Torino, intitolazione del giardino di piazza Peyron a ricordo del Prefetto Giuseppe Montesano

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Ieri mattina, alla presenza del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, si è tenuta la cerimonia di intitolazione del giardino di piazza Peyron a ricordo del Prefetto Giuseppe Montesano.

Di origini pugliesi, Giuseppe Montesano nasce ad Ascoli Satriano (FG) nel 1930; intraprende in gioventù la sua carriera nella Polizia di Stato, diventando prima capo della Squadra Mobile torinese quindi, dal febbraio del 1968 al gennaio del 1980, della Criminalpol Piemonte e Valle d’Aosta.

Successivamente, ricopre la carica di Questore a Sassari, Cagliari, Venezia, Palermo, Brescia e Bologna dove muore il 20 maggio 1990.

Numerose sono le onorificenze conferitegli nel corso della sua attività, tra cui il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana, l’onorificenza di Grande Ufficiale e la nomina a Prefetto con carica di Ispettore Generale per l’Emilia Romagna e Scuole di Polizia, Polfer e Stradale.

Alla sua figura sono ispirati alcuni romanzi pubblicati in passato.

Alla cerimonia erano presenti anche il Prefetto della Provincia di Torino, Donato Giovanni CAFAGNA; il Questore di Torino Vincenzo CIARAMBINO; Il Sindaco della Città di Torino Stefano LO RUSSO; il Vice Presidente del Consiglio Comunale Ludovica CIORIA e la vedova MONTESANO Signora Adriana DI LULLO e le massime Autorità istituzionali.

Nel corso della cerimonia il Capo della Polizia, il Sindaco di Torino e la signora Di Lullo hanno scoperto una targa, posizionata all’interno dei giardini, in memoria del Prefetto Montesano.

Il Capo della Polizia ha ringraziato per la presenza la signora Di Lullo vedova Montesano, i famigliari delle vittime del dovere della provincia di Torino e il poliziotto in pensione Gaetano D’Angiullo sopravvissuto ad un agguato nel 1979 dopo aver ricordato le qualità umane e professionali del prefetto Montesano, uomo e Dirigente della Polizia di Stato con una lunga esperienza da investigatore, che ha “inventato il mestiere” per tramandarlo alle successive generazioni di poliziotti.

COMUNICATO STAMPA