Ecco a voi la storia di Stefano Caldoro e di come è diventato Governatore della Campania.

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Anno 2009, elezioni provinciali Napoli: “Giggino” Cesaro detto “a purpetta” diventa Presidente della Provincia di Napoli. Una cosa impossibile resa realtà grazie a Nicola Cosentino.
Ma questa elezione non andò giù a Caldoro, Bocchino, Vito Alfredo, Martusciello, Carfagna e a tanti altri esponenti del cdx, in quanto, avendo ottenuto la vittoria di Cesaro, spettava a Cosentino la scelta del nome del candidato a Governatore della Campania, in quanto coordinatore regionale
dell’allora PDL. In automatico, quindi, tutti vollero Nicola Cosentino Governatore. Tante cose non possono essere raccontare nei dettagli, ma quelli che le devono sapere, già le conoscono bene!!!
A Settembre 2009, ecco che arriva il primo tentativo di arresto per Cosentino! Nicola, che era tranquillo, andò avanti ma non risolse la cosa e così a Dicembre passó la linea della Candidatura a governatore di Stefano Caldoro. Ancora non contenti, ( meglio non andare oltre ) piazzarono Domenico Zinzi come candidato alla Provincia di Caserta. La storia successiva la conoscete tutti: Cosentino si dimise da tutti gli incarichi, lo fecero rientrare e poi lo mandarono a Secondigliano: chiusa la pratica Cosentino!
Così Caldoro diventa governatore: gestisce, decide, controlla, opera, fa il capo del centrodestra per 5 anni con un patrimonio elettorale, non suo ma ereditato, da brividi. Risultato: dopo 5 anni, alle elezioni regionali 2015 perde contro De Luca per 35mila voti e va all’opposizione dove per cinque anni non si è sentito proprio! Ma ecco che poi a tutti i costi rivuole la candidatura per il 2020.
La Lega e Fratelli d’Italia non gliela vogliono dare e questa diatriba va avanti per mesi, tanto che alla fine Berlusconi chiede agli alleati di far passare il nome di Caldoro, in quanto i sondaggi portano oramai la Campania persa irrimediabilmente. Caldoro così è di nuovo candidato!
Inizia la campagna e non riesce a fare le liste, non ha uno schema, non un progetto politico, ma agisce a seconda di come si sveglia la mattina! Il suo unico obiettivo è abbattere De Luca in tutti i modi possibili. Ma De Luca non è Cosentino e non è facile abbattere lo sceriffo! Caldoro, così mette in moto la solita macchina, chiamando De Luca in tutti i modi e contemporaneamente escono fuori ( guarda caso ) “scandali commissionati”. Non ottenendo nulla, e stando ormai alla frutta, Caldoro comincia ad attaccare addirittura Aurelio De Laurentiis, amico storico di De Luca, per cercare di racimolare qualche voto tra chi non ama ADL. Ma anche qui non ottiene altro che una colossale figuraccia, che lo trascina ancora più giù ! Ed è meglio fermarci qua in quanto non serve più a niente raccontare la “Verità“.
De Luca non ha mai battuto i suoi nemici usando la magistratura o gli scandali “pilotati” e pensiamo che il PD non è un partito di “fessi”. Chi, invece, agisce in questo modo prima o poi la paga in termini di consensi ed infatti, Caldoro, come l’ha pagata già in termini di consensi nel 2015, oggi la pagherà di nuovo e con gli interessi. De Luca ritornerà a S. Lucia e non gli accadrà nulla in quanto è ed ha dimostrato con i fatti di essere un serio Governatore. Caldoro invece subirà una sconfitta colossale ma anche stavolta non si dimetterà e resterà nei banchi dell’opposizione a vegetare, senza dignità politica!
Ma tutti quando lo vedranno, si ricorderanno dicendo:”Ecco, quello è Caldoro che ha sempre usato gli scandali ed altri mezzucci per cercare di abbattere i suoi rivali.”
Gli imprenditori e politici sani sono passati con De Luca a causa di questi metodi vergognosi che non condividono. Oggi De Luca stravincerà e i tentati scandali e falsità resteranno un segno idelebile su chi ha tentato di infangare l’avversario politico usando il finto perbenismo, come suo solito!