MARCIANISE – Tavolo alla Regione Campania sulla vertenza che coinvolge i 413 lavoratori della stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa Jabil; all’esterno circa 150 dipendenti hanno tenuto un presidio.
All’incontro che si è svolto oggi hanno preso parte i segretari generali e i delegati interni all’azienda dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Failms e Usb. Il summit è servito ad incardinare la vertenza alla Regione, come prevede la procedura di licenziamento collettivo da Jabil avviata il 7 gennaio scorso. Dopo una prima fase di incontri in Confindustria a Caserta durata 45 giorni, la questione è infatti passata alla Regione, che dovrà gestire, con l’assessore alle attività produttive Antonio Marchiello oggi presente, la fase più delicata e complessa, quella che porterà alla scadenza della procedura prevista per il 25 marzo prossimo, data dalla quale la Jabil potrà iniziare ad inviare le lettere di licenziamento. Sempre che nel frattempo la multinazionale Usa non ceda lo stabilimento con i 413 lavoratori alla newco Tme Assembly Engineering Srl, società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia (la Tme al 55% delle quote, Invitalia al 45%); un’intenzione che se venisse formalizzata comporterebbe l’interruzione dell’iter di licenziamento collettivo. A Marchiello i lavoratori presenti alla riunione hanno ribadito la necessità di predisporre un piano di rilancio del settore dell’elettronica, e di fare tesoro dei progetti di reindustrializzazione “miseramente falliti”, come quelli di Softlab e Orefice, e che non loro “non vogliono fare la stessa fine”. Al tavolo odierno non c’erano rappresentanti della Jabil, e così il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana.