolzano e Trento: accertata frode iva di 600.000 euro per commercio intracomunitario di pellet

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I funzionari ADM del Servizio Antifrode di Trento hanno scoperto un’importante frode IVA nel commercio intracomunitario di pellet compiuta da due società trentine e una veneta, negli anni d’imposta 2017, 2018 e 2019.

Mediante diverse attività di polizia giudiziaria, anche delegate dall’Autorità Giudiziaria, è stato possibile scoprire in seguito una seconda società trentina, che, come la prima, aveva acquistato, nel 2018, ingenti quantitativi di pellet dall’estero con successiva rivendita in Italia senza ottemperare agli obblighi fiscali. A seguito di attività investigativa si è accertato che le società trentine erano prive di struttura, di beni strumentali e intestate a persone che non avevano capacità, conoscenze e attitudine per svolgere un’attività imprenditoriali (cd. “teste di legno”); società create “ad hoc” con lo scopo di acquistare pellet da Paesi comunitari, per poi rivenderli ad acquirenti nazionali a un prezzo più basso, in completa evasione dell’IVA, senza presentare dichiarazioni fiscali.

Le due società trentine sono risultate riconducibili a una persona della Provincia di Belluno, gestore di fatto. Lo stesso bellunese è socio e amministratore della terza società coinvolta nella frode, che era il principale cliente delle due cartiere trentine, rendendosi quindi responsabile dei reati di cui agli artt. 2 e 8, D.Lgs. 74/2000. L’amministratore di fatto, tra l’altro, metteva in contatto i clienti della sua società bellunese direttamente con le due società cartiere sue stesse fornitrici.

Comportamento, questo, contrario a ogni logica commerciale, messo in atto per aumentare gli introiti derivanti dal mancato versamento dell’IVA.
A novembre del 2021, per i reati a loro attribuiti il soggetto bellunese e il legale rappresentante della prima società trentina sono stati colpiti da un provvedimento del GIP del Tribunale di Trento, che ha previsto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Lo stesso GIP ha inoltre emesso un “Decreto di Sequestro Preventivo”, ai fini della confisca, anche per equivalente. A oggi, sono state poste sotto sequestro somme e immobili per un totale di 303.600,62 Euro.
Ai fini del recupero dell’evasione dell’IVA, realizzata dalle tre società, sono stati redatti tre Processi Verbali per circa 600.000 Euro.

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