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legambiente - page 6

Torna Spiagge Pulite con Legambiente

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Oltre 9 rifiuti di ogni genere per ogmi metro lineare di arenile. I rifiuti continuano ad essere ospiti indesiderati nei nostri litorali. Nelle 14 spiagge monitorate in Campania sono stati censiti 13.256 rifiuti in un’area totale di 39.700 mq.

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Agricoltura e sostenibilità: la sfida di Legambiente Campania

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Un nuovo modello di agricoltura che sposi appieno la sostenibilità ecologica; un’agricoltura che possa finalmente diventare non solo l’asse portante dell’economia made in Campania, ma un settore strategico anche dal punto di vista ambientale a cominciare dalle sfide imposte dalla crisi climatica. È la sfida che Legambiente Campania ha lanciato oggi con il Primo Forum regionale sull’Agroecologia Circolare, dove ha chiamato a raccolta le esperienze più avanzate della nostra regione per proporre una nuova alleanza che possa condurre, oltre alla riduzione dell’utilizzo della chimica attraverso il ricorso a buone pratiche agronomiche, ad un impegno concreto per un Green new deal anche in questo settore.

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Campania, arriva il Rapporto Ecomafia 2020 di Legambiente

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C’è un virus da combattere che dura da decenni. Il “virus” dell’ecomafia che non si arresta né conosce crisi. Negli ultimi dieci anni in Campania sono 44.179 i reati contro l’ambiente, con 39.176 persone denunciate e arrestate e 12.580 sequestri effettuati.

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Paestum, Legambiente presenta il progetto di volontariato ambientale e culturale per costruire una nuova idea di cittadinanza europea

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Cittadini residenti e stranieri insieme per la cura del territorio. Per pulire parchi e piazze, raccogliere rifiuti abbandonati nell’ambiente e valorizzare il patrimonio culturale, ma anche per scambiare saperi e conoscenze attraverso corsi di cucina e lezioni di yoga: “Ogni attività svolta insieme ha permesso di conoscerci meglio reciprocamente e abbattere pregiudizi e timori da entrambe le parti, promuovendo nuove forme di convivenza e collaborazione” ha spiegato Ousmane Diaby, volontario proveniente dalla Guinea.

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Fanghi sversati in mare tra Napoli e Caserta, al via la maxi inchiesta: la risposta di Legambiente

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Tre arresti in carcere, quattordici agli arresti domiciliari e due sospensioni per sei mesi dall’esercizio delle funzioni pubbliche. Un’ipotesi di corruzione ed il sospetto che fanghi prodotti dai depuratori siano stati sversati in mare. E’ questo l’incipit della maxi inchiesta e le prime deduzioni della Procura di Napoli con la squadra mobile e la guardia di finanza, sulle aziende di risanamento ambientale. Gli indagati sono complessivamente 28.

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Salerno, Legambiente sul traffico illecito rifiuti: “Urgente una risposta politica – istituzionale”

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I dati del Rapporto Ecomafia di Legambiente nel ciclo dei rifiuti nel 2019 in Provincia di Salerno registrano 270 infrazioni con un incremento record +96% rispetto lo scorso anno. 276 persone denunciate e 10 arrestate con ben 111 sequestri, ma permane l’alto rischio di predazione ecocriminale.

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Legambiente stila il nuovo documento, un’Italia più verde ed inclusiva con il Recovery plan

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Legambiente Campania persegue l’obiettivo di migliorare il BelPaese puntando sul Recovery plan “da qui al 2030 se saprà utilizzare al meglio le opportunità e le risorse che l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia con il Next Generation EU (NGEU)”.

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Legambiente conferma: “Continueremo a lottare per la Terra dei Fuochi”

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“Con la conferma in Cassazione delle condanne nei confronti degli imputati Cipriano Chianese e Gaetano Cerci, responsabili dell’ecocidio in Campania, le cui ‘gesta’ erano già state raccontate da Legambiente nel primo rapporto “Rifiuti spa” del 1994, si chiude il cerchio aperto con l’inchiesta Adelphi, targata 1993 sul traffico illecito dei rifiuti. Sin dai nostri primi dossier avevamo denunciato il ruolo dell’avvocato Cipriano Chianese, anello centrale dell’ecomafia dei rifiuti nel nostro Paese, una sorta di “ministro dell’ambiente” che per decenni ha gestito il settore dei rifiuti per conto del clan dei Casalesi. Con la condanna di Chianese rimangono ancora le tante zone d’ombra, perché dietro al suo silenzio si celano i segreti e i rapporti tra criminalità organizzata e le lobby – politiche, affaristiche, massoniche – che hanno designato la Terra dei Fuochi come epicentro del business illegale dei rifiuti. Come Legambiente proseguiremo nel nostro lavoro quotidiano fatto di denuncia, impegno e responsabilità. Le infiltrazioni ecomafiose, che interessano questo territorio come altre zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, grazie anche alla legge sugli ecoreati. Ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunità che antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalità ambientale e i suoi complici”. Così Stefano Ciafani Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, commentano la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione sulle condanne dei responsabili del disastro ambientale della discarica Resit di Giugliano in Campania.

Dossier Legambiente, Campania maglia nera nell’illegalità ambientale

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La Campania ancora sotto l’attacco, spietato, degli ecocriminali. Con  5.549 reati accertati di illegalità ambientale nel 2019 segna un’impennata senza precedenti con + 44%rispetto lo scorso anno. Aumentano anche le persone denunciate ben 4.231.Sono 24 le persone arrestate, cui si aggiungono 1.777 sequestri. In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati 90 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare. Nonostante la reazione dello Stato, i ladri di futuro continuano infatti ad accumulare profitti e patrimoni illeciti, spesso difficili persino da individuare. E la Campania si conferma la terra dell’ecomafia. Il verdetto senza appello arriva dal rapporto “Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, realizzato da Legambiente.

Per il 26esimo anno consecutivo, la Campania è maglia nera nell’illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cementoNapoli si conferma prima provincia d’Italia per numero di reati ambientali (2.207), seguita da Salerno, che scala ben sei posizioni rispetto al 2018, con 1.161 reati, più del doppio rispetto al 2018. Sesta la provincia di Avellino con 885 reati e quindicesima Caserta con 574 reati ambientali. Considerando l’arco temporale dal 1997 al 2019 i reati ambientali accertati in Campania sfiorano quota centomila e precisamente 99.341, con 81.694 persone denunciate o arrestate e 27.928 sequestri effettuati.

La Campania registra il numero più alto di reati in applicazione della legge 68 del 2015 sugli ecoreati, ben 158, con 181 persone denunciate earrestate,insieme al sequestro di 98 beni per un valore complessivo di 32,7 milioni di euro. La legge 68/2015- commenta Legambiente– viene applicata su tutto il territorio nazionale, andando a colpire prevalentemente il modus operandi delle imprese criminali, molte delle quali operano nelle regioni piu industrializzate. Inutile aggiungere che e sempre stato quest’ultimo l’obiettivo principe della legge, cioe costringere tutte le imprese a operare legalmente contrastando, dunque, ogni forma di concorrenza sleale costruita sull’altare del dumping ambientale.

“I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– dimostrano inequivocabilmente come il crimine ambientale sia essenzialmente un crimine d’impresa. Se le mafie continuano a essere una minaccia per l’ambiente e gli ecosistemi, una parte rilevante la giocano, come sempre, imprese, imprenditori e professionisti spregiudicati e senza scrupoli e pubblici dipendenti infedeli avvinti dalla corruzione . Le risorse ambientali sono, per queste ragioni, ad alto rischio di predazione  ecocriminale. È urgente affiancare alla risposta giudiziaria, che in questi anni ha portato dei buoni risultati, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente. Siamo ancora in attesa che inizi concretamente con tempi e regole certe la bonifica del territorio, di azioni concrete per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti che fermino quei “tour” che da sempre alimentano le ecomafie. Così come siamo in attesa delle ruspe per abbattere il cemento illegale, una delle ferite aperte della nostra regione alimentata da una classe politica che continua a proporre condoni per meri calcoli elettorali o perché, in molti casi, è direttamente coinvolta in questi fenomeni. La lotta all’ ecomafia deve diventare la vera priorità per la Campania. E’ una sfida che si può vincere solo se il mondo imprenditoriale e sociale virtuoso, la politica e le istituzioni si mettono insieme per fare concretamente e con serietà. Solo così possono dimostrare di avere a cuore il rilancio dell’economia del Mezzogiorno sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità”.

Ancora una volta la Campania si piazza in vetta alla poco lusinghiera classificarelativa al ciclo dei rifiuti con 1.930 reati contestati, più del 20% sul totale nazionale. Completano il mesto quadro regionale le 1.987 persone denunciate, i 19 arresti e i 1.074 sequestri. A livello provinciale, la più colpita a livello nazionale è Napoli con 609 infrazioni (+ 34 % rispetto lo scorso anno) 662 persone denunciate e 2 arrestate con 477 sequestri. A livello regionale dopo Napoli troviamo la provincia di Avellino con 275 infrazioni accertate, 211 persone denunciate e 47 sequestri. Terza la provincia di Salerno con 270 infrazioni( incremento record + 96% rispetto scorso anno) con 276 persone denunciate e 10 arrestate con ben 111 sequestri. Chiudono la Provincia di Caserta con 260 infrazioni accertate, 233 persone denunciate e 3 arrestate e la la provincia di Benevento con 56 infrazioni, 50 persone denunciate, 2 arrestate e 36 sequestri.

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