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Notix - page 48

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Coronavirus, decreto da 25 miliardi: il Consiglio dei Ministri pronto a varare la manovra “Cura Italia”

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Il Consiglio dei Ministri per il varo del decreto con le misure per il contrasto all’emergenza Coronavirus si terrà questa mattina. Aiuti per medici, lavoratori, famiglie, imprese. Un’iniezione di sostegno all’economia, subito, da circa 25 miliardi. E finanziamenti mobilitati per 350 miliardi. Eccola la manovra “cura Italia”. Prende forma in un maxi decreto che sarà approvato in giornata in Consiglio dei Ministri e nelle limature finali si aggira attorno ai 120 articoli. Nelle ore di allarme massimo per la tenuta del sistema sanitario in Lombardia, il governo si prepara a varare misure – “solo le prime” – per frenare i contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus e per sostenere la sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine. “Nessuno sarà lasciato solo”, assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Coronavirus, De Luca continui così. Piscitelli e Pionati restassero a casa, altrimenti il Governatore vi dà 14 giorni di isolamento domiciliare

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Quello che sta facendo De Luca, in questi giorni, è uno sforzo davvero enorme, con l’obiettivo di garantire campani e non. E da più parti giungono plausi perchè sta gestendo molto bene l’emergenza da coronavirus. Unica voce fuori dal coro quella di Piscitelli, di fatto cacciato dalla maggioranza che in consiglio regionale sostiene il governatore. Piscitelli cerca, invano, di trovare elementi per criticare De Luca che, al contrario, sta facendo bene, come riconosciuto dal 95% dei campani. Pionati, che politicamente è fuori dai giochi, parla tanto per parlare. Parafrasando quanto detto da De Luca nel corso dell’ultima diretta, per fare il punto sull’emergenza coronavirus: prima di parlare – o di agire – bisogna azionare i neuroni che sono nel cervello. Pionati e Piscitelli, piuttosto, seguite le indicazioni del Governo e della Regione: restate a casa.

Coronavirus, morto un operatore del 118 di Bergamo: aveva 47 anni. Chiusa e sanificata la centrale

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Un operatore tecnico del 118 di Bergamo, in servizio alla Soreu, la centrale operativa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, ospedale al centro dell’emergenza coronavirus, è morto la notte scorsa dopo essere stato contagiato dal Covid-19. Aveva 47 anni. Già alcune notti fa la centrale – che raccoglie le chiamate di emergenza anche da Brescia e Sondrio inoltrate dal 112 – era stata chiusa e sanificata, anche perché altri operatori avevano accusato sintomi ed erano stati a casa. Le chiamate erano state dirottate ad altre centrali lombarde.

Coronavirus, applausi per medici e infermieri: in molti dai balconi per aderire al flash mob

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Da Bari a Roma, da Milano a Palermo a Torino in molti alle 12 hanno aperto le finestre e applaudito per ringraziare medici, infermieri e personale sanitario impegnato in questi giorni a contrastare l’emergenza Coronavirus. Il flash mob è nato spontaneamente sulla rete dopo quello di ieri alle 18 che ha visto molti suonare (dall’Inno di Mameli ad Azzurro) per far sentire la propria presenza pur dentro casa.

Sequestrati 840mila guanti e 120 mascherine. La Protezione Civile darà tutto alle strutture sanitarie lombarde

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La Guardia di Finanza ha sequestrato, al posto di confine con la Svizzera a Ponte Chiasso (Como), circa 840mila guanti monouso di cui 800mila in vinile e 40mila in lattice e 120 mascherine con valvola di classe FP 2 dirette in territorio elvetico in violazione delle recenti norme che ne vietano l’esportazione, senza autorizzazione, a causa dell’emergenza coronavirus. Il sequestro è stato eseguito in due operazioni, il 5 e il 10 marzo. La merce, prelevata dai depositi doganali, verrà consegnata dalla Protezione Civile alle strutture sanitarie della Lombardia.

Coronavirus, raggiunta l’intesa tra sindacati e imprese. Intano sono 14.955 i malati, mentre il numero dei contagiati sale a quota 17.660

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Raggiunta l’intesa tra sindacati e imprese: dopo un lungo confronto andato avanti nella notte, anche in videoconferenza con il governo, è stato firmato il “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Stop alle scadenze fiscali di lunedì per tutti, già assicurato. E calo delle bollette allo studio, per alleviare famiglie e imprese. In arrivo anche ammortizzatori sociali, congedi speciali, sostegno alla liquidità delle imprese e nuove misure per aiutare il servizio sanitario in affanno per l’epidemia da Coronavirus. Il governo tenta di stringere e lavora a una sorta di ‘super-decreto’ che potrebbe accogliere anche i tanti suggerimenti presentati dai ministeri, che vanno dai rinvii degli appuntamenti elettorali a quelli delle scadenze dei documenti o della revisione auto. Ancora si sta valutando, però, se condensare in un unico provvedimento tutti gli interventi o se spacchettarli in due tempi, con un primo decreto da portare in Consiglio dei ministri entro il weekend, probabilmente stasera, e un secondo da varare a inizio della prossima settimana che guardi oltre l’emergenza, per arginare il rischio tracollo del Pil. Sono 14.955 i malati di coronavirus in Italia, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 17.660. Il dato è stato fornito ieri dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 7.732 i malati in Lombardia, 2.011 in Emilia Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 242 nel Lazio, 213 in Campania, 304 in Liguria, 236 in Friuli Venezia Giulia, 126 in Sicilia, 121 in Puglia, 157 in Trentino, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 17 in Molise, 43 in Sardegna, 27 in Valle d’Aosta, 37 in Calabria, 123 in Alto Adige, 10 in Basilicata.

Coronavirus, De Luca: “Fuori senza motivo? In quarantena”. Si cammina solo per urgenze, ordinanza in Campania

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Costringeremo tutte le persone individuate a circolare senza motivo a fare la quarantena di 15 giorni. Se ti trovo a passeggiare sul lungomare o stravaccato sulla panchina, in condizioni non emergenziali ti obbligo a 15 giorni di quarantena, e se la eludi sei passibile di sanzioni penali anche gravi”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una diretta social sul covid19. “Oggi è vietato passeggiare, ma le misure nazionali non vengono ancora messe in atto dalle forze di polizia e dalla municipale. Da Roma, anche dal ministero dell’interno, sono arrivate comunicazioni sbagliate. E’ un’idiozia: non si può camminare per strada senza una ragione motivata. Ho firmato un’ordinanza che ribadisce che è vietato camminare per strada senza motivo di urgenza o sanitario o di approvvigionamento alimentare, sanitario, e per i proprietari dei cani. Il 90% dei cittadini ha capito che la situazione è seria ma il 10% di irresponsabili va fermato”.

Volley, 5mln a rischio perdita. Oggi vi raccontiamo una fiaba. Scommesse mascherate! Ti giochi vincente tutto il campionato, la coppa Italia e le coppe europee: se vinci, ti porti a casa 5mln

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Facciamo un esempio: punti 100mila euro con le assicurazioni che vinci tutte le competizioni (campionato, Coppa Italia, Coppe Europee e tutto). Se riesci a centrare tutti i risultati, porti a casa 5 milioni di euro. Ma adesso vogliamo raccontarvi una fiaba: c’è un’atleta, che milita in una squadra che non citiamo, che vuole rientrare nel suo Paese di origine, ovvero l’America, ma la società le impone il pagamento di un dazio di 30mila euro in cambio del nulla osta. Il finale della fiaba è che gli interessi tra il capo del vapore e quelli della società sono gli stessi; fate 2 più 2 e vedrete che tutto coinciderà. Ora si spiega il perchè di tutta questa insistenza di andare avanti. L’ordine, categorico, è quello di andare avanti e, allo stesso tempo, mettere nell’angolo chi capisce. Ma la fiaba finisce che il vino nella botte è diventato aceto.

Coronavirus, Protezione Civile: “Superati i mille morti, 213 i guariti in più, 12.839 i malati”

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Con le città che lentamente si fermano, gli operai che chiedono garanzie nelle fabbriche e il mondo che giorno dopo giorno si chiude sempre di più seguendo l’esempio del nostro paese, il coronavirus fa segnare un nuovo record in Italia: con i 189 morti nelle ultime 24 ore l’Italia supera le mille vittime. Ora sono 1.016 – tre volte i morti del terremoto del centro Italia o dell’Aquila, tanto per dare un’ordine di grandezza – ed è l’ennesima soglia, psicologica soprattutto, che viene abbattuta da un’emergenza la cui fine, a sentire gli scienziati, è ancora molto lontana. Certo, il dato dei guariti – 213 in un solo giorno, il più alto dall’inizio dell’esplosione del contagio – è sicuramente un’indicazione positiva che ha a che fare con le misure di contenimento prese dalle autorità, ma i numeri sembrano tutt’altro che rallentare: ai 10.590 malati di mercoledì se ne sono aggiunti altri 2.249, per un totale di 12.839, tra cui anche 50 medici di Bergamo e un altro calciatore, Manolo Gabbiadini. E i ricoverati in terapia intensiva – che restano il 10% circa del totale – sono arrivati a 1.153. Significa che ormai i contagiati da coronavirus occupano il 20% del totale dei posti a disposizione in tutta Italia nelle terapie intensive. Il governo ha già detto che aumenteranno del 50% – e quelli in terapia sub intensiva del 100% – ma serve tempo. 

Rivolta nelle carceri, Maresca: “L’unica cosa che lo Stato non deve fare è mostrare debolezze e tentennamenti”

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Dopo la rivolta nelle carceri dei giorni scorsi, il magistrato anti-camorra, sostituto procuratore generale di Napoli, dice la sua al riguardo: “Non si è trattato di mere proteste ma di veri e propri attentati all’ordine democratico dello Stato. Il drammatico bilancio di morti, feriti e di devastazioni ne è testimonianza fin troppo evidente. In questi casi – aggiunge il magistrato – non c’é spazio per il permissivismo, per quell’atteggiamento di deplorevole tolleranza che nasconde una pesante e grave debolezza”. Secondo Maresca, infatti, l’unica cosa che lo Stato non deve fare è mostrare debolezze e tentennamenti. “Non solo niente patti, niente accordi, – avverte Maresca – ma neanche nessun passo indietro”. Un discorso diverso vale, invece, secondo il magistrato anticamorra, per i detenuti più deboli e più cagionevoli. “Ce ne sono – dice – e meritano tutela in una situazione di emergenza”.

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