Maxi riciclaggio tra Ndrangeta, Mafia e Camorra: tutti i nomi!

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La grande indagine sulla figura di Roberto Recordare che per gli investigatori è “un soggetto riservato della ‘ndrangheta”, smuove molteplici interessi per tutto il mondo. Il mondo per il quale Recordare si muoveva, effettivamente. Si notano dalle indagini viaggi in Tagikistan, Dubai, Tunisia, Malesia, tra gli altri. Un imprenditore nel settore dell’informatica, presidente anche di una squadra di pallavolo. Vive a Palmi, viaggia per il mondo e “si occupa del riciclaggio di imponenti somme di denaro che ha depositato presso vari istituti bancari”.

È la DDA di Reggio Calabria a fare nomi, ad ipotizzare una gigantesca operazione di riciclaggio internazionale. Ipotesi che devono essere sottoposte a tutti i riscontri del caso e che coinvolgerebbero importanti pezzi di mafia siciliana, calabrese e campana. Un tesoro da oltre cinquecento miliardi di euro, con trentasei miliardi che erano pronti cash, come piccole spese.

Cifre assurde, depositate su “conti speciali”, privi di numero Iban, e “rientranti nel patrimonio degli intestatari fittizi, ma riscuotibili al portatore che, appunto, era lui, detentore delle chiavi di accesso ai conti”, il conto madre, poi, si trova “presso la Banca Nazionale di Danimarca”.

I miliardi di euro di cui Recordare poteva disporre sono ingenti, eccessivi, importanti. E più ne aveva a disposizione più ne riusciva a spostare per il mondo. E ci sono, nelle operazioni, un elenco di imprenditori catanesi coinvolti in passato in un’operazione antimafia e “di conseguenza le persone che questi rappresentavano”. Si fanno i nomi della famiglia di ‘ndrangheta Parrello-Gagliostro-Romola e il clan Alvaro di Sinopoli, oltre che della “famiglia di camorra degli ‘Iarunese”, di Casal Di Principe”.

Ma non finisce qui. A corredo del cartello ci sono altri dodici “faccendieri”, di cui sei italiani e sei stranieri. D’altronde per vari motivi era meglio avere contatti in vari punti del mondo e di non far passare mai il denaro per l’Europa. Infatti era lo stesso Recordare a spiegare ai suoi interlocutori, in Turchia, che il denaro non doveva mai passare per l’Europa per motivi fiscali. D’altronde le operazioni erano di somme “non giustificate”, da provenienza non tracciata.

Recordare, inoltre, disponeva di alcuni “alias”. Passaporti falsi da utilizzare in caso di spostamento tra una parte e l’altra del mondo. C’era quello di Dimistri Verchtl (russo) e quello di Ahmad Khan, cittadino del Nuristan. Quando Recordare inizia a capire che bisogna far calmare un po’ le acque inizia a pensare di trasferirsi in Repubblica Dominicana che non prevede rogatorie internazionali e scambio di informazioni.

Per qualche tempo inizia anche a pensare di prendere un passaporto diplomatico per la Costa D’Avorio. L’operazione si potrebbe concludere con centomila euro e due mesi di tempo ma un lavoro del genere potrebbe far bruciare alcuni contatti proprio nel Paese e quindi l’ipotesi viene rinviata.

Il 23 Ottobre 2017, Recordare capisce di essere quasi in trappola. Ipotizza di sparire proprio nel 2020, dialoga con i suoi contatti auspicando una pausa, confida alla sua segretaria che sarebbe sparito dalla circolazione andando a vivere in Nicaragua o nel Centro America o con gli Inuit in Asia.

Non farà niente di tutto questo.