Centro Democratico. Mauro Santoro rassegna le dimissioni da segretario provinciale

in Campania/Campania News by

In una lettera alla Segreteria Nazionale, a quella Regione e ai comitati provinciali campani, il segretario provinciale di Centro Democratico Mauro Santoro rassegna le sue dimissioni.

La lettera è indirizzata ovviamente al segretario Nazionale Margherita Rebuffoni: “Cara Margherita, si legge, gli ultimi eventi accaduti nel Partito in ambito teritoriale, dalla mancata costituzione del gruppo consiliare, alla disattesa richiesta di una riunione (persino in remoto) atta a spiegare le ragioni di tale fattispecie, fino a qualche provocazione ricevuta sul piano personale, mi hanno portato a molteplici riflessioni e mi inducono a decorrere dalla data odierna, a rassegnale le dimissioni dalla carica di Segretario Provinciale del Centro Democratico”.

“Non è cosa di poco conto”, continua Santoro, “prendere tanti voti di lista in Campania, in ogni singola Circoscrizione elettorale, evidentemente merito anche dei cinque livelli provinciali del Partito. Non è cosa di poco conto eleggere due Consigliere nella nostra Regione. Ma non è neanche cosa di poco conto disperdere tale patrimonio o parte di esso”.

“Si dirà”, spiega Santoro, “che le colpe sono unicamente del consigliere Pisacane, un capriccio giovanile, un condizionamento della sua famiglia piuttosto che un atto di inesperienza. Vedi Margherita, quando un matrimonio finisce non è mai colpa di uno solo, ed in questa vicenda è successo esattamente questo”.

“Non si è minimamente voluto, dal livello regionale fino al livello nazionale, salvaguardare l’unico interesse davvero importante, cioè quello di una comunità che è stata decisamente protagonista in queste ultime amministrative. Eppure bastava, da parte di questa Segreteria Nazionale, richiamare tutti all’ordine e non una parte, non soltanto un giovane di 25 anni che ha chiesto chiarezza da subito sul piano istituzionale e voglia di impegnarsi, mettendoci direttamente la faccia da Consigliere appena eletto, sul piano partitico”.

“Sono di parte ma dalla parte della verità e del coraggio”, confessa Santoro, “di dire che un po’ di candidati in lista facevano comodo se portavano voti, ed ora non servono più. O di dire che si è preferito accompagnare alla porta il giovane Consigliere Pisacane piuttosto che indispettire il meno giovane Segretario Nazionale. O di dire che si è preferito il silenzio assoluto alla voglia di mediazione o alla capacità di ragionare sul piano politico”.

“Una vicenda molto strana”, continua Santoro, “con vincitori e vinti. Vince, infatti, la Segreteria romana che può ‘vendersi’ sul piano nazionale il risultato campano. Vince Pasquino che ha chiesto ed ottenuto una Presidenza di Commissione. Perde l’On.Sanza perchè ci ha messo la faccia e, comunque si interpretino parole ed azioni, la faccia ce l’ho messa anche io”.

“Per questo”, conclude Santoro, “in questa vicenda grossolana dove pare che tutti non abbiano colpe, la colpa me la prendo io, tanto da rassegnare le dimissioni dalla carica e dal Partito. Constatando ciò che, dal mio punto di vista, appare un chiaro fallimento politico. Ne esco dispiaciuto per ciò che si poteva fare e non si è fatto, anche nell’immediato futuro. Ne esco tuttavia arricchito, sul piano personale, per aver consolidato vecchi rapporti e aver intrapreso nuove amicizie: Pino, Peppino, Antonio, Giovanni ed altri, che sono ciò che mi resterà nel cuore”.