Trento, più di sei quintali di rifiuti ferrosi sequestrati in un’attività di gestione non autorizzata

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Sono 682  i kilogrammi di rifiuti ferrosi probabile provento di attività illecita, tra cui rame, rinvenuti dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Rovereto a seguito di un’ispezione delegata dalla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale del luogo. Il controllo, eseguito martedì scorso presso l’abitazione di un residente della provincia trentina, ha permesso di scoprire nelle pertinenze della sua casa attrezzatura specifica per la pesatura e la prima lavorazione dei rifiuti ferrosi prima di essere conferiti a strutture private compiacenti, autorizzate al riciclo dei metalli mediante fusione. 

Il sequestro della merce e dell’attrezzatura si colloca nell’ambito dei controlli denominati “Oro Rosso”, disposti mensilmente dal Servizio Polizia Ferroviaria, per contrastare il fenomeno dei furti di rame che, in ambito ferroviario, spesso si traducono in ritardi nella circolazione dei treni e, conseguentemente, in disagi per i viaggiatori. Al termine dell’attività d’indagine, coordinata dall’Autorità Giudiziaria roveretana, è stata denunciata una persona, ufficialmente in pensione ma che in realtà esercitava abusivamente la professione.