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Coronavirus, gli altri governatori prendessero insegnamento da De Luca! Sta bloccando tutto, così si fa!!!

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Il governatore Vincenzo De Luca non guarda in faccia a nessuno, pur di salvaguardare il popolo campano in questo momento di emergenza da coronavirus che attanaglia l’intero Paese. Con proprie ordinanze, De Luca ha chiuso tutti i possibili focolai di contagio. E ha chiesto di fermare anche le consegne a domicilio. Questo è il metodo da seguire per contenere e non far espandere il coronavirus. De Luca avanti così, gli altri governatori prendessero esempio da lui.

Coronavirus, i contagiati in Italia sforano quota 10mila e dalle regioni del Nord arriva un appello per misure ancora più drastiche di chiusura. A Codogno zero contagi, è la prima volta

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Dalla Cina sarà inviato in Italia un team di cinque medici esperti cinesi con un membro della Croce rossa di Pechino e uno specialista del Chinese Center for Disease Control and Prevention: porteranno “le loro competenze” e forniture per aiutare l’Italia contro l’epidemia del coronavirus, riferisce la Cgtn, la tv in lingua inglese della statale Cctv. Ieri, nella telefonata con il collega Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri Wang Yi ha detto che “se la parte italiana lo chiede, la Cina è pronta a mandare personale medico per aiutare l’Italia”, secondo i media cinesi. Oggi, intanto, si svolgerà un nuovo Cdm sull’emergenza coronavirus. Sul tavolo lo scostamento dal pareggio di bilancio, che sarà poi votato in giornata dal Parlamento. Voto che avverrà scaglionato per rispettare le norme sanitarie. E ieri la positività di un primo parlamentare, il deputato Pedrazzini del misto: lui e io suoi vicini di scranno non parteciperanno alla seduta odierna. Ieri, al ventesimo giorno dell’era del coronavirus, l’Italia ormai in quarantena da Aosta a Palermo supera la quota simbolo di 10mila contagiati, 1.004 dei quali guariti, e fa registrare il più alto numero di vittime: 168 in un solo giorno, 135 dei quali in Lombardia. Ma non solo. L’aumento del numero complessivo dei malati – 590 in più rispetto a lunedì, per un totale di 8.514 – molto più contenuto rispetto ai giorni precedenti, è dovuto al ritardo dei risultati dei test effettuati dalla Lombardia: dunque non c’è ancora alcun rallentamento del virus. Ecco perché dalle Regioni del Nord, Lombardia e Veneto su tutte, è arrivato un nuovo appello per un’ennesima stretta: “chiudete tutto per 15 giorni”. I governatori vogliono che restino in funzione solo i servizi essenziali mentre negozi (ad eccezione di quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie) e attività produttive vengano chiuse subito. “E’ il tempo della fermezza – sono le parole, chiarissime, di Fontana – Bisogna chiudere tutto adesso per ripartire il prima possibile. Le mezze misure non servono”. Intanto si registra, però, un dato positivo. Zero nuovi contagi: è il dato di ieri che riguarda il Comune di Codogno, ormai famoso in tutto il mondo dopo aver fatto registrare il primo ricoverato da coronavirus riconosciuto in Italia. E immediato è arrivato il commento di Francesco Passerini, sindaco della città oltre che presidente della Provincia di Lodi. “Siamo particolarmente felici di questo che ci sembra un grande risultato ma vogliamo dire che noi, che siamo stati zona rossa del lodigiano, la quarantena l’abbiamo fatta seriamente, e certamente è per questo che adesso assistiamo al calo che speravamo”.

Coronavirus, nuova ordinanza di De Luca: sospensione fino al 3 aprile delle attività relative agli esercizi di barbieri, parrucchieri e centri estetici

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Nuova ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’ordinanza, la numero 10 del 10/3/2020 riguarda la sospensione temporanea delle attività relative agli esercizi dei barbieri, parrucchieri e centri estetici. Con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020 viene “disposta su tutto il territorio della regione Campania la sospensione delle seguenti attività: negozi di barbiere, parrucchiere e centri estetici. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente provvedimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale. I soggetti competenti assicurano l’esecuzione delle misure disposte con la seguente ordinanza”. La nuova ordinanza è notificata ai sindaci ed ai Prefetti ed è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Salute e viene pubblicata sul Burc.

Coronavirus, messaggio del governatore De Luca ai cittadini della Campania: “Uniti nella crisi, riscopriamo le cose importanti”

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Uniti nella crisi, riscopriamo le cose importanti”: è l’incipit del messaggio rivolto ai cittadini della Campania dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca. “In questa crisi i nostri concittadini stanno ridefinendo le gerarchie di vita, riscoprendo le cose importanti davvero: le nostre famiglie, i nostri padri, i nostri figli. Per anni ci siamo persi in stupidaggini e in un clima di aggressività e di tensione permanente. Ora stiamo capendo – termina il messaggio del governatore – che ci sono cose importanti e cose che sono insignificanti”.

Napoli, tensioni a funerale 15enne ucciso durante una rapina: cerimonie sospese per decreto

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Tensioni con le forze dell’ordine questa mattina a Napoli durante il corteo funebre organizzato per Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni ucciso mentre tentava di rapinare un carabiniere libero dal servizio. La polizia ha fermato il corteo, in seguito alle disposizioni del decreto sul coronavirus e le decisioni del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, con la sospensione di tutte le cerimonie. Una bara bianca portata a spalle per le strade di Napoli: era questo l’obiettivo di parenti ed amici del 15enne. Obiettivo riuscito in parte. Dopo il divieto di celebrare il funerale del ragazzo, amici e parenti dalle prime ore del mattino sono partiti dall’abitazione del giovane e hanno trasportato il feretro per alcune centinaia di metri. Dietro i genitori, poi uno striscione con la scritta ‘Verità e giustizia per Ugo’, palloncini bianchi e magliette con il suo volto. Quando il corteo stava per imboccare la centrale via Roma si è trovato davanti un cordone di polizia che ne ha bloccato l’accesso.

Coronavirus, terza vittima in Campania: è una 84enne con patologie pregresse. Morta all’Ospedale di Nola

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Una donna di 84 anni, risultata positiva al Covid19, è morta ieri sera nell’ospedale civile di Nola (Napoli), dove era stata portata dai figli in seguito a difficoltà respiratorie. Secondo quanto si è appreso, il pronto soccorso del nosocomio è stato chiuso per la sanificazione. E’ la terza vittima in Campania. La donna, residente ad Ottaviano (Napoli), pare non avesse avuto contatti con persone provenienti dalle zone del nord Italia. L’anziana aveva patologie pregresse legate al sistema respiratorio. I figli della donna, due residenti ad Ottaviano ed uno a Brusciano, sono in isolamento. Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, non appena appresa la notizia ha provveduto ad emettere ordinanze per isolare alle persone con le quali l’anziana donna è venuta in contatto.

Lasciano Parma per vacanza a Madrid, denunciati: due giovani di 20 e 25 anni hanno violato il Dpcm

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I carabinieri hanno denunciato due giovani di 20 e 25 anni, provenienti da Parma, che stavano andando all’aeroporto Marconi di Bologna per prendere un aereo per Madrid, violando così l’area interessata dalle misure del dpcm per limitare il contagio da coronavirus. Durante un controllo stradale, alla richiesta di specificare il motivo per cui si trovavano fuori dalla loro provincia hanno risposto che stavano andando all’aeroporto per partire per viaggio di piacere. Entrambi sono stati denunciati.

Emergenza Coronavirus, il Tribunale di Milano rinvia di 3 mesi il processo “Ruby ter”

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Rinvio di tre mesi per il processo ‘Ruby ter’ a carico di Silvio Berlusconi e di altri 28 imputati. Lo ha deciso stamani in aula la settima sezione penale di Milano sulla base dei provvedimenti anche ministeriali emanati in questi giorni per l’emergenza Coronavirus. Il processo è stato aggiornato all’8 giugno, con sospensione della prescrizione, ma è stata ‘prenotata’ anche la data del 20 aprile per verificare se ci saranno le condizioni o meno per riprendere già quel giorno.

Coronavirus, proteste nelle carceri contro lo stop ai colloqui a vista

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Salerno, poi Modena, Napoli e Frosinone, ma anche Vercelli, Alessandria, Foggia. L’onda lunga del coronavirus arriva nelle carceri italiane e si trasforma in protesta, quando non in aperta rivolta. A Modena i detenuti, protestando per le misure di prevenzione per il Covid-19, si erano barricati nell’istituto della città emiliana. E scoppia una rivolta nel carcere di Foggia: alcuni detenuti riescono ad evadere venendo bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze dell’ordine, hanno divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada, tanti si arrampicano sui cancelli del perimetro del carcere. Sul posto polizia, carabinieri e militari dell’esercito. Rivolta anche al carcere di San Vittore e alcuni detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale. Sul posto le volanti di Polizia. E sono rientrati nelle celle i detenuti del carcere di Pavia: la protesta, nata sull’onda dello stop ai colloqui ‘a vista’ per il coronavirus, riguarda lamentele su “questioni che riguardano il trattamento carcerario”. Sarà l’inchiesta della Procura a far luce sulla dinamica della sommossa.

Coronavirus, nei Tar stop alle udienze fino a 22 marzo: adottate altre misure sino al 31 maggio

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L’emergenza coronavirus in Italia ha portato anche il Tar a prendere delle misure. Nessuna udienza sarà celebrata, tranne quelle dedicate all’esame delle domande cautelari: da oggi al 22 marzo si ferma la giustizia amministrativa. Mentre dal 23 marzo al 31 maggio i vertici della giustizia amministrativa potranno predisporre misure organizzative “calibrate sull’evoluzione epidemiologica”, per evitare assembramenti negli uffici giudiziari. Intanto sino al 31 maggio le udienze pubbliche saranno celebrate a porte chiuse e l’obbligo del deposito di almeno una copia del ricorso in forma cartacea sarà sospeso.

“Fabris, Garbellotto e Marzari si devono dimettere dal Cda della Lega. Hanno mandato le atlete della Volalto in zona rossa”

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Dichiarazione del presidente della Volalto 2.0 Caserta, Nicola Turco: “Fabris, in qualità di presidente della Lega, avrebbe dovuto fermare il campionato e bloccare tutte le gare. Garbellotto, membro del cda della Lega e Presidente del Conegliano, non ha garantito la mia società ma soltanto la sua: per questo motivo, dovrebbe dimettersi! Marzari, che ha sempre avuto una posizione ostile nei confronti di Caserta, come manifestato anche nel corso di diverse assemblee della Lega, ha pensato unicamente a salvaguardare la sua squadra, il Monza, mandando la Volalto in una zona a forte rischio contagio per il coronavirus: dovrebbe dimettersi anche lei! Qualora dovessero mettere in quarantena le mie atlete, chiederò danni personali a tutto il Cda della Lega, anche come persone fisiche. Chiederò anche a tutte le mie atlete ed allo staff tecnico di fare altrettanto, mettendo loro a disposizione i migliori Principi del Foro! Fabris, Garbellotto e Marzari hanno esposto a rischio contagio atlete e staff della Volalto, come già denunciato alla Procura competente”.

De Luca e Marino non hanno mosso un dito per salvare un’eccellenza come la Volalto

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Rischio esclusione per la Volalto, unica realtà del centro-sud che milita nel campionato di A1 del Volley Femminile. Critiche per De Luca e per Marino che non hanno aiutato le atlete e la società, in un momento così difficile. Domani, rinunciando alla trasferta in quel di Bergamo, la Volalto perderà la partita a tavolino, per la seconda volta dopo quella contro il Novara, e verrà esclusa dal campionato di A1. Ecco la politica del primo cittadino di Caserta e del governatore che fanno solo fumo e, nella sostanza, non hanno difeso una eccellenza, qual è quella della Volalto. Atlete e staff, per evitare possibili contagi da coronavirus, hanno preferito evitare aerei e hotel e di non scendere in campo sul taraflex di Novara Venerdì e di Bergamo domani. Ecco i motivi per i quali la Volalto rischia di scomparire domani alle 16.00. Gli altri Sindaci e Governatori hanno difeso le loro realtà. De Luca e Marino hanno pensato e pensano solo al fumo negli occhi dei cittadini per racimolare solo consensi elettorali.

Coronavirus, Zingaretti positivo al test: “Sto bene ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni”

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Nicola Zingaretti positivo al test per il Coronavirus. Anche il presidente della regione Lazio e segretario nazionale del Partito Democratico colpito dal morbo Covid 19: “I medici mi hanno detto che sono positivo al Covid19. Sto bene – ha scritto Zingaretti sui social – ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni. Da qui continuerò a seguire il lavoro che c’è da fare. Coraggio a tutti e a presto!”.

Coronavirus, Marche: il vice presidente del Consiglio Regionale in auto-isolamento

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Volontariamente ed in via precauzionale, il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Renato Claudio Minardi ha deciso di auto-isolarsi nella sua abitazione di Fano dopo aver appreso la notizia di una persona risultata positiva al tampone del coronavirus con cui ha avuto, martedì 3 marzo, un contatto seppur minimo. “Ho segnalato il caso e ho seguito per prevenzione e correttezza verso gli altri, sin da subito, le indicazioni previste dalle misure adottate dal Ministero della Salute e dalla Regione Marche” spiega in una nota. “Sto bene e non presento alcun sintomo – sottolinea – ma è assolutamente necessario seguire regole semplici di prevenzione per contenere la diffusione del contagio, al fine di tutelare la salute di ognuno”. “Coloro che sono stati in contatto con me negli ultimi giorni non dovranno sottoporsi ad alcuna misura precauzionale – conclude -. Lo dovrebbero fare volontariamente anche le altre persone che si trovano nella mia stessa situazione”.

Milano, al via la bonifica del Palazzo di Giustizia: chiuso per due giorni dopo casi di magistrati positivi

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Sono iniziate le operazioni per la maxi bonifica e disinfezione dei 160mila metri quadrati del Palazzo di Giustizia di Milano, decise dalla Prefettura dopo che alcuni magistrati sono risultati positivi al Coronavirus. Un maxi intervento di sanificazione di aule, corridoi, uffici, cancellerie che andrà avanti anche domani. Il Palazzo è ‘off limits’, chiuso per due giorni a pubblico e lavoratori, e le squadre di tecnici hanno iniziato i lavori dal primo piano e andranno a salire fino al settimo. Nei prossimi giorni le stesse operazioni si estenderanno anche i nuovi uffici giudiziari di via Pace, dove da qualche anno sono state trasferite sezioni del Tribunale e della Corte d’Appello. Intanto, pm, gip e dipendenti amministrativi di turno in questo fine settimana sono stati collocati in una palazzina, sede di polizia giudiziaria, non distante dal Palazzo di Giustizia.

Coronavirus, la Giustizia si ferma fino al 31 maggio. I contagiati salgono a quota 3.916, 197 le persone decedute

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La giustizia si ferma per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal Governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede, che si sta definendo a Palazzo Chigi e che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt’Italia. Sono 3.916 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 620 persone in più rispetto a giovedì e 197 i morti, 49 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile di ieri sera. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 2.008 i malati in Lombardia, 816 in Emilia Romagna, 454 in Veneto, 139 in Piemonte, 155 nelle Marche, 57 in Campania, 24 in Liguria, 78 in Toscana, 50 nel Lazio, 28 in Friuli Venezia Giulia, 22 in Sicilia, 15 in Puglia, 9 in Abruzzo, 10 in Trentino, 12 in Molise, 16 in Umbria, 4 in provincia di Bolzano, 4 in Calabria, 5 in Sardegna, 3 in Basilicata, e 7 in Valle d’Aosta. Le vittime sono 135 in Lombardia (37 in più di ieri), 37 in Emilia Romagna (+7), 12 in Veneto (+2), 4 nelle Marche, 4 in Piemonte (+2) 3 in Liguria e uno in Lazio e Puglia. Complessivamente sono finora 4.636 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 36.359, dei quali oltre quasi 30mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Intanto, si apprende che un poliziotto della scorta di Matteo Salvini risulta positivo al Coronavirus. Si tratta di un uomo della scorta della seconda auto, quella che accompagna la vettura del leader della Lega ed ex ministro degli Interni. Le stesse fonti precisano che Salvini si trova in ottime condizioni e che potrebbe sottoporsi al tampone qualora le autorita´ sanitarie lo richiedessero. 

Coronavirus, sale il numero di casi positivi: contagiati anche prefetto e questore di Bergamo. Bene hanno fatto le atlete della Volalto a rinunciare alla trasferta

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Coronavirus, sale il numero di casi positivi nel Bresciano: rispetto a ieri, si registrano 74 nuovi casi di contagio, per un totale di 247 pazienti. Diciotto il numero dei decessi, tra città e provincia, dall’inizio dell’emergenza ad oggi. Circa la metà dei contagiati presenta sintomi lievi e viene curata direttamente a domicilio. Un altro 40% è ricoverato nei vari ospedali di città e provincia, soprattutto a Civile e Poliambulanza, mentre il 10% è grave e necessita del ricovero in terapia intensiva.

La situazione va evolvendosi di ora in ora e i dati, nel momento stesso in cui sono diffusi, sono già in parte superati, ma la fotografia resta ugualmente utile per dare un’idea del fenomeno e della sua concentrazione geografica.

Tra i casi positivi anche quelli del prefetto e del questore, rispettivamente Elisabetta Margiacchi e Maurizio Auriemma.

Una situazione da non sottovalutare affatto, come spiegato anche dagli esperti, che ha spinto le atlete della Volalto 2.0 Caserta, squadra di Volley Femminile che milita in A1, a rinunciare alla trasferta a Brescia proprio per evitare possibili casi di nuovi contagi.

Volalto, l’infettivologo Coppola: “Comprensibile la preoccupazione delle atlete”

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Cominciamo con il dire che è più che comprensibile la preoccupazione delle atlete. Ciò premesso, la scienza ci dice che io ho un contatto stretto in due casi: o quando stringo la mano, oppure quando rimango per più di 15 minuti nel raggio di un metro dall’altra persona. E’ assai improbabile che, in campo, un’atleta rimanga distante 15 minuti da un’altra atleta”. Lo ha dichiarato il professor Nicola Coppola, Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Volalto, il parroco Don Valentino Picazio dalla parte delle atlete

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Come mai si fanno variazioni tra le diverse discipline sportive, quando tutta Italia è attraversata dal coronavirus? Anche il Capo dello Stato, Mattarella, ha detto di essere attenti e prendere misure rigide. Anche se questo causerà difficoltà alla popolazione. In questo momento mi sembra opportuno che non si giochino queste partite. Sono vicinissimo alla squadra della Volalto. La salute pubblica viene prima degli interessi sportivi, economici e pubblicitari”. Lo ha dichiarato Don Valentino Picazio, parroco delle comunita di Casola e Pozzovetere

Volley femminile, l’onorevole Rostan: “Quello delle giocatrici della Volalto è un gesto di responsabilità. Spostare i campionati di un paio di settimane non credo infici alcuna regolarità degli stessi”

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A fronte delle misure di prevenzione adottate dal Consiglio dei Ministri perché secondo Lei si è deciso di far disputare lo stesso il campionato di Volley Femminile, A1, anche se a porte chiuse nelle zone rosse? Non è un controsenso?

In un momento di estrema difficoltà come questo, con scenari mutevoli che cambiano di ora in ora, riterrei indispensabile usare la massima prudenza per la tutela della salute di tutti i cittadini, atleti compresi. La riduzione dei contatti per contenere al massimo le possibilità di contagio è un l’unica misura efficace per sconfiggere il coronavirus. In quest’ottica io ritengo che sarebbe stato meglio sospendere tutte le manifestazioni sportive in attesa del passaggio del “picco” di contagi. Ne avrebbe guadagnato in primis la salute degli sportivi e in secondo luogo lo spettacolo che lo sport ci offre con gli spalti gremiti. Giocare a porte chiuse significa perdere la bellezza, il messaggio positivo e le emozioni che il volley sa regalarci”.

Le atlete devono sostenere delle trasferte, a bordo di aerei o treni, anche alla volta delle zone cosiddette “rosse”, dove si registrano focolai di coronavirus. Non si corrono rischi, secondo Lei?

Le misure di prevenzione da adottare sono chiare. A partire dal rispetto delle distanze di sicurezza tra persone e dal suggerimento di evitare, se non assolutamente indispensabile, gli spostamenti con treni, aerei, bus e ogni mezzo che renda difficoltoso il rispetto di tale distanza. Cosa peraltro che risulta difficile osservare anche in campo, specie sotto rete o negli spogliatoi. Non credo ci siano rischi imminenti ma se l’idea di base è quella di limitare i contatti se non indispensabili, proseguirei nel rispetto di questa tesi. Spostare i campionati di un paio di settimane non credo infici alcuna regolarità degli stessi”.

Le atlete, che dormiranno anche in alberghi posizionati nelle cosiddette zone “rosse”, pur in assenza di sintomi evidenti, al loro rientro dovrebbero essere poi sottoposte al test, secondo normativa, affollando ancor di più le strutture ospedaliere e aumentando il rischio di contagio?

Recarsi nelle zone rosse del contagio andrebbe evitato sempre. Almeno fino a quando non riusciamo ad avere un quadro più preciso su tempi e modi di diffusione del virus. Perciò ribadisco che, in questo caso, sarebbe stato meglio rinviare in attesa del picco epidemico.

Hanno fatto bene le atlete ed il Club della Volalto ad indirizzare una lettera alla Lega nella quale chiedono di rinviare le gare nella zona rossa per rischio elevato di contagio?

Il Presidente Sergio Mattarella ha giustamente fatto un appello alla nazione invitando tutti alla responsabilità in questo momento così difficile per il Paese. Credo che la nota sottoscritta dalle giocatrici del team casertano sia un atto che va in questa direzione. Non è con l’ansia e la paura che sconfiggeremo il coronavirus ma con la responsabilità”.

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