SUCCIVO/CESA – Effettuata l’autopsia, sono stati fissati i funerali di Davide Carbisiero, il 19enne di Succivo ritrovato cadavere nella mattinata della Domenica delle Palme, nella sala slot di via Atellana a Cesa.
Le esequie si terranno domani pomeriggio, alle 14.30, nella chiesa della Trasfigurazione di Succivo, paese in cui Davide era nato e viveva con la sua famiglia.
Si attende, invece, per oggi l’udienza di convalida del fermo di Francesco (detenuto nel centro di prima accoglienza per minori dei Colli Aminei), il 17enne che ha ammesso di avere esploso il colpo di pistola che ha ucciso Davide, ferendolo mortalmente alla giugulare.
Il 17enne, che si è costituito ai carabinieri perché sapeva di essere ricercato, ha ammesso di avere sparato, ma gli inquirenti – i carabinieri del Gruppo di Aversa, coordinati dalla Procura della Repubblica per i Minori di Napoli – mantengono il riserbo più stretto perché continuano ad indagare alla ricerca di eventuali complici del ragazzo e per definire il quadro che fa da sfondo al delitto.
Dopo il fatto i carabinieri hanno ritrovato anche l’arma del delitto, una calibro 8. Allo stato si ipotizza una lite tra giovani, che peraltro si conoscevano, e resta ancora in piedi la pista dello spaccio, anche se perde peso il regolamento di conti come quelli che avvengono tra le organizzazioni criminali.
Di certo, né la vittima né l’omicida sono legati – anche tramite parentele – a clan di camorra, tanto che il sostituto della Dda di Napoli Vincenzo Ranieri, intervenuto domenica sul posto per verificare un eventuale coinvolgimento dei clan locali, non ha poi partecipato all’interrogatorio del 17enne, sentito infatti alla presenza del sostituto della Procura per i minori. E non sono emersi elementi per collegare il delitto al papà della fidanzata di Carbisiero, che ha avuto un ruolo importante, peraltro recente, nello spaccio di stupefacenti nella zona.