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Terra dei Fuochi: 18enni maggiormente a rischio

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Lo ha spiegato l’andrologo Luigi Montano, presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana, intervenuto alla prima giornata del congresso nazionale della Siru in corso fino a sabato 16 ottobre a Napoli. Dal campionamento è emerso che il 60% dei ragazzi di quelle aree presentava “almeno un parametro seminale alterato. Questo – ha sottolineato – è un dato particolarmente importante perché parliamo di giovani sani, non fumatori, non bevitori, non esposti, ma che vivono in aree a rischio”.

“Il liquido seminale, a differenza del sangue, rappresenta– ha detto Montano- un ottimo marker o indicatore della salute ambientale del territorio. Infatti, nell’ambito di un progetto finanziato anche dal ministero della Salute, e che ha visto la partecipazione di Istituto superiore di sanità, Enea e Cnr, abbiamo condotto ricerche su giovani sani della stessa età in zone a diversa pressione ambientale. Abbiamo campioni reclutati in zona a bassa pressione ambientale e le differenze sono veramente importanti”.

In particolare, in Campania, “l’area dell’Alto e Medio Sele, il salernitano, hanno indici di fertilità sicuramente migliori”. A incidere “non solo i cattivi stili di vita, ma soprattutto i fattori ambientali”, ha detto il presidente della Siru, annunciando che presenterà una proposta al governo e agli operatori sanitari in ambito andrologico per “avviare una grande campagna di prevenzione strutturata per tutti gli adolescenti, oltre a una valutazione del liquido seminale”.

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