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Salvini shock ad un evento: “Sono febbricitante ma sono venuto lo stesso”

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Formello (Roma) – “Sono sotto cortisone“, “il medico mi ha detto di ritornare a casa“, “sono un po’ febbricitante però…“, sono parole semplici, scandite senza nessuna paura, da Matteo Salvini, leader della Lega ad un evento a Formello alle porte di Roma mentre viene intervistato da Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2.

Le frasi, pronunciate in totale leggerezza, fanno da contraltare al clima di paura che da Febbraio,circonda il nostro Paese e il mondo intero causa pandemia da coronavirus. “Innanzitutto un grazie agli organizzatori che vale doppio perché io non ne posso più della vita a distanza, della politica a distanza, della scuola a distanza, dell’amore a distanza. Ma oggi è una giornata che non è partita benissimo. Sono stato due ore attaccato al cortisone e quando mi sono alzato il medico mi ha detto “ovviamente lei adesso va a casa”. Io gli ho detto: “Sì sì, stia tranquillo, passo prima ad Anguillara, a Sabazia, a Formello, finisco a Terracina e poi la sera torno a casa”, scatenando alcune risate e applausi dal pubblico.

Poi, constatando che il suo video stava già girando online, si è corretto su Facebook attaccando come al solito i giornalisti: “Mai avuta febbre, fatto test sul Covid ieri mattina, negativo. Ho il torcicollo come milioni di italiani e ho preso il cortisone, alcuni “giornalisti” evitassero almeno di speculare e mentire sulla salute del prossimo“.

Nel video, al minuto 1.15, l’ammissione dello stesso leader della Lega.

Elezioni. In tutta Italia crollo dei populisti: meno 3,2 milioni di voti

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C’era una volta il governo giallo-verde, poi è arrivato il Papeete, un nuovo patto e un anno, il 2020, difficile da dimenticare. Dopo solo diciassette mesi, sono tre milioni e duecentomila i voti persi dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega nel corso del tempo. Colpa di scelte sbagliate, di programmi non rispettati o forse della buona tenuta del governo giallo-rosso durante l’emergenza Coronavirus, o della forza individuale dei presidenti candidati alle regioni (Zaia e De Luca su tutti), o forse di un andazzo generale che si sta distaccando dai soliti temi molto cari ai due partiti.

Il Movimento, forte della vittoria del “Sì” al referendum, ha poco da festeggiare in termini di voti globali. In confronto alle Europee 2019 perdono quasi due terzi dell’elettorato, e festeggiano il maggior risultato in Campania, con una lista che raggiunge un onorevole 10 per cento.

Mentre la Lega risulta essere sconfitta un po’ ovunque, anche nelle regioni dove il candidato di centrodestra è stato eletto. Per Salvini manca un milione di voti, con una percentuale in decremento, soprattutto nelle regioni al sud, che va’ dal 19,2 delle Europee al 5,6 delle Regionali in Campania, e dal 25,3% delle Europee al 9,56% in Puglia.

Davide Paolino

Puglia. Leghista perde alle comunali pur essendo l’unico candidato

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Matteo Salvini, in campagna elettorale, lo aveva già nominato sindaco ma per Primiano Di Mauro la strada verso il comune di Lesina, in provincia di Foggia, è passata attraverso quel famoso numero che per il leader della Lega provoca sempre brutti ricordi: il 49.

In questo caso, 49,01 esattamente, è la percentuale di votanti che si è recata alle urne per le amministrative dove Di Mauro era l’unico candidato alla carica di sindaco. Bastavano solo una sessantina di voti in più per assicurare la vittoria al leghista e poter conquistare il comune foggiano. Infatti, per legge, la presenza di una sola lista richiede il quorum almeno del cinquanta per cento degli elettori più uno. Cosa che ieri non si è verificata veramente per un pelo.

Ora il comune sarà gestito da un commissario esterno. Un’altra “sconfitta” in queste elezioni per il leader della Lega.

Davide Paolino

Salvini: “I 49 milioni? Spesi in manifesti elettorali”

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Non ci sono più. Sono stati spesi in campagne elettorali: in manifesti, affitti di sede, corrente elettrica, pagamento dei dipendenti“, durante un’intervista a Di Martedì, Matteo Salvini, segretario della Lega, ha così risposto ad una domanda di Giovanni Floris sui famosi 49 milioni che mancano dalle casse dello Stato dal 2012, anno in cui l’ex tesoriere Francesco Belsito e l’ex capo del partito Umberto Bossi sono stati indagati con le accuse di truffa ai danni dello Stato e riciclaggio per la gestione dei rimborsi elettorali.

Li stanno cercando ovunque, ma quei soldi non ci sono“, specifica Salvini, “li hanno cercati in Russia, in Svizzera, in Lussemburgo, ma non hanno mai trovato niente. Perché non abbiamo nascosto soldi da nessuna parte“.

Ma la vicenda continua ad essere fumosa, soprattutto perché quei soldi non sarebbero dovuti andare alla Lega, che aveva falsificato i bilanci dal 2010 al 2012 e quindi non doveva avere diritto ai rimborsi elettorali.

I giudici facciano le ricerche che devono fare“, ha concluso poi Salvini sulla questione.

Davide Paolino

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