Somma Vesuviana, istituita buca rossa per lettere in anonimato di donne vittime di violenza

in Campania/Campania News by

“A Somma Vesuviana la “buca rossa” continua a parlare e a segnalarci storie importanti. Nella nostra città abbiamo messo una buca dove tutte le donne ma anche quelle persone che subiscono le violenze domiciliari possono inserire le loro lettere – denuncia, mantenendo l’anonimato. Con la buca c’è anche la “panchina rossa” e noi lanciamo lo slogan: “Siediti accanto a me”. Invitiamo tutti gli uomini non violenti che sono la maggioranza ad isolare i violenti e a sedersi accanto a noi e comunque a meditare quando decideranno di sedersi su quella panchina. In Italia da inizio anno sono state assassinate già 62 donne”. Lo ha affermato Cinzia Castaldo, Presidente dell’Associazione EvaProEva.

Ed a Somma Vesuviana, nel napoletano, la “buca rossa” sta funzionando anche nell’unire le famiglie.

“Ho bisogno di parlare. Ci sono giorni che ho paura per me e per i miei figli ma sono solo giorni e ci sono giorni in cui tutto sembra normale ed allora mi convinco che forse è solo una mia impressione. Poi quando vedo il vostro impegno penso a me ed alle mie paure e questo è il mio numero di telefono n……”. E’ una lettera comunque drammatica inserita da una donna nella buca della panchina rossa in Piazza Vittorio Emanuele III  voluta ed ideata da EvaProEva, associazione che dal 2013 aiuta le donne ma anche le famiglie a ritrovarsi.

“Siamo in presenza di una richiesta di aiuto – ha affermato Cinzia Castaldo, presidente di EvaProEva e paladina della cultura dell’accoglienza – e questa panchina che può sembrare un punto di arrivo è invece diventata un punto di riferimento perché al di là della stessa panchina il nostro punto di forza è la cassetta delle lettere consegnate in anonimato. Da questa cassetta prendiamo spesso pensieri scritti dalle donne e richieste di aiuto. Alcune volte sono loro ad indicarci il numero di cellulare e dunque riusciamo a rintracciarle. In genere nei nostri approcci cerchiamo di capire prima il problema. Notiamo che spesso c’è un problema di coppia, di comprensione e non di violenza. In questi casi avviamo terapie di coppia e cerchiamo di salvare la famiglia. A supporto di EvaProEva ci sono figure professionali, specialisti. Poi lavoriamo anche sulla prevenzione e sull’educazione culturale. Ad esempio entriamo nelle scuole cercando di avvicinare le nuove generazioni e di coinvolgerle attraverso forme artistiche come danza, letteratura, teatro, pittura e cerchiamo di comunicare il no alla violenza ed il rispetto per l’altro che sia donna o uomo mediante le forme artistiche. In periodo di Covid lo abbiamo fatto con la divulgazione di video a distanza”.

C’è necessità di intervenire sulle nuove generazioni attraverso l’educazione ed il rispetto.

“Dobbiamo entrare nelle scuole – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – in quanto l’attività non solo di sensibilizzazione ma soprattutto di educazione culturale è fondamentale. Solo con la cultura della condivisione con i valori della comunione possiamo arginare e speriamo eliminare questo fenomeno. La repressione non basta”.  

Lo sforzo delle Politiche Sociali.

“Siamo al fianco di tutte quelle iniziative che invitano e sensibilizzano le nuove generazioni sui valori della famiglia – ha affermato Sergio D’Avino, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Somma Vesuviana – e al rispetto per l’altro che sia uomo o donna.  La condanna della violenza sulle donne è netta, decisa. La figura femminile nella storia è stata determinante per la crescita della società civile. Sono state le donne a mantenere l’economia di intere nazioni in periodi di guerra e sono state le donne a contribuire in modo davvero importante e nel mondo nelle battaglie per il raggiungimento di diritti civili prima inesistenti. Noi siamo con le donne”.