Uccisero e sciolsero nell’ acido l’amante della moglie del boss, ergastolo ai due killer

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NAPOLI – Il giudice dell’ udienza preliminare del tribunale di Napoli, Valentina Giovanniello, ha condannato Paolo Abbatiello e Gianfranco Leva all’ergastolo e Raffaele Prota a 8 anni di reclusione per l’omicidio di Salvatore Esposito, detto “Totoriello”, ucciso a colpi di pistola, per ordine del clan Licciardi, e sciolto nell’acido.

Il procedimento è stato definito con il giudizio abbreviato. Esposito fu assassinato per avere intrapreso una relazione sentimentale con la moglie di Giovanni Licciardi, figlio di Gennaro, detto “la scimmia”, fondatore dell’omonimo clan che afferisce all’ “Alleanza di Secondigliano”.
L’ omicidio d’onore fu consumato il 27 settembre 2013, sono stati i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli a capire da una frase in una conversazione intercettata nell’ambito di un’altra indagine ad intuire la fine di Esposito.
 Nel maggio 2023 i Ros hanno arrestato tre dei quattro mandanti, elementi di spicco del clan Licciardi: Paolo Abbatiello, Gianfranco Leva e Raffaele Prota.

 Esposito fu attirato in trappola: un incontro apparentemente casuale con i suoi killer che lo uccisero nella zona delle cave di tufo del quartiere Chiaiano:fu ucciso a colpi di pistola e poi sciolto in un bidone di acido portato ad ebollizione con un bruciatore.