Massa Lubrense, i ragazzi dell’area penale di Napoli si immergono nella splendida Baia di Ieranto

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“Massa Lubrense ha una storia antichissima che si allaccia al mito delle Sirene e alla presenza, su Punta Campanella, dell’Antico Athenaion sacro a Minerva. Quando l’imperatore Tiberio sposta la sede imperiale a Capri, tutta l’area del golfo pullula di ville marittime di straordinaria magnificenza, una delle quali ha restituito 12 nicchie di un incredibile ninfeo in pasta vitrea. Se il nome ‘Massa’ compare nella documentazione longobarda per indicare un luogo atto alla cultura, l’attributo ‘lubrensis’, quale corruzione di ‘de-lubrum’ viene mantenuto dall’Episcopato. Nel Medioevo la città è ghibellina e la sua storia d’indipendenza è messa a dura prova con la distruzione del cuore della città, quello all’Annunziata, ad opera di Ferrante d’Aragona; a seguire, la decimazione ad opera dei Tuchi, nell’invasione del 1558. Ma la storia non finisce qui: Padre Vincenzo Maggio, della Compagnia di Gesù, costruisce il Collegio dei Gesuiti che diventa una scuola di formazione di primissima importanza; il commercio con Napoli è talmente intenso che un intero rione presso il molo partenopeo viene chiamato ‘Porta di Massa’; Ignazio Chiajese e suo figlio cominciano ad arricchire di ‘riggiole maiolicate’ buona parte delle Chiese sul territorio. Quando Gioacchino Murat, soggiornando a Massa, coordina le manovre nella guerra contro gli inglesi per il controllo di Capri, l’intero paese è già famoso per esser stato meta del Grand Tour e per aver dato alla Repubblica partenopea del 1799 i loro campioni della libertà.

Tutto questo proveremo a comunicarlo in breve, lasciando però che siano parole come ‘orgoglio’, ‘onore’ e ‘riscatto’ a farci da guida”. Lo ha dichiarato Domenico Palumbo, Consigliere Nazionale di Archeoclub D’Italia, da anni impegnato nell’attività di promozione e valorizzazione del territorio.

E Sabato 7 Gennaio, la stampa potrà essere parte attiva di un esperimento davvero interessante: il recupero e reinserimento in società, attraverso la formazione e la conoscenza del patrimonio culturale. Nella prima parte del Press Tour, la stampa raggiungerà via mare la Baia di Ieranto, a bordo dei mezzi dell’Area Marina Protetta. Entrati nella Baia di Ieranto, porta d’ingresso alla Costiera Amalfitana, la stampa avrà la grande opportunità di assistere all’immersione subacquea dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli, filmare la Baia, ma anche le ville romane lungo la navigazione, di visitare il Museo Multimediale dell’Area Marina Protetta Punta Campanella e il Centro Primo Soccorso delle Tartarughe Marine. Nel corso della seconda parte del Press Tour, la stampa potrà visitare il patrimonio culturale di Massa Lubrense. Dunque la narrazione di storie nella storia.

“Sabato 7 Gennaio, la stampa potrà essere con noi, imbarcarsi con noi ed entrare, occasione unica, nella Baia di Ieranto, con ogni probabilità tra le più belle al Mondo e assistere all’immersione dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli in quella che è la porta di accesso alla Costiera Amalfitana. Tale immersione rientra all’interno di due convenzioni molto importanti che Archeoclub d’Italia ha stipulato con l’AMP di Punta Campanella – ha annunciato nella nota stampa Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – e con il Centro di Giustizia Minorile di Napoli. Siamo felici che i ragazzi del progetto Bust Buster, possano vivere questa esperienza subacquea, ampliando le loro conoscenze e la loro cultura del mare. Conosceranno una realtà diversa, impareranno cosa voglia dire “trekking subacqueo”, si immergeranno in un habitat differente e impareranno a essere ancora di più squadra. Ho da sempre creduto e supportato la cooperazione tra istituzioni ed enti del terzo settore, perché grazie a tutto questo oggi possiamo creare eventi di riscatto e formazione”.

Nella Baia di Ieranto arrivandoci via mare! Sabato 7 Gennaio la stampa tutta potrà partecipare, occasione unica ad un Tour che partirà alle ore 9 e 45 da Sorrento con bus navetta di Archeoclub D’Italia. La navetta raggiungerà poi Massa Lubrense per l’imbarco. Per partecipare sarà necessario chiedere accredito stampa, invianto la richiesta a ufficio.stampa@archeoclubitalia.org entro e non oltre le ore 18 di Mercoledì 4 Gennaio 2023. Durante la navigazione ci sarà la grande opportunità di vedere le ville di Tiberio e filmare la straordinaria Baia di Ieranto! I ragazzi dell’Area Penale di Napoli si immergeranno per la prima volta nella Baia di Ieranto e lo faranno per conoscere il Patrimonio Ambientale marino. Si tratta, dunque di giovani dell’Area Penale di Napoli che hanno partecipato al progetto Bust Busters, in collaborazione del Ministero di Grazia e Giustizia, Dipartimento di Giustizia Minorile e dopo avere seguito corsi teorici e pratici di formazione, hanno conseguito il brevetto da sub. L’obiettivo è il reinserimento in società attraverso la conoscenza e la tutela del patrimonio culturale e ambientale. Sabato 7 Gennaio, i ragazzi raggiungeranno la Baia di Ieranto, si immergeranno e collaboreranno attivamente alle operazioni di tutela del patrimonio ambientale marino. La stampa potrà esserci, vedere e assistere alle operazioni, occasione unica, ma potrà anche seguire la visita che gli stessi ragazzi faranno presso i monumenti, il patrimonio culturale di Massa Lubrense. La stampa potrà visitare anche il Museo Multimediale dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella” e il Centro Primo Soccorso delle Tartarughe marine.

“È un’iniziativa molto importante che rientra nelle nostre politiche di inclusione. Uno dei principali obiettivi del mio mandato – ha dichiarato Lucio Cacace, Presidente dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella” – è rendere fruibile a tutti lo straordinario patrimonio naturale dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, nel pieno rispetto dell’ambiente e coniugando la tutela con la fruizione. A Ieranto, in particolare, insieme al FAI, sperimentiamo da anni una serie di attività green che assicurano il monitoraggio dell’area- zona B del Parco Marino- e lo sviluppo di un turismo ecosostenibile. Per questo abbiamo accolto con grande favore questa bellissima iniziativa dell’Archeoclub Nazionale con la quale abbiamo firmato un protocollo di collaborazione già da tempo. Siamo pronti ad ospitare i ragazzi dell’Area Penale di Napoli per mostrargli le nostre meraviglie sommerse e quanto sia importante prendersene cura e tutelarle”. E i ragazzi saranno accompagnati dai sub di Marenostrum, struttura marina di Archeoclub D’Italia.