INCHIESTA /LUSCIANO: Rifiuti, politica, intrecci societari e molte ombre
Tutti i retroscena dell’appalto rifiuti e le connessioni tra Mariniello, Abategiovanni, Aversano e Zannini con l’assessore Luigi Baldi e l’architetto Nicola Costanzo, responsabile ufficio tecnico a fare da “trait d’union e da pedine”.
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LUSCIANO (Rosa Amalfi) – La politica è l’arte del divenire e del possibile, insegnava un vecchio politologo. Qualche volta anche dell’impossibile, a dire il vero.
E che nella definizione si potesse ricomprendere anche il “trasformismo”, inteso come cooptazione nella maggioranza di elementi dell’opposizione, pure è un’evenienza cui siamo stati – col tempo – preparati a comprendere, se non proprio a digerire. Ma che si potesse finire a braccetto con gli stessi che, appena qualche anno prima e all’interno della stessa istituzione, si erano denunciati alla procura della Repubblica e a tutte le più alte cariche dello Stato, per manifeste pratiche illegali e, addirittura, per brogli elettorali, è davvero difficile da mandare giù. Eppure è quello che avviene a Lusciano, comune dell’Agro aversano assurto, in questi ultimi anni – tra le molte cose – a capitale della speculazione edilizia. E non solo.
Ma non divaghiamo. Notix.it è venuta in possesso di un documento del 21 luglio 2020, in cui i consiglieri del gruppo consiliare “Lusciano che vorrei” – vale a dire, Domenica Inviti, Enrica Rosa Granieri, Francesco Palmiero e Filippo Ciocio – indirizzano al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Caserta del tempo, una lettera riservata per autosospendersi dalla carica di rappresentanti dei cittadini di Lusciano, sulla scorta di dieci punti di accusa, peraltro ben argomentati, rivolti ai componenti della seconda amministrazione guidata da Nicola Esposito ed in particolare alla vicesindaco Maria Consiglia Conte e al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.
Il documento che riportiamo a corredo di questo articolo contiene pesanti accuse: dal sospetto di brogli, alle minacce subite da un consigliere, all’impossibilità di accedere agli atti amministrativi, ad incarichi clientelari, ad un clima di illegalità diffusa.
A firmarlo – il documento-denuncia – ripetiamo, sono i consiglieri dell’allora opposizione: Inviti, Granieri, Palmiero e Ciocio. Gli stessi, cioè, che con un doppio, forse addirittura triplo salto mortale si ritrovano fianco a fianco con gli accusati di allora. E, dunque, adesso in maggioranza. Ed è lo stesso gruppetto consiliare della minoranza di allora che, al momento del voto sul PUC (Piano urbanistico comunale) si astenne, entrando e uscendo di volta in volta, rispetto ai punti in discussione, dal consiglio comunale.
Ora, a parte il fatto che successivamente Domenica Inviti passò con Esposito e fu la sua candidata a sindaco – e questo la dice lunga – tutti gli altri si ritrovarono al seguito del sindaco Giuseppe Mariniello, sicché fa a dir poco specie che Ciocio, Granieri e Palmiero si ritrovino, oggi, sotto l’ala protettrice della inossidabile vice sindaca, Maria Consiglia Conte. Vale a dire, il principale bersaglio politico delle gravissime accuse, rispetto alle quali – peraltro – gli stessi denuncianti lamentavano il silenzio e l’immobilismo delle istituzioni adìte.
Peraltro, anche recentemente le lamentele sulla gestione della Conte non sono mancate: è il caso degli eventi di Natale, dell’assistenza sociale e della variante di via delle Margherite, dove è stato realizzato un marciapiede di 70 centimetri palesemente contro legge. Così come dell’ufficio tecnico, nella persona di Nicola Costanzo frequentatore dello studio dell’ingegnere Petrillo o di un suo “associato” che insieme con l’architetto Ferrara o un suo adepto risultano firmatari di tantissime licenze “discutibili”, come quella che fa arrivare il palazzo quasi sul marciapiede in Via Marconi o dell’abbattimento e ricostruzione di via Colucci, non risparmiandoci del palazzo in via E. Toti addirittura realizzato con un 110 da “brivido”, per non dire di via Femiano, dove sorge un palazzo al posto di piccolo lavaggio, e dunque trasformato in un palazzone e in ampi locali commerciali. Cui si aggiunge il caso di via Paietta, dove sono sorti palazzi realizzati sul confine della strada, su piccoli appezzamenti di terreno. E si potrebbe continuare per molto ancora.
E sono di questo tenore i documenti e le notizie che ci stanno arrivando in redazione, e che ci mettono a conoscenza – per esempio – del fatto che al saccheggio della speculazione edilizia non sarebbe estraneo nemmeno l’ex assessore Luciano Mariniello nipote del Sindaco attuale, anche se non era presente al voto sul PUC, e il Presidente del Consiglio Abategiovanni, oggi tutti a braccetto.
Infine, giusto per non dimenticare, la vicenda del bando di rifiuti firmato da Costanzo e dell’appalto finito stranamente a Foggia, e di cui – evidentemente – il sindaco Mariniello “non poteva non sapere”.
Insomma, il quadro che ne emerge, oggettivamente è questo: alla fine dei primi 20 mesi l’amministrazione Mariniello ha sempre sostenuto – o quanto meno non si è mai opposto – a operazioni speculative come quella dell’ex area mercato, ex Piazza Dante e, su questa linea, continua a sostenere cemento, gare, assistenza sociale e rifiuti.
Ecco, tutto questo e, altro ancora, emerge o sottintende la denuncia pervenutaci in redazione, firmata dagli allora oppositori Ciocio, Inviti, Granieri e Palmieri e che ora però siedono nell’amministrazione.
In foto, da sinistra: Francesco Palmieri, Maria Consiglia Conte, Nicola Esposito, Filippo Ciocio, Enrica Rosa Granieri, Giuseppe Mariniello, Domenica Inviti e il pm Nicola Gratteri; in basso, il documento denuncia che ci è pervenuto in redazione
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