“Un crowdfunding per salvare il club”, intervista al Presidente del Club 33 Giri

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Abbiamo intervistato Francesco Rauccio, il Presidente del Club 33 Giri di Santa Maria Capua Vetere (Ce), che ci ha spiegato i motivi per cui è stata avviata una raccolta fondi online per permettere al club di poter resistere dopo gli effetti della pandemia.

Si può spiegare il Club 33 Giri a chi non lo conosce con poche parole?

Il Club 33 Giri un’associazione culturale nata nel 2012 a Santa Maria Capua Vetere (Ce) da un gruppo di amici appassionati di musica, di arte, di eventi. Lo scopo dell’organizzazione era di progettare delle serate, all’inizio prettamente musicali, poi col tempo abbiamo allargato gli interessi e fatto cineforum, giochi da tavolo. Fortunatamente tra un lavoro e gli impegni personali, e perdipiù una pandemia, siamo riusciti ad arrivare al 2020.

Quante persone ci sono dietro? Fate altri lavori?

Il club si regge sul lavoro e sul tempo libero di quindici/venti persone che fanno parte del direttivo e di chi gravita intorno all’associazione. Tutti si occupano del club, tutti danno il loro contributo. Alcuni si preoccupano di tenere pulito il locale, altri di ideare nuovi eventi, altri ancora di progettazione dei live, c’è chi si occupa delle luci o dell’audio durante gli eventi, chi si occupa del bar. Entriamo un po’ tutti nelle decisioni del club perché ci riuniamo con cadenza settimanale per decidere le attività da svolgere di volta in volta. E pur essendo un hobby, perché ovviamente abbiamo altri lavori, ci prende del tempo, dei fine settimana che sono esclusivamente occupati dal club ma è un impegno che pian piano ha dato i suoi frutti.

Avete chiesto un aiuto ai vostri utenti, ai soci, al mondo di internet, agli artisti. Avete organizzato persino un concerto con numerosi ospiti, come mai l’idea del crownfounding?

Con la pandemia abbiamo dovuto fermare gli eventi, i concerti, potremmo farli ma sarebbero troppo ridotti e risicati che non ne varrebbe la pena. E quindi la campagna (con produzioni dal basso) è nata appunto per questo. L’hashtag di riferimento è #playtogether, cioè suoniamo insieme, abbiamo un po’ chiamato a raccolta tutte le persone che in questi anni ci hanno seguito, sono venute ai concerti, agli eventi, ci hanno conosciuto e ci hanno sostenuto. Abbiamo chiesto appunto a queste persone di darci una mano a tenere aperto il club e a permettergli di rimanere in vita in questo periodo in cui è difficile organizzare eventi. Al momento nessuno sa con precisione quando possa finire. Un paio di settimane fa abbiamo organizzato un evento con vari musicisti che hanno donato la loro arte per aiutarci. C’erano Joseph Foll, Fede’n’Marlen, Blindur, Vittorio Romito, Micaela Tempesta, Ciro Tuzzi, Epo, Psychopathic Romantics, Daniele Ruotolo e Malmo. Ultimo ma non ultimo il Maestro Tony Tammaro che è venuto all’evento e ha sentito il bisogno di lasciarci il suo contributo con alcune canzoni.

Il Club organizza anche un festival Musicale, questo è stato il primo anno senza ‘Una musica può fare‘, che prospettive vedete? Si può tornare a sperare in una normalità?

Quest’anno la “Musica non si è potuta fare”. Il Crowdfunding serve appunto a questo: a consentirci di avere una base economica dal quale ripartire per organizzare poi l’anno prossimo, o quando sarà, l’evento conclusivo che da nove anni facciamo in location diverse. L’ultima si è svolta a San Nicola La Strada alla Villa Comunale Borbonica. Speriamo di poterlo fare nel 2021, è diciamo il sogno di noi soci.

Il nuovo dpcm è quasi ufficiale, il mondo dei teatri e degli spettacoli (già pesantemente colpito) non è stato toccato. D’altronde nei mesi post-pandemia si segnala un solo caso di Covid-19 in più di trecentomila spettatori agli eventi. È un buon segnale?

Le restrizioni dell’attuale dpcm consentono di fare un certo tipo di eventi, culturali, teatrali, live musicali, però in posti molto molto grandi che consentono un distanziamento e che consentano anche a cento/duecento di poter assistere all’evento in totale sicurezza. E anche, cosa non poco importante, che consentano di avere anche un ritorno economico a chi organizza la serata sennò l’evento in sé diventa difficilmente sostenibile.

Ciò che sta nascendo, ciò che sta cambiando, è che molte associazioni culturali, molti live club si stanno reinventando con dei mini-live da trenta posti massimo. I posti per fare musica live già normalmente in Italia non ci sono, e comunque se ci sono sono posti piccoli, adattati, con tanti problemi, anche noi abbiamo un club che consente di fare eventi ma è un posticino non grandissimo, quindi abbiamo decisamente difficoltà anche ad organizzare eventi del genere. Per questo motivo abbiamo chiesto una mano a tutti e ringraziamo chi vorrà donarci anche solo un piccolo contributo.

La campagna per il Club 33 Giri è ancora attiva fino al 21 Ottobre. Potete salvaguardare il club offrendo un piccolo contributo. Per ogni cifra è prevista una ricompensa che va’ dall’inserimento nella Hall Of Fame (con 10 euro) alla possibilità di diventare sponsor dell’evento ‘La Musica Può Fare’ (con 120 euro). Per ogni dettaglio cliccate su Produzioni dal Basso.