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Verona, nascondeva nei calzini numerose dosi di eroina “thailandese”

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È conosciuta come la thailandese: una qualità di eroina molto rara che deve il suo nome all’area geografica in cui, storicamente, si è registrata la produzione più massiccia. La sua lavorazione richiede più elevate competenze, maggiore attrezzatura, tempi più lunghi; e proprio il maggior grado di raffinazione della sostanza comporta la produzione di una quantità inferiore di prodotto finale che contiene, però, una percentuale di principio attivo molto più elevata rispetto all’eroina tradizionale. Questa caratteristica la rende anche più costosa, destinata ad acquirenti con una discreta capacità di spesa.

La droga è stata trovata all’interno di un calzino che lo spacciatore indossava quando è stato fermato dagli agenti delle Volanti sabato intorno alle 12.30 in piazzale Olimpia.
I poliziotti hanno deciso di fermarlo dopo che, alla vista degli operatori, l’uomo aveva cambiato repentinamente direzione nel tentativo di eludere un eventuale controllo.

Oltre ai 9 involucri termosaldati che il 32enne nascondeva nel calzino, nell’abitazione dell’uomo i poliziotti hanno trovato altre 10 dosi di eroina bianca thailandese, un coltello da cucina su cui erano ancora presenti delle tracce di droga, utilizzato per la suddivisione della sostanza e la somma di euro 255 in contanti, verosimile provento dell’attività di spaccio.

Al termine degli accertamenti, il giovane è finito in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e la droga rinvenuta – 5 grammi circa complessivamente – è stata sequestrata.
Questa mattina il 32enne è comparso davanti al giudice che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto nei suoi confronti la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte la settimana.

Un altro arresto è stato effettuato dagli agenti delle Volanti sabato pomeriggio, intorno alle 17.30. A finire in manette un ragazzo di venticinque anni, autore di un furto commesso all’interno del negozio MediaWorld del centro commerciale Adigeo.

A segnalare il furto alla Centrale Operativa della Questura è stato l’addetto alla vigilanza che, vedendo le barriere antitaccheggio allarmarsi al passaggio de ragazzo, lo ha inseguito fino all’uscita del centro commerciale dove è riuscito a bloccarlo. La merce rubata – un computer portatile – è stata trovata, parzialmente rovinata, all’interno della borsa che il giovane portava con sé. Il danno è stato, con molta probabilità, causato dal tentativo maldestro del ragazzo di strappare i fili metallici che assicuravano il pc al banco dov’era esposto.

A seguito dell’arresto per il reato di furto aggravato, il venticinquenne è stato accompagnato in Questura, dove su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Stefano Aresu, ha atteso lo svolgimento del rito direttissimo.
Questa mattina il giudice, dopo la convalida dell’arresto, ha condannato il 25enne alla pena di mesi 8 di reclusione ed euro 200 di multa.

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