CIGO e crisi Ucraina: ascoltate le richieste dell’ANCL ma si può fare di più

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L’ANCL è lieta che il Ministero del Lavoro e il Governo abbiano recepito la proposta dell’Associazione (lettera ANCL 9 marzo 2022) di prevedere causali ad hoc relative alla mancanza di materie prime e all’aumento dei prezzi energetici dovuti alla crisi Ucraina.

Come annunciato dal Ministero del Lavoro in data 27 aprile, con le modifiche e integrazioni apportate con il Decreto ministeriale n. 67 del 31 marzo 2022 per l’anno in corso, in considerazione della grave crisi internazionale in atto, ai fini della CIGO, la fattispecie di “crisi di mercato” è stata ampliata ai casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa derivante anche dall’impossibilità di concludere accordi o scambi determinati dalle limitazioni conseguenti alla crisi in Ucraina.

Inoltre, anche la fattispecie “mancanza di materie prime o componenti” è allargata alle ipotesi di difficoltà economiche, non prevedibili, temporanee e non imputabili all’impresa, nel reperimento di fonti energetiche, funzionali alla trasformazione delle materie prime necessarie per la produzione.

L’ANCL è soddisfatta ma parzialmente. Si può e si deve fare di più. La nostra Associazione, infatti, aveva richiesto uno strumento di integrazione salariale specifico per tutti i datori di lavoro, alternativo agli strumenti ordinari. L’ANCL resta a disposizione per fornire proposte e suggerimenti utili a fronteggiare la crisi economica derivante dal complesso quadro geopolitico attuale.