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News - page 912

Notizie di politica, cronaca, attualità.

Operazione antidroga a Catanzaro: 21 le persone accusate

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Polizia e carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo.


Il provvedimento restrittivo riguarda 21 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, furto e porto abusivo di armi, ricettazione ed estorsione per fatti avvenuti nell’area sud del capoluogo regionale.


Perquisizioni sono state attuate con l’ausilio di unità cinofile nell’ insediamento rom di viale Isonzo dove è stata trovata e sequestrata anche della sostanza stupefacente.

Roma: condanna ad 1 anno e 10 mesi per il figlio di Vasco Rossi

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Condanna ad un anno e 10 mesi di carcere e revoca della patente per Davide Rossi, figlio del cantante Vasco, accusato di lesioni personali stradali gravi e omissione di soccorso stradale. E’ quanto deciso dal tribunale monocratico di Roma nell’ambito del processo legato ad un incidente stradale avvenuto il 16 settembre del 2016 nella zona della Balduina.

Con Rossi, è stato condannato a nove mesi Simone Spadano, il trentenne che si trovava in auto con lui, accusato di favoreggiamento per avere dichiarato il falso affermando che era lui al volante al momento dell’incidente.
In base al capo di imputazione Rossi non si fermò allo stop, scontrandosi poi con un’auto su cui viaggiavano due donne che riportarono ferite. Dopo lo scontro il figlio del cantante si allontanò dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso.

Speranza frena sull’ obbligo dei vaccini: modifiche al Green pass e terza dose

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza frena sull’obbligo vaccinale, già necessario per sanitari e operatori Rsa. “Abbiamo un margine per valutare e vedere”, dice in tv e prende tempo anche sulla terza dose agli over-60″.

“Già somministrate quasi 300mila terze dosi – afferma – e le categorie indicate sono molte. E’ possibile che si arrivi agli over 60, ma vedremo”. Anche il Green pass per ora rimane com’è, in attesa dell’obbligo che scatterà il 15 ottobre nella Pubblica Amministrazione.

“La terza dose è un pezzo importante della strategia che abbiamo messo in campo: si parte subito, già abbiamo quasi 300mila terze dosi somministrate. Le categorie indicate sono molte e alcuni non hanno ancora i 6 mesi trascorsi dal ciclo primario, quindi non saranno tutti vaccinati subito. Verificheremo ancora i dati in arrivo per capire se dobbiamo andare sotto i 60 anni per le terze dosi, io penso che questo sia possibile ma vedremo”.

Bufera Green Pass, per l’infettivologo Andreoni “Troppi rischi con durata test per Green pass a 72 ore”

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Conto alla rovescia per il 15 ottobre quando scatterà il Green pass obbligatorio per entrare a lavoro “e non credo si possa pensare di allungare la durata della validità dei test antigenici per il Green pass a 72 ore, non è un margine di sicurezza accettabile per un test che ha già un sensibilità inferiore al tampone Pcr”. E’ un no drastico quello di Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), all’ipotesi di un possibile allungamento della durata dei test per avere il Green pass. 

“Pensare di spostare a 72 ore vuole dire correre il rischio di perdersi qualche positivo asintomatico e non possiamo permettercelo – sottolinea all’Adnkronos Salute Andreoni – Personalmente non mi sentirei di considerare questa ipotesi per i testi antigenici”. Sulla possibilità di una proroga alla scadenza del 15 ottobre proposta dalle Regioni, l’infettivologo evidenzia “che c’era il tempo per organizzarsi e il fatto che oggi si dica che non sono pronte mi lascia perplesso, e poi – conclude – c’è una macchina operativa in grado di fare centinaia di migliaia di test”.

Covid: effetti negativi sulle regioni italiane per 10 anni

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Un buco da 22,8 miliardi nelle casse degli enti locali italiani lasciato dalla pandemia. A lanciare l’allarme è il Comitato delle Regioni Ue che, nella settimana dedicata agli enti locali europei, ha presentato le stime del suo ultimo barometro.

L’impronta lasciata nel 2020 dalla pandemia sulle amministrazioni locali del nostro Paese – emerge dal rapporto – è pesante: strette tra le maggiori spese da sostenere per far fronte all’emergenza e le mancate entrate dovute alla crisi, la perdita registrata è in termini assoluta la più alta d’Europa dopo la Germania, dove Laender e città hanno segnato un rosso di quasi 112 miliardi.

A livello europeo, il cosiddetto ‘effetto forbice’ per gli enti locali vale 180 miliardi di euro, pari alla somma delle maggiori spese dovute alla pandemia (125 miliardi) e delle mancate entrate (55 miliardi). Tutto questo, ha avvertito il presidente del Comitato, Apostolos Tzitzikostas, «potrebbe portare a tagliare i servizi pubblici, a meno che non arrivino urgentemente più risorse da fondi Ue e nazionali per sostenere progetti e programmi locali».

Un allarme che riguarderebbe tutta l’Unione. Se le casse delle amministrazioni italiane, che rischiano un buco di 23 miliardi di euro, hanno perso circa il 9% delle entrate, in termini relativi le perdite maggiori si sono registrate a Cipro (25%), Bulgaria e Germania (15%). Mentre le più basse in Romania, Danimarca, Grecia, Ungheria ed Estonia (non oltre il 2%).

Report Covid Europa-Regioni: VdA regione Ue con più alto tasso mortalità

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La Valle d’Aosta è stata la regione europea con il tasso più elevato di decessi ogni 100mila abitanti (377) dall’inizio della pandemia fino al 1 giugno 2021, terza la Lombardia (335), quinto il Friuli-Venezia Giulia (314) e settima l’Emilia-Romagna (295).

E’ quanto emerge dal nuovo barometro del Comitato delle Regioni Ue pubblicato in occasione della Settimana europea delle città e delle regioni. “Dobbiamo renderci conto che regioni e città devono diventare gli eroi nella gestione di crisi come questa”, ha osservato il presidente del Comitato, Apostolos Tzitzikostas.

Comitato no green pass Milano: nuovo corteo sabato davanti la Questura

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Il Comitato no green pass Milano ha inoltrato alla questura un preavviso di manifestazione da tenersi sabato 16 ottobre. Nella richiesta che vede il nome di due organizzatori viene indicato il percorso del corteo per esprimere “contrarietà all’obbligo di green pass”, evento che potrebbe coinvolgere “decine di migliaia di persone”.

Il ritrovo – alle ore 17 – sarà in piazza Fontana, per poi proseguire – come si legge nel preavviso di pubblica manifestazione inviato alla questura di Milano – in piazza Duomo quindi in via Mazzini fino a via Pantano per proseguire in via Festa del Perdono, via Larga, largo Augusto, via Visconti di Modrone, via Senato, via Fatebenefratelli (dove ha sede la questura), quindi in direzione Moscova fino all’Arco della Pace per concludersi davanti alla sede Rai in corso Sempione. Un preavviso inoltrato via mail che ora la questura valuterà.

Bollettino dell’11 ottobre: 1.516 nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Secondo l’ultimo bollettino, sono 1.516 i nuovi casi su 114.776 tamponi analizzati. I morti sono 34. Il tasso di positività è all’1,3%. Salgono le terapie intensive occupate (+10, ora 374) e i ricoveri ordinari (+37, ora 2.688).

Da Ema attesa autorizzazione su monoclonali Ronapreve

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L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha avviato la valutazione su una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per la combinazione di anticorpi monoclonali Ronapreve (casirivimab/imdevimab). Il richiedente è Roche Registration Gmbh”. Lo si apprende da una nota dell’Ema. Il farmaco Ronapreve, si legge, è destinato al trattamento del Covid-19 negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio di progressione alla forma grave” e, più in generale, “per la prevenzione del Covid-19 negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni in su”.

“L’Ema valuterà i benefici e i rischi di Ronapreve in tempi ridotti e potrebbe emettere un parere entro due mesi”, precisa la nota.

Maxi frode fiscale: i responsabili avevano una sede anche a Napoli

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I finanzieri del comando provinciale di Vicenza hanno sottoposto a sequestro preventivo disponibilità finanziarie, immobili e autovetture per un valore complessivo di oltre 3,8 milioni di euro nei confronti di sei società nei settori economici della vigilanza privata, della consulenza aziendale, della progettazione ingegneristica, del commercio all’ingrosso di articoli sportivi, del commercio al dettaglio di profumi, dell’affitto di aziende e di 13 persone fisiche, rispettivamente con sedi e residenze nelle province di Vicenza, Milano, Napoli, Bergamo, Brescia, Crema e Como.

L’operazione è stata eseguita dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, in collaborazione con i finanzieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura di Vicenza Aliquota guardia di finanza. Le misure cautelari reali, spiegano i finanzieri, fanno seguito ad analoghe misure “già eseguite dai finanzieri vicentini nei primi mesi dell’anno nei confronti di tre soggetti e due società, che avevano promosso un meccanismo di frode fiscale realizzato mediante l’illecito utilizzo di una società di Lonigo (Vicenza), di fatto non operativa, priva di contabilità e senza una sede effettiva di esercizio, poiché domiciliata in uno studio di consulenza e che, in concreto, non aveva mai effettuato operazioni rilevanti ai fini Iva e ai fini delle imposte dirette”.

Secondo i finanzieri, i “destinatari della misura ablatoria eseguita nei mesi scorsi avevano, in sostanza, organizzato un sistema fraudolento finalizzato a consentire a terzi soggetti giuridici un’indebita compensazione di debiti tributari attraverso la cessione di crediti fiscali, in realtà inesistenti, fittiziamente vantati dalla società con sede nel comprensorio di Lonigo (Vicenza)”.

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