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Mediterraneo da 60 mln di euro. Unesco, qui il 40% degli occupati nella blue economy europea

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Il nostro paese riveste un ruolo importante dal punto di vista ambientale: il suo mare si stima che sia responsabile del sequestro di 13.2 milioni di tonnellate annue di carbonio, il valore più alto tra gli stati membri della Ue nel Mar Mediterraneo. Non è un caso che in Europa il 40% dell’occupazione dell’economia marittima si trova nel Mediterraneo (1,78 milioni di dipendenti), il 29% nell’Oceano Atlantico (1,29 milioni di dipendenti) e solo il 20% nel Mare del Nord (0,87 milioni di dipendenti).

A ricordarlo, in occasione della Giornata Nazionale del Mare di domenica 11 aprile, è la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO). “La Giornata Nazionale del Mare – spiega Francesca Santoro, specialista della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO – è un’occasione importante per sensibilizzare soprattutto i più giovani sull’importanza del rispetto e della conoscenza del mare, risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, per il mondo e per l’Italia in particolare. Il nostro paese ha un enorme patrimonio che deve proteggere e gestire in maniera efficace, per evitare la distruzione della biodiversità dell’ecosistema marino. Ne beneficeremo non soltanto in termini ambientali, ma anche economici”

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