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Covid-19, riunione per discutere delle misure del nuovo Dpcm

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Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per lunedì mattina una riunione con Regioni, Anci e Upi per analizzare le misure per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il prossimo 16 gennaio. All’incontro, in programma alle 10.30, parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza. I presidenti delle 5 Regioni che da lunedì entreranno nella zona di rischio arancione – Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia – chiedono al Governo “di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione”. Questo per evitare ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica. Nel nuovo Dpcm è prevista, secondo quanto apprende l’ANSA, la conferma delle attuali misure mentre si stanno valutando nuove restrizioni. Dopo l’abbassamento della soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, il Governo sta pensando di introdurre un’ulteriore stretta: qualora l’incidenza settimanale dei casi dovesse essere superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatterebbe in automatico la zona rossa. La proposta, avanzata dall’Istituto superiore di Sanità, è stata condivisa dal Cts e dovrà essere concordata con le Regioni. 

Nuovo DPCM: cosa si può fare e cosa no

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Giuseppe Conte ha presentato il DPCM per le feste natalizie, suddiviso tra zona arancione e rossa. Ecco cosa si può fare e cosa no.

Decreto Natale, zona rossa e arancione: cosa si può fare e cosa no

28, 29 e 30 dicembre, assieme al 4 gennaio

ZONA ARANCIONE: stop ai viaggi tra Regioni e tra Comuni; bar e ristoranti chiusi (servizio d’asporto consentito dalle 5 alle 22, consegna a domicilio consentita senza limiti di orario); negozi aperti. Coprifuoco alle 22.

 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio

ZONA ROSSA: vietato uscire di casa (se non per comprovate esigenze lavorative, necessità, salute); negozi, bar e ristoranti chiusi (servizio d’asporto consentito dalle 5 alle 22, consegna a domicilio consentita senza limiti di orario); aperti alimentari, farmacie, tabacchi, edicole e librerie e negozi di prima necessità. Vietati tutti gli spostamenti, anche all’interno del proprio Comune.

DEROGHE su SPOSTAMENTI: ok a visite anche nei giorni “rossi” ma vietati spostamenti per più di 2 persone, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni; spostamento verso altre abitazioni private consentito una sola volta al giorno, in un arco compreso tra le 5 e le 22“.

Caos in Campania: scaduta l’ordinanza sulla zona rossa, ma i negozi restano chiusi

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Dubbi in Campania perché è scaduta l’ordinanza del Ministero della Salute sulla zona rossa in Regione, ma secondo quanto comunicato da Confcommercio e Confesercenti regionali i negozi nella giornata del 4 dicembre dovranno restare chiusi. La Campania era in zona rossa dallo scorso 15 novembre ed è stato poi prorogata la misura fino al 3 dicembre. “Si comunica – scrive Confcommercio Campania – che i negozi delle regioni che si trovano in zona rossa domani non potranno riaprire. Pertanto si resta in attesa delle decisioni che saranno prese domani dal ministro della Salute su eventuali modifiche relative al colore della Regione Campania”. Mentre la Confesercenti Napoli precisa: “Nella giornata di oggi non ci sarà alcun cambio di colore per la Campania, né per altre regioni italiane classificate come rosse. Un eventuale cambio di colore della regione potrebbe avvenire a seguito della cabina di regia Cts-Ministero della Salute che si riunisce sempre di venerdì. L’eventuale cambio di colore partirà da domenica 6 dicembre. Quindi venerdì 4 dicembre, negozi e ristoranti resteranno chiusi al pubblico”.

Due nuovi articoli per “blindare” il Natale: le nuove misure del Governo

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Il Governo varerà nella giornata del 4 dicembre il nuovo Dpcm in vista del Natale, periodo particolarmente delicato in cui non sono consentiti errori per evitare quanto già successo a Ferragosto. Secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA Natale e Capodanno saranno “blindati” nei confini comunale e dal 21 dicembre al 6 gennaio blocco di spostamento tra le Regioni, salvo i consueti motivi di lavoro, salute e situazioni di necessità, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. 

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Divieto di uscire dal proprio Comune a Natale e Capodanno, la nuova ipotesi per il Dpcm

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Si contano le ore in vista del nuovo Dpcm che entrerà in vigore nella giornata del 4 dicembre: l’agenzia ANSA riporta che sul tavolo di Governo è giunta l’ipotesi del divieto di allontanarsi dal proprio Comune nelle giornate di Natale e Capodanno; lo stop potrebbe valere nei giorni del 25 e 26 dicembre ed il primo gennaio. Dal prossimo 21 dicembre gli spostamenti dovrebbero essere consentiti solo per rientrare presso la propria residenza o domicilio, mantenendo invariati i criteri dello spostamento per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Stop sempre dal 21 dicembre, invece, agli spostamenti tra le Regioni per raggiungere le seconde case e crociere ferme nel periodo natalizio. Confermato il coprifuoco alle 22 e la chiusura degli impianti sciistici, ma si discute sull’apertura degli alberghi delle aree sciistiche.

Nuova bozza del Dpcm: Governo a lavoro per il periodo natalizio

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Il prossimo 3 dicembre potrebbe essere una data particolarmente importante per il nuovo Dpcm: per quella data l’Esecutivo spera che molte Regioni faranno parte della fascia “gialla” o “arancione” consentendo nuove aperture per il periodo natalizio. Rimarrà comunque il divieto di feste e cenoni con persone di nuclei familiari differenti e si cercherà di bloccare lo spostamento verso Regioni più a rischio. Al vaglio del Governo c’è altresì la riapertura dei negozi e di bar e ristoranti, sia pure in alcune zone e con le limitazioni ai tavoli già adottate.

In arrivo nuovo Dpcm, le possibili misure: chiusure tra le regioni e si valuta un coprifuoco nazionale

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L’Italia sta per accogliere un nuovo Dpcm a seguito della firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pronto a varare insieme al Governo nuove misure per contenere la curva del contagio. Tra le varie ipotesi che si susseguono relativamente ad una bozza del Dpcm quasi sicuramente verrà previsto il blocco della mobilità tra le regioni, fatte salve le motivazioni di lavoro, salute od urgenza. Possibile inoltre la chiusura dei centri commerciali durante il weekend e si discute se estendere a tutto il Paese il coprifuoco già previsto in alcune regioni, per cercare di limitare il più possibile gli incontri nelle abitazioni private dopo lo stop di bar e ristoranti alle 18.

Nuovo DPCM firmato da Conte!

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Niente da fare per i Presidenti delle Regioni, che avevo chiesto al governo delle ore per ragionare su alcuni aspetti come la dad e la chiusura di bar e ristoranti.

“La chiusura di bar e ristoranti dalle 18 è rimasto un punto fermo per il governo nel nuovo Dpcm, il ventiduesimo del premier Giuseppe Conte e il terzo solo a ottobre per l’emergenza Coronavirus, firmato questa mattina come riporta il Corriere della Sera. Dal vertice a palazzo Chigi finito a notte inoltrata, la riunione tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione dei partiti e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia fissa una linea sotto la quale il governo non aveva intenzione di andare nella trattativa serrata con i presidenti delle Regioni. Unica concessione alle richieste dei governatori, che battevano i pugni per una chiusura alle 23, è stata l’apertura di bar e ristoranti la domenica e i festivi. Decisiva sarebbe stata l’opinione degli esperti del Cts, che vedono nell’apertura domenicale un’alternativa utile per evitare la riunioni famigliari.

I governatori ieri con una lettera avevano chiesto che fosse scongiurata la sostanziale cancellazione della cena al ristorante nei giorni festivi, fissando la chiusura per le 23. Inascoltati quindi, così come per la richiesta di aumentare la percentuale della Didattica a distanza, per il governo fissata al 75% delle lezioni, mentre i governatori chiedevano di portarla al 100% per tutte le scuole superiori e le università.

Altro punto disatteso da parte dei presidenti delle Regioni resta quello dei tamponi, che i governatori vorrebbero effettuare solo per chi ha sintomi e per i contatti stretti con i soggetti positivi, che siano famigliari o conviventi”. Questa la ricostruzione fatta da Open.

Catanzaro Lido, barista chiude il bar a mezzanotte e riapre 15’ dopo: “Non è illegale, applico il Dpcm”

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L’ultimo provvedimento preso dall’Esecutivo viene prevista la chiusura dei locali a mezzanotte, ma non è stata previsto un orario per la riapertura; ecco che dunque il proprietario di un bar di Catanzaro Lido, aperto 24 ore, ha ben deciso di chiudere a mezzanotte secondo quanto stabilito, per poi riaprire solo 15 minuti dopo.

All’arrivo i vigili urbani non hanno potuto far altro se non dare ragione al commerciante, che ha voluto altresì commentare il recente provvedimento: “Il premier ed i suoi ministri laureati non hanno pensato che oltre alla chiusura c’è un orario di apertura. Io non sto facendo altro che rispettare il loro provvedimento, così come l’ho fatto notare alle forze dell’ordine. Io avendo una attività aperta tutto il giorno non ho orario di apertura e quindi manca il mio orario di. Mi adeguerò a quello che dice il Dpcm e dunque tutti i giorni riaprirò a 00.15”.

Bozza nuovo Dpcm: il Governo vara il coprifuoco ed il rafforzamento dello smart working

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L’andamento epidemiologico dell’Italia, che ha raggiunto nella giornata di venerdì quota 10.000 contagi, ha spinto il Governo ad organizzare un incontro nella notte per discutere di un nuovo Dpcm con misure ancor più restrittive di quelle attuali: l’idea è quella di un coprifuoco dalle 22 o 23 durante la settimana e con orari maggiormente stringenti nel fine settimana, oltre ad un rafforzamento dello smart working, orari scaglionati d’ingresso nelle scuole e stop agli sport di contatto a livello dilettantistico.

Il coprifuoco previsto – riportano i colleghi di SkyTg24 – imporrebbe la chiusura di tutti i locali e negozi con alcune eccezioni come le farmacie; lo smart working obbligatorio dovrebbe essere portato al 70% per la Pubblica Amministrazione, mentre per le scuole non si pensa ad una chiusura totale, ma ad uno scaglionamento degli ingressi. Nella mattinata di sabato il Premier Conte ed i ministri avranno un incontro con le Regioni, con il nuovo provvedimento che dovrebbe arrivare per il prossimo 19 ottobre.

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