Ai funerali della regista Lina Wertmuller applausi e commozione.
Si sono tenuti alla Chiesa degli Artisti di Roma, presenti i familiari e la figlia adottiva Maria Zulima Job.
I funerali di Gigi Proietti, scomparso lo scorso 2 novembre a seguito di scompenso cardiaco, saranno celebrati il 5 novembre a Roma, presumibilmente nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Il sindaco della città Virginia Raggi ha proclamato lutto cittadino per quel giorno; il primo cittadino – scrive l’agenzia ANSA – è in contatto con la famiglia di Proietti per organizzare un omaggio al maestro italiano. Tra le ipotesi spunta un corteo funebre in auto che parte dal Campidoglio, passando per i luoghi simbolo della vita dell’attore fino al Globe Theatre di Villa Borghese dove Proietti era direttore artistico: lì dovrebbe esserci l’orazione funebre per arrivare poi in chiesa per le esequie. Il tutto è stato pensato per evitare assembramenti e per rispettare le normative Covid.
CAIVANO – C’erano almeno centocinquanta persone all’interno della chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano, opportunamente distanziate per osservare le disposizioni anti-covid, e per salutare per l’ultima volta Maria Paola Gaglione, la diciottenne speronata dal fratello contrario alla relazione tra lei e Ciro, il suo compagno trans.
Proprio Ciro ha voluto dedicare un cartellone alla sua compagna: “Correvamo solo verso la nostra libertà, o almeno credevamo di farlo, verso la nostra piccola grande felicità. Ovunque sarai, il mio cuore sarà lì con te. Ti amerò oltre le nuvole. Ciro“.
Per la famiglia di Maria Paola c’erano tutti, la madre accompagnata dalle amiche della figlia e il padre, arrivato qualche minuto dopo. Impossibilitato ad esserci, invece, il fratello Michele Antonio, in carcere per omicidio preterintenzionale e che non è riuscito a ricevere il nullaosta per partecipare al funerale.
“Sarebbe stato inutile“, precisa l’avvocato del ragazzo, “soprattutto perché deve rispettare la quarantena dopo essere uscito dal carcere“.
Intanto Don Maurizio Patriciello, dal pulpito, lancia parole distensive: “Paola, perdonaci. Tutti noi, sacerdoti e laici, per non essere stati capaci di custodire questa tua fragile e preziosissima vita“. E auspica ad un ricongiungimento tra le due famiglie.
Davide Paolino
