murale

Il baby rapinatore Ugo Russo, ucciso a febbraio da un carabiniere che aveva tentato di difendersi da una rapina, è stato omaggiato dagli amici con un murale apparso nella zona dei Quartieri Spagnoli: il disegno rappresenta il volto del quindicenne con sotto la scritta “verità e giustizia”. Ha stigmatizzato fortemente l’episodio – scrive Repubblica – il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: “Al di là della pietà, stiamo parlando di un criminale, non di un operaio che è morto sul lavoro. Intere zone della città stanno diventando dei piccoli santuari per onorare queste persone”. 

Pensiero analogo per Luigi Riello, procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, che ha aggiunto: “Il dolore delle famiglie è comprensibile, ma sul piano pubblico è la celebrazione di un criminale. Tutto ciò è il risultato di incultura di una parte della società che pretende di elevare i valori di chi viola la legge. Serve intervenire, siamo ad un passo dal baratro”.