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Arezzo: rapine, estorsioni, minacce e lesioni aggravate ai danni di minorenni e coetanei

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Nella serata di ieri gli uomini della Squadra Mobile, con l’ausilio della Polizia Municipale, hanno eseguito la misura della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo su richiesta della Procura della Repubblica aretina, a carico di R.W., 20enne con alle spalle già numerosi precedenti di polizia.

La misura è arrivata al culmine di accurate indagine, coordinate dall’Autorità Giudiziaria e condotte dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Municipale, che hanno permesso di accertare la responsabilità di R.W. in relazione ad una serie di rapine su strada, estorsioni, minacce e lesioni aggravate compiute prevalentemente nella zona di Piazza Sant’Agostino, luogo di ritrovo abituale della baby gang, proprio allo scopo di affermare l’egemonia territoriale della banda in quelle precise aree del centro storico. Ricostruite, sulla base delle testimonianze delle vittime, prevalentemente minorenni, e dell’attività investigativa, il modus operandi della baby gang: la vittima veniva solitamente avvicinata con delle scuse e poi si trovava ad essere accerchiata da più soggetti che con minacce, la cui forza intimidatoria data dalla sproporzione numerica a volte veniva rafforzata dall’esibizione di coltelli, tirapugni, colli di bottiglia rotte o altre armi improprie, veniva rapinata del proprio telefono o del proprio portafogli. In una circostanza alla vittima veniva poi chiesto del denaro per rientrare in possesso del maltolto, configurandosi pertanto il reato di estorsione.

Contestati inoltre episodi di lesioni o minacce aggravate, scaturiti per futili motivi,  a volte per un semplice sguardo sbagliato come successo lo scorso dicembre ad un ragazzo che per aver semplicemente guardato R.W. si trovava ad essere minacciato da quest’ultimo con un paletto metallico “salvapedoni”.

In tutti gli episodi contestati è stata accertata la responsabilità di R.W. per il quale è inoltre emerso un indiscusso ruolo di capo, in grado di indirizzare e orientare le condotte dei suoi sodali. I fatti hanno chiaramente evidenziato inoltre una personalità violenta e pericolosa che non ha esitato in molte circostanze,  a usare coltelli, tirapugni o altre armi improprie. R.W. , conosciuto anche come cantante genere “trap” e noto sul mondo social con il nickname “Montana” – chiaro riferimento al noto film Scarface e alla storia del protagonista gangster Tony Montana, era solito pubblicare sui suoi profili foto che lo ritraevano, insieme ai suoi sodali, mentre imbraccia armi o mentre maneggia cospicue somme di denaro di dubbia provenienza, il tutto spesso accompagnato dalla dicitura 52100, codice postale di Arezzo con il chiaro intento di sottolineare il carattere territoriale della gang. L’arrestato al termine delle formalità di rito è stato associato alla Casa Circondariale di Sollicciano.

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