Slitta la decisione del Consiglio Ue sulle sanzioni a Mosca, il quale, prevede fra l’altro l’embargo graduale sul petrolio. L’Ungheria si dichiara contraria e sottolinea come nemmeno una proroga mirata dell’embargo fino a fine 2023 basti, quest’ultima richiesta da Slovacchia e Bulgaria. Il Governo di Kiev attacca i paesi contrari, ritenendoli complici di Mosca.
Il Cremlino informa che il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, non intende dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina il prossimo 9 maggio, giorno che celebra la vittoria sui nazisti. Ancora non sembra esserci un accordo su eventuale incontro tra Papa Francesco e lo stesso presidente russo. La Difesa di Londra ha sottolineato come “al momento non c’è nessun segnale di un possibile ingresso di Minsk, stretto alleato di Mosca, nel conflitto in Ucraina.” Il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, ha dichiarato alla televisione svedese di aver ricevuto “assicurazioni” dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, sul sostegno degli Usa a Stoccolma nel caso il Paese scandinavo decida di rompere la sua tradizione di neutralità e si candidi a entrare nella Nato. Il governo canadese ha deciso di riaprire la propria ambasciata in Ucraina.
