Sui casi di trombosi segnalati in riferimento al vaccino Johnson&Johnson, Crisanti si esprime sottolineando che “è quasi la stessa frequenza che è stata osservata in Europa con AstraZeneca, dal momento che si parla di una trentina di casi su 30 milioni di dosi distribuite”.
Una posizione irremovibile quella di Andrea Crisanti, professore di microbiologica dell’Università di Padova che aggiunge “credo che accadrà la stessa cosa che abbiamo già visto con il farmaco dell’azienda anglo-svedese, vale a dire anche il vaccino J&J, che funziona esattamente come quello di AstraZeneca e che è ovvio che possa dare gli stessi problemi, avrà le stesse indicazioni d’uso di AstraZeneca con raccomandazione per determinate fasce d’età. È inevitabile”.