E’ di poche ore fa la notizia del sequestro di bene per 166mila euro da parte della Guardia di Finanza di Torre Annunziata.
La moglie e la suocera di un affiliato del clan Gionta, per 15 anni, hanno percepito indebitamente il vitalizio riservato ai familiari delle vittime della criminalità organizzata. Nello specificio in seguito alla nota “strage di Sant’Alessandro”, quando otto persone vennero uccise e altre sette ferite dai killer della camorra, la moglie del boss si era dichiarata nubile nel 2002 così da beneficiare del vitalizio. Secondo quanto ricostruito dalle Forze dell’Ordine, la “farsa” è stata portata avanti durante i successivi controlli per non perdere il beneficio.