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Prestazioni sanitarie, l’Asl di Caserta cancella i risultati di De Luca e dilata i tempi di pagamento da 30 a 60 giorni. Operatori al collasso

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I risultati ottenuti da De Luca, nel settore della Sanità, cancellati con un colpo di spugna dai vertici dell’Asl di Caserta. Una situazione insostenibile per il settore della riabilitazione neuro-motoria, per la specialistica ambulatoriale e per quello socio-sanitario (Rsa e centri diurni), dal momento che le determine di liquidazione delle prestazioni del mese di aprile restano ancora impantanate.

E’ solo grazie alle precedenti sollecitazioni di Notix se le relative determine sono state finalmente firmate dall’Asl ma gli addetti ai lavori sanno benissimo che l’iter, subito dopo l’apposizione della firma del dirigente responsabile, prevede in successione la numerazione, la pubblicazione e poi l’affidamento dei mandati alla Tesoreria per il pagamento delle stesse.

Ad oggi, per farla breve, siamo arrivati a 60 giorni e gli operatori della sanità accreditata ancora non hanno visto un centesimo. Prima che scoppiasse la pandemia da Covid-19, il governatore De Luca era riuscito ad ottenere un grande risultato, ovvero il pagamento delle prestazioni a 30 giorni. Risultato azzerato dai vertici dell’Asl di Caserta che hanno dilatato i tempi a 60 giorni, senza prendere minimamente in considerazione il fatto che gli stessi operatori, oltre a tutte le difficoltà quotidiane, hanno dovuto sostenere degli impegni economici importanti (tra dispositivi di protezione, lavori per garantire il distanziamento interpersonale, sanificazione e altro) che li hanno messi completamente in ginocchio.

L’Asl continua a fare orecchie da mercante e di fronte a situazioni simili ci vorrebbe soltanto il lanciafiamme del governatore De Luca

‘Ndrangheta, sgominato sodalizio: 12 arresti in Piemonte. Operazione coordinata dalla Dda

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La Squadra Mobile di Torino e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo hanno sgominato un sodalizio di stampo mafioso ‘ndranghetistico stabile nella provincia di Cuneo. Dodici le ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di Torino per associazione di stampo mafioso e traffico di droga. Effettuate una trentina di perquisizioni. L’attività investigativa è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino.

Salvini viene in provincia di Caserta e si ritira a casa perdendo sindaci: brutta figura a Mondragone

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Che dire di questa giornata di Matteo Salvini in tour a Mondragone ed in provincia di Caserta? Una ennesima, brutta, figura: gli unici due sindaci sui quali la Lega poteva contare in Terra di Lavoro si sono dimessi. Uno smack che non gli era mai capitato. Ha sottovalutato l’emorragia interna e ha preso alla leggera la passerella a Mondragone.

Salvini voleva candidare un sindaco leghista al Comune di Caserta ma, intanto, gli unici sindaci sui quali la Lega poteva contare in Terra di Lavoro si sono dimessi

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Si sono dimessi dalla Lega, inviando una nota al segretario provinciale Salvatore Mastroianni. Stiamo parlando di Luciano Fatigati, sindaco di Tora e Piccilli, e di Gabriele Piatto, sindaco di Frignano. Le dimissioni dei due sindaci arrivano proprio nel giorno della visita, contestata da molti, di Salvini a Mondragone. E se da un lato il leader della Lega pensava di candidare un sindaco espressione della Lega a Caserta, dall’altro deve prendere atto che due sindaci autorevoli si sono dimessi, essendo venute meno le condizioni che erano alla base del progetto iniziale. “Circa due anni fa – scrivono i due sindaci – avevamo aderito alla Lega con la convinzione che il nuovo percorso proposto da Salvini ponesse al centro dei propri obiettivi un rinnovato e reale rispetto per il Meridione. Appariva scontato che per realizzare questo progetto fosse necessario valorizzare gli uomini e le risorse del territorio attribuendo ai parlamentari ed a tutta la classe politica della Campania una profonda fiducia soprattutto alla luce degli eccezionali risultati delle elezioni europee che, in alcuni punti del nostro territorio, avevano fatto raggiungere picchi di consenso superiore al 40%. Dobbiamo dire a malincuore – tuonano – che tale fiducia non è stata assolutamente ricambiata. Anzi, l’intera classe politica della Campania è stata profondamente mortificata con un comportamento che sa tanto di colonizzazione”.

Seguono aggiornamenti

Regionali in Campania, Cesaro: “Non mi ricandido alle prossime elezioni, ho deciso di fare un passo di lato”

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Ho riflettuto a lungo e in queste elezioni regionali ho deciso di fare un passo di lato, nella serenità che mi ha sempre contraddistinto”. Lo ha detto Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Campania, annunciando che non si ricandiderà alle elezioni del prossimo settembre. Cesaro era stato duramente criticato dal leader della Lega Matteo Salvini, dopo i provvedimenti giudiziari che hanno colpito la sua famiglia. “Il presidente Berlusconi – ha aggiunto – aveva dato l’ok alla mia candidatura, quindi è una decisione personale. In queste settimane ho subito attacchi ingiusti da parte di Salvini. Attacchi che ritengo non meritavo, forse ero diventato un problema politico per qualcuno e con serenità faccio questo passo di lato, che non è dovuto a chi mi chiede di farlo. Sono anche incappato in un procedimento giudiziario per voto di scambio nel 2015, che è l’unico procedimento che mi vede protagonista. Nelle altre inchieste non c’è il mio nome. Lo dico a qualcuno che da fuori cerca di invischiarmi in vicende che non mi appartengono. Sul procedimento di voto di scambio sono sereno, finalmente a ottobre dovrebbe esserci un’udienza”.

Carabiniere travolto da auto con ladri in fuga, è grave: nel Bolognese è caccia a due uomini per tentato omicidio

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Sono in corso le ricerche di due persone che nelle prime ore di questa mattina hanno travolto un carabiniere, di 48 anni, ora ricoverato in prognosi riservata. È successo a Mordano, in provincia di Bologna. I due farebbero parte di una banda, che, intorno alle 4, ha tentato un furto in una tabaccheria a Lugo, nel Ravennate. Sono fuggiti, la loro auto è stata intercettata da una pattuglia e il militare è stato investito. I due sono ricercati per tentato omicidio.

Gestivano piazze di spaccio tra Quarto e Napoli, 14 arresti dei carabinieri

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Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, di cui 8 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti di 14 persone gravemente indiziate di associazione finalizzata al traffico illecito, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Per uno dei destinatari della misura è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso per aver favorito nel 2019 la latitanza di un soggetto di spicco del clan “Orlando” egemone nel comune di Marano di Napoli e Quarto. L’indagine ha permesso di ricostruire le 2 organizzazioni criminali deputate allo spaccio di sostanze stupefacenti operanti nei territori di Quarto Flegreo e Napoli (quartiere Fuorigrotta). Il “business” della droga veniva realizzato seguendo prevalentemente 2 modus operandi: il primo fondato su una vendita statica dello stupefacente; il secondo, invece, basato su un canale dinamico. La vendita “statica” avveniva per mezzo di “piazze di spaccio” realizzate temporaneamente per la vendita dello stupefacente, in punti di maggior afflusso da parte dei giovani acquirenti (bar, pub, pizzerie, sale scommesse, piazze e, in alcuni casi, le abitazioni degli indagati) che consentiva ai vari pusher di aumentare il proprio volume di affari. Lo spaccio avveniva grazie anche all’aiuto di alcuni fiancheggiatori, che avevano il compito di avvisare i pusher in caso di controlli da parte delle Forze di Polizia. La vendita dinamica, invece, avveniva mediante appuntamenti concordati a mezzo telefono tra spacciatore e acquirente, rendendo difficile e imprevedibile l’individuazione del luogo dell’incontro. L’attività ha consentito di recuperare circa due chili di sostanza stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina, una piantagione di marijuana, di arrestare 6 persone in flagranza di reato, nonché di individuare e trarre in arresto gli autori di un furto avvenuto all’interno di un istituto scolastico del comune di Quarto

Scuola, la ministra Azzolina annuncia: “Per settembre 2,5 miliardi”

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Quando sono arrivata al ministero ho chiesto di poter vedere i conti e i soldi non spesi. Mi è stato detto che ero il primo ministro a fare questa domanda. C’erano 800 milioni di euro di Pon (programma operativo nazionale del Ministero dell’Istruzione) non spesi e ora li stiamo spendendo. Quindi quel miliardo che si cercava in realtà c’era già ma nessuno lo aveva visto. Quindi per settembre abbiamo 2,5 miliardi, perché 1,5 lo avevamo messo nel decreto rilancio e ora abbiamo un miliardo in più”. Così la ministra per l’Istruzione Lucia Azzolina ai microfoni di Radio 24.

Porto di Genova, sequestrati 800mila guanti in lattice: operazione della Guardia di Finanza

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Gli uomini del II Gruppo della Guardia di Finanza ed i funzionari delle dogane di Genova hanno sequestrato nel porto di Genova Pra’ 800mila guanti in lattice. Il carico proveniva dalla Malesia ed era destinato a una azienda di fabbricazione gomma della provincia di Lecco. Secondo quanto emerso, il materiale era sprovvisto della documentazione tecnica che avrebbe dovuto accompagnare il carico e che ne attestasse i requisiti necessari e previsti per la regolare commercializzazione. La merce, per un peso complessivo di 8 tonnellate, è stata sequestrata e i responsabili sono stati denunciati per frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci. Dall’inizio dell’epidemia, il secondo gruppo ha sequestrato o requisito un totale di circa 6,5 milioni di guanti in lattice, 2,3 milioni di mascherine, 7 mila litri di alcol etilico, oltre 29 mila visiere protettive, 168 mila camici chirurgici e denunciato all’Autorità Giudiziaria, per vari reati, 12 soggetti responsabili.

Caserta, Marino riesce laddove altri hanno fallito e la Sinistra radicale del Pd pensa di colpirlo guadagnandosi un po’ di visibilità sui giornali

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Ogni scusa è buona per criticare, per puntare l’indice contro. Stavolta quella fetta più radicale della sinistra Pd ha preso spunto dalla nomina di Adele Vairo ad assessore tecnico del Comune di Caserta, per criticare l’operato del sindaco Carlo Marino e della compagine che lo affianca, denunciando in un documento “lo scollamento dell’amministrazione e del partito rispetto alle attese della comunità”. La verità è che non si vuole riconoscere al primo cittadino il merito di aver chiuso un’operazione politica importante, che, oltre a rafforzare le competenze dell’amministrazione, consente a Marino ed al suo partito, il Pd appunto, di acquisire ulteriori consensi nell’elettorato moderato che ha a cuore le sorti della città di Caserta. Il fatto stesso che si voglia accusare Marino e la sua amministrazione di essere di “destra”, vuol dire essere miope di fronte alle scelte strategiche che sono state adottate in questi anni e che continuano ad essere adottate in questi giorni, non senza dimenticare la pesante eredità di debiti (e dissesti) che pesa come un macigno sulle sorti di Palazzo Castropignano. Il fatto stesso che Marino sia riuscito laddove altri hanno fallito (vedi l`approvazione del preliminare del Puc oppure l´approvazione del definitivo per la realizzazione del biodigestore), evidentemente provoca rabbia in quello sparuto gruppo di ex Pci/Pds/Ds che, allorquando ha amministrato la città o comunque ha rappresentato la città in seno al consiglio comunale, poco o nulla ha fatto di concreto per far risalire la china al capoluogo di Terra di Lavoro. Facile affidarsi alla stampa per cercare un po’ di visibilità. Le battaglie, se battaglie devono esserci, si conducono all’interno dei partiti e delle sedi politiche e amministrative competenti. E poi ci si misura elettoralmente per far comprendere il peso delle proprie ragioni. Se invece i ragionamenti continuano ad essere questi, non si fa altro che indebolire un partito, il Pd appunto, che in quanto ad appeal elettorale, su scala nazionale, ultimamente sta lasciando molto a desiderare

Tragedia in un condominio di Margno, strangola i figli e poi si suicida: la coppia si stava separando

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Si è suicidato il padre dei due bambini, un maschio e una femmina di 6 e 12 anni, uccisi in un condominio di Margno, quasi 400 abitanti in Valsassina. Secondo le prime informazioni, sarebbero stati strangolati. Secondo le prime informazioni, a causare la tragedia sarebbe stata la difficile separazione tra il padre e la madre. La famiglia sarebbe originaria del Milanese, con una casa di villeggiatura a Margno. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Lecco e della stazione territoriale. Sono in corso indagini per stabilire quanto effettivamente accaduto. Il padre avrebbe ucciso i due figli per poi uccidersi, gettandosi dall’altissimo ponte della Vittoria a Maggio di Cremeno (Lecco), luogo poco lontano da dove si è consumato il duplice omicidio. Un viadotto, tra l’altro, tristemente noto in quanto negli anni teatro di innumerevoli suicidi. A trovare i corpi dei figli è stata la madre, giunta dal Milanese disperata dopo aver ricevuto un messaggio dal marito per informarla che non avrebbe rivisto i figli. Il particolare emerge da una prima ricostruzione degli inquirenti che indagano sulla tragedia di Margno, nel Lecchese. Sul luogo del duplice delitto, un condominio in piazzale della Funivia, è arrivato anche il medico legale. I primi accertamenti confermano la morte dei bambini per soffocamento.

Ustica, 40 anni dopo la strage: oggi cerimonia commemorativa a Bologna. Bonaccini: “Vogliamo la verità”

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Il 27 giugno 1980 il volo di linea IH870, partito da Bologna Borgo Panigale e diretto a Palermo Punta Raisi della compagnia aerea Itavia precipitò in mare non lontano dall’isola di Ustica. Nella strage morirono tutti gli 81 occupanti dell’aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio. “Vogliamo una completa verità e vogliamo giustizia: come Regione e come cittadini, ribadiamo il nostro impegno concreto a chi non ha mai smesso di indagare e di battersi per arrivarci. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, all’instancabile azione dell’Associazione che li riunisce e della presidente Daria Bonfietti, alimentando la memoria, impedendo che che possano prevalere il silenzio e l’oblio”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che oggi parteciperà alla cerimonia per il 40/o anniversario dalla strage di Ustica, prevista in Consiglio comunale a Bologna. Atteso anche il presidente della Camera Roberto Fico.

Scuola, accordo sulle linee guida per il rientro in classe. Si riapre il 14 settembre. Conte: “Stanziamo un miliardo di euro per ulteriori investimenti”

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La scuola riaprirà il 14 settembre: Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro in classe. “Ci siamo predisposti, con le linee guida, per ritornare in sicurezza a settembre”, ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Abbiamo un ulteriore miliardo che stanziamo per ulteriori investimenti sulla scuola, che ci dovrà consentire di avere una scuola più moderna, sicura e inclusiva. E nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola”. “Chiudere le scuole è stata una scelta molto sofferta, che nessuno pensi che il governo l’abbia presa a cuor leggero”, aggiunge. “Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette classi pollaio a me non piacciono affatto, non le tolleriamo più”, conclude il premier. “Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione”, ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nella conferenza di presentazione del Piano per il rientro a scuola a settembre.

Covid-19, De Luca: “Risolveremo focolaio Mondragone, situazione incancrenita da anni ma tutti hanno girato la testa”

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Rassicura tutti dicendo “che anche questo focolaio, come gli altri della Campania, sarà risolto”. Ma sulla questione Mondragone, il governatore della Campania mette in chiaro anche alcune cose. Come il fatto che “spetta alla Regione fare le ordinanze ma alle forze dell’ordine farle rispettare, cosa che a Mondragone non è avvenuto” e anche che quella dei palazzi della Ex Cirio “è una situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa”. “Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani – ha spiegato – eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca”. Poi sull’emergenza Covid, spiega che ad oggi sono stati fatti nell’area interessata dal focolaio “743 tamponi dei quali 43 positivi; 9 nella palazzina dei senza tetto italiani, il resto tra bulgari e rom”.

Scuola, terminati i lavori della conferenza Stato-Regioni. Critico il governatore della Campania De Luca

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Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola da settembre. La conferenza Stato-Regioni sul tema scuola si è appena conclusa. Nella bozza del documento è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. “Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali (le bocche – ndr) degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”, si legge nella bozza. La nuova bozza del Piano sul rientro a scuola prevede l’istituzione di “Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente Locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze”. “Lo scopo – si legge nella bozza – sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi”. “Non daremo l’intesa, non diremo che siamo d’accordo con le misure che saranno prese”. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito alla conferenza Stato-Regioni sulla scuola, che ribadisce la “nostra critica ferma al ministro dell’Istruzione per la quale i problemi della scuola sono diventati marginali rispetto alla politica politicante” “Non daremo l’intesa perchè consideriamo irresponsabile il voto il 20 settembre e non è stato definito l’organico dei docenti”, ha aggiunto.

Rogo della Thyssenkrupp, i familiari delle vittime: “Ora la revisione del processo”. Incontro a Palazzo Chigi con Conte e Bonafede

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Incontro tra il premier, Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e gli otto familiari delle sette vittime del rogo della Thyssenkrupp. “Chiediamo che ci sia una revisione del processo e delle pene. Ce lo devono: a noi e, soprattutto, ai nostri ragazzi”, ha detto Rosina Platì, mamma di Giuseppe, una delle vittime. “Chiederemo a Conte una revisione del processo e che vengano presi dei provvedimenti nei confronti della Germania. Andremo anche lì, per presentarci davanti al magistrato che ha concesso la semilibertà ai colpevoli”, ha spiegato.

Fase 3, Guerra (Oms): “Focolai attesi e inevitabili. La Spagnola si comportò esattamente come il Covid”

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Non c’è preoccupazione perché è tutto ampiamente atteso. Entrambi i focolai sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene. E’ inevitabile ci siano focolai in giro per l’Italia e per l’Europa”. Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità al programma Agorà su Rai3 riguardo ai focolai di coronavirus a Mondragone e a Bologna. L’epidemia Covid “si sta comportando come avevamo ipotizzato” e “il paragone è con la Spagnola che si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata” ha aggiunto Ranieri Guerra, rispondendo in merito alla lettera di esperti che hanno parlato di “emergenza finita”. “Sparendo il virus dalla clinica – ha detto – sembra tutto sia finito, ma non è così”. Rispetto alla nuova categoria dei ‘debolmente positivi’, ha precisato Guerra, “non entro nelle classificazioni e definizioni artificiose che colleghi insigni di varie discipline possono fare. Guardo i fatti e i fatti dicono che il genoma del virus è ancora lo stesso e i fatti dicono che l’andamento di una epidemia come questa è ampiamente previsto e prevedibile. C’è una discesa che coincide con l’estate”. “E’ vero – ha concluso Guerra – che le terapie intensive si sono svuotate, ma si sono svuotate come previsto che accadesse e non vogliamo si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo hanno l’obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà”.

Inps, in arrivo la quattordicesima per i pensionati: per gli over 64 con redditi inferiori a due volte il trattamento minimo

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I pensionati con oltre 64 anni e redditi inferiori a due volte il trattamento minimo riceveranno a luglio la mensilità aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima, che sarà tra i 336 e i 655 euro a seconda del reddito e degli anni di versamenti contributivi. Nel 2020 il trattamento minimo è pari a 515,07 per 13 mensilità quindi il limite di reddito considerato per avere diritto alla prestazione è di 13.391,82 euro. Lo si legge in un messaggio Inps. Il tetto massimo reddituale, oltre il quale il beneficio non spetta, viene incrementato dell’importo del beneficio, diverso per ciascuna fascia contributiva (per la prima fascia 13.727.82). Per il 2020 devono essere valutati nel caso di prima concessione: tutti i redditi posseduti dal soggetto nell’anno. Se la concessione è successiva alla prima si considerano i redditi per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati e i redditi diversi da quelli da pensione conseguiti nel 2019.

Mondo di Mezzo, tornano liberi Buzzi e Gramazio: lo ha disposto la Corte di Appello di Roma

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Tornano liberi, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, Salvatore Buzzi e Luca Gramazio, due imputati eccellenti del procedimento Mondo di Mezzo. Lo ha disposto la Corte d’Appello di Roma che ha disposto per il ras delle cooperative l’obbligo di dimora nel territorio capitolino. I due si trovavano agli arresti domiciliari.

Covid-19, tensione per focolaio a Mondragone: incendiato un furgoncino a ridosso dei palazzi ex Cirio

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Ancora tensione nella notte a Mondragone nell’area dei palazzi ex Cirio, che da lunedì è zona rossa a causa di una cinquantina di contagi da coronavirus, diffusi in particolare nella comunità bulgara che abita lì. Verso le 2 i vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio di un furgoncino in viale Margherita, a ridosso dei palazzi. Il mezzo dovrebbe essere di proprietà di un bulgaro. Dai primi accertamenti sembra che la causa sia dolosa e che sia stata usata una bottiglia incendiaria.

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