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Dark web e droga: ricostruiti 10 episodi di rivendita di droga

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Gli specialisti della Sezione “Antidroga” del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata che, tramite l’analisi del contenuto delle conversazioni trovate sullo smartphone di uno di essi, hanno ricostruito 10 episodi di acquisto di stupefacente, tra giugno 2016 e giugno 2017. In particolare, gli indagati, all’epoca minorenni, si sarebbero avvalsi del dark web per acquistare la droga, usando criptovalute, “bitcoin”, per dissimulare la tracciabilità dei pagamenti.

Tale “commercio” di “hashish” e “marijuana” tramite internet e in criptovaluta, operava le consegne con appositi “hub” all’interno di esercizi commerciali abilitati al ritiro della merce. Il dark web, il lato oscuro della rete, fortemente sviluppatosi con la pandemia, rende la connessione anonima e irrintracciabile grazie all’utilizzo di sofisticati sistemi, tra i quali il più diffuso, come nel caso di specie, è denominato “Tor”.

Trattandosi di dark web, l’anonimato è garantito anche dalle forme di pagamento virtuali, rigorosamente in bitcoin, che vengono perfezionate solo al momento della ricezione del prodotto. Le valute virtuali, utilizzando generalmente reti decentralizzate, non sono “moneta elettronica” e non sono sottoposte ai controlli da Banche Centrali o da Autorità Pubbliche; permettendo la realizzazione di transazioni non controllate.

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