Trasporti nel caos, il sindacato di base punta il dito: da De Gregorio (Eav) solo annunci

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NAPOLI (aa) – Il calvario quotidiano della mobilità campana – particolarmente quella legata al tracciato della Circumvesuviana, linea gestita dall’Ente autonomo Volturno srl (EAV) – non si risolve evidentemente con gli annunci che, con tono trionfalistico, puntualmente fa il presidente, amministratore delegato e direttore generale Umberto De Gregorio, ma con interventi concreti che però, al solito, non ci sono o vengono procrastinati.

È quanto sostiene il sindacato autonomo interno (USB) in un comunicato stampa, che segue – appunto – l’ennesimo annuncio dell’azienda, forte – evidentemente – anche del sostegno incassato dai sindacati storici (Cgil, Cisl e Uil).

Nello stigmatizzare ancora una volta tutti i disservizi che “fanno di EAV la peggiore azienda del trasporto pubblico locale d’Italia” – è scritto nella nota – la presa di posizione dell’USB smonta, infatti, punto per punto, tutti gli interventi che vengono contrabbandati per soluzioni, tanto più che non sono nemmeno definitivi.    

Intanto, sottolinea il sindacato di base, sono passati “sono passati dieci anni dall’apertura dei cantieri, senza che un solo lotto e nonostante una massa impressionante di fondi a disposizione, sia stato completato”.

Quindi, entrando nello specifico dei singoli problemi, se ne elencano le permanenti criticità. “La chiusura della linea Cumana da oltre un mese e l’accordo per gli operatori di esercizio del settore autolinee – continua l’USB – riflettono ciò che si è già verificato in altre circostanze per le quali, come organizzazione sindacale, ci siamo sempre espressi negativamente, non sottoscrivendo condanne bibliche per l’azienda e per i lavoratori stessi. Sappiamo benissimo che l’accordo storico per gli autisti, è uguale a quello storico del 27 giugno scorso fatto per il personale treni – dice l’USB – un grande bluff, in quanto applicabile soltanto sulle linee vesuviane, in modo arruffato e sgarrupato, tale da non evitare le tante soppressioni, i tanti ritardi giornalieri, con un vertiginoso aumento del costo del lavoro”.

L’azienda vuole correre ai ripari – sostiene la nota – ma anziché lavorare su come far correre più treni sulle rotaie, programma corse senza fermate. “È facile annunciare l’indice di puntualità dei treni lasciando i viaggiatori a piedi, cosa che non condividiamo e che davvero non riusciamo a comprendere. Noi vorremmo essere spiegati dal presidente De Gregorio, per esempio, tecnicamente qual è la percentuale di usura di un materiale rotabile che fa 15 fermate anziché 20. Qual è la differenza dei guasti se fa più o meno fermate?”.

E non è tutto. “Per la chiusura della linea Cumana, ci auguriamo che non si assista alla replica di quanto accaduto sulla linea Benevento-Napoli: doveva aprire entro i successivi 6 mesi dal marzo 2021, il prossimo marzo saranno quattro anni di chiusura, e probabilmente vedremo il primo treno commerciale nella primavera 2026, attenendoci alle loro ultime annunciazioni”. E aggiunge, con evidente ironia mista ad amarezza per Come vanno le cose: “Non è mai troppo tardi!”.

Non mancano, inoltre, i rilievi che il sindacato di base evidenzia per le altre linee. “Sulla Cumana quotidianamente viene comunicato che a fine mese i lavori termineranno, ma se tutto va bene, sarà una apertura a binario singolo, già in essere col vecchio tracciato da Dazio ad Arco Felice, con la differenza che col nuovo tracciato non potrà esserci coincidenza a Pozzuoli con conseguente disagio e isolamento per i cittadini puteolani, ma probabilmente ad Arco Felice. Sarebbe stata la giusta occasione per lavorare assiduamente per completare il raddoppio dei binari tra Dazio ed Arco Felice in via definitiva, ma probabilmente per questo bisognerà attendere altri 25 anni. A tal motivi, per i tecnici EAV, comporterà una rivisitazione del programma di esercizio, con l’effettuazione dei treni da e per Torregaveta ogni 30 minuti anziché ogni 20 minuti. Questo significherà che ad ogni ora, i viaggiatori avranno una coppia di treni in meno, pari a più di 30 corse soppresse rispetto al programma di esercizio attuale”.

Per non trascurare l’aspetto sicurezza su cui l’UBS puntualmente punta il dito. “Tutto questo sempre se ANSFISA (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, ndr) dovesse autorizzare il transito sulla nuova tratta, con tutte le criticità che ci sono in materia di sicurezza ferroviaria. E su questo siamo molto scettici”.

E, tuttavia, l’USB non si limita soltanto a criticare l’operato di azienda e management: “In attesa di tutto ciò, la nostra Organizzazione Sindacale – aggiunge – aveva dato delle indicazioni per alleviare il disagio all’utenza, effettuando, come fatto in altre circostanze, servizio ferroviario sulla tratta Arco Felice-Torregaveta e prolungando il treno da Bagnoli a Dazio, ma per l’azienda questo non si può fare, però poi vorrebbero passare con i treni sul nuovo tracciato in quelle condizioni. Speriamo tanto di sbagliarci – aggiunge l’USB – ma non vediamo nulla di buono all’orizzonte”.  E conclude: “Vorremmo tanto un giorno firmare anche noi con De Gregorio un accordo sindacale storico, utile per lavoratori, azienda ed utenza. La verità è che oggi assistiamo solo ad accordi “fasulli”, spreco di danaro pubblico e, come diceva Lello Arena in un famosissimo sketch con Massimo Troisi: ANNUNCIAZION, ANNUNCIAZION…solo questo!”.