Un questionario alle scuole elementari che non lascia scampo: “Di che razza o gruppo etnico è il bambino?”. E’ questa la domanda alla quale hanno dovuto rispondere i genitori degli alunni della scuola elementare Borsi-Saffi di Roma, in un fascicolo con una serie di domande effettuate da istituto di psicologia per individuare disturbi dell’apprendimento tra i quali come dislessia e disgrafia nei piccoli alunni. Completamente inadeguato il termine “razza” è scoppiata la polemica, che il preside ha cercato di arginare. “Nessun intento discriminatorio, si tratta di questionari standard”, assicura, come riferisce Il Corriere della Sera.
I genitori si sono divisi: in tanti si sono ribellati a quei termini richiedendo la riformulazione della domanda e invece c’è chi sostiene che termini “utilizzati in ambito scientifico non possono essere ritenuti razzisti”, riporta Il Corriere della Sera.
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