Napoli, in programma il restyling degli edifici scolastici: 28 gli interventi

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Saranno resi noti a breve i dettagli del piano di collocazione della platea studentesca degli edifici scolastici interessati dagli interventi strutturali finanziati dai fondi del PNRR, definito dall’assessorato all’Istruzione e dalle Municipalità nel corso di una riunione congiunta. Lo ha annunciato il presidente della commissione Istruzione e Famiglia, Aniello Esposito, nel corso della riunione con il dirigente del servizio tecnico Scuole Alfonso Ghezzi che ha fornito dettagli sulla tempistica e la natura degli interventi. Circa il settanta per cento dei lavori, ha spiegato Ghezzi, riguarderanno i nidi, su un totale di 28 interventi per i quali è già stata quasi interamente affidata la progettazione esecutiva, scrive la nota del Comune di Napoli.

Tutti gli appalti di importo superiore a 500 mila euro saranno curati da Invitalia. con una tempistica che prevede l’aggiudicazione e l’affidamento entro il prossimo 30 giugno, l’apertura dei cantieri entro luglio, il fine lavori entro il 2025 e il collaudo entro il 2026, scadenze ovviamente indicate nei tempi massimi. Nove su dieci le Municipalità in elenco, ad esclusione della 8. Tra le scuole interessate anche il nido comunale Rocco Jemma nella Municipalità 2, per il quale il programma prevede la demolizione e la ricostruzione nel rispetto, ha chiarito Ghezzi, del progetto originale, che verrà ripreso integralmente. La struttura, che risale secondo le carte disponibili al 1954, risulta vetusta e costruita con materiale scadente, ma soprattutto non ha superato le prove di vulnerabilità sismica, un aspetto che, al di là delle scelte definitive che saranno adottate una volta che la Soprintendenza avrà dato il suo parere, ne impedirà l’utilizzo ad uso scolastico. Tutte le valutazioni sugli edifici destinatari degli interventi, ha precisato Ghezzi, sono conseguenza del lavoro sulla vulnerabilità sismica avviato negli anni scorsi, ma resta il fatto che il PNRR rappresenta un’occasione unica per i Comuni di riqualificazione degli edifici, una possibilità che difficilmente si ripresenterà nei prossimi anni e che va sfruttata al massimo, all’insegna della collaborazione generale.