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Comune di Caserta, altra scure del Viminale: il super dirigente Biondi sospeso per sei mesi dal servizio. E non è finita

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CASERTA – (a.a.) Il super dirigente del comune di Caserta, Francesco Biondi, è stato sospeso dal servizio per sei mesi, con provvedimento del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, notificato all’interessato nel pomeriggio di ieri.

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Caserta sciolta per camorra: compensi da capogiro ai commissari prefettizi. ECCO QUANTO INTASCANO per 8 mesi di “lavoro”

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CASERTA – Compensi da capogiro ai commissari prefettizi del Comune di Caserta. A mettere nero su bianco le somme occorrenti ai tre, per il solo 2025, è il segretario comunale Salvatore Massi.

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Sicurezza, Gratteri: “Caserta ha bisogno di un sistema di videosorveglianza”

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CASERTA – Intervistato negli studi di Primaset 149 il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza nelle città, ha ricordato che molti dei recenti omicidi avvenuti a Napoli o nell’hinterland, soprattutto con vittime ed esecutori materiali giovanissimi, siano stati scoperti grazie all’uso delle videocamere.

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ESCLUSIVO. Uno studio rivela: in Banca d’Italia già si sapeva delle infiltrazioni camorristiche nel Comune di Caserta

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ROMA – di Antonio Arricale – Delle Infiltrazioni camorristiche al Comune di Caserta lo sapevano perfino in Banca d’Italia, a Roma, e prima ancora che lo accertasse la Commissione d’accesso.

Tra le pareti ovattate di Palazzo Koch sapevano, infatti, del rischio di una gestione amministrativa del capoluogo di Terra di Lavoro condizionata da logiche esterne. E lo sapevano sulla scorta di dati oggettivi: i dati del bilancio comunale. Numeri freddi, eppure illuminanti, che a differenza degli uomini e, soprattutto, dei politici non mentono mai. Occorre, però, puntualizzare.  

Della situazione di Caserta e di molti altri Comuni italiani, localizzati soprattutto a Sud – Sicilia, Calabria e Campania, in particolare, ma non si salvano Lazio e Lombardia – lo sapevano soprattutto gli esperti dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Vale a dire: l’intelligence operativa interna a Bankitalia con funzioni di antiriciclaggio, cui è demandato appunto il compito di rilevare operazioni sospette. O, quanto meno, lo avevano “predetto”.

Il Comune di Caserta, infatti, rientrava nel campione statistico dei 6.771 enti locali analizzati da uno specifico algoritmo dell’Uif, basato su un sistema di machine learning, volto a individuare le tracce di possibili rischi di condizionamento della spesa pubblica da parte di soggetti esterni. Nel caso specifico, clan camorristici. L’algoritmo – i cui risultati sono riportati in uno studio (“The risk of mafia infiltration in Italian municipalities: Statistical and machine learnig evidence from financial information”) dei dipendenti della struttura, Stefano Iezzi e Claudio Pauselli, di cui pubblichiamo l’immagine di copertina e alcuni dati in questa pagina – si basa, giusto per notare, sull’intelligenza artificiale (AI) e si è rivelato particolarmente affidabile.

La pulce nell’orecchio ci è stata messa da un articolo pubblicato, qualche settimana fa, sul Sole24Ore, dal collega Ivan Cimmarusti. Nel quale, appunto, si spiega la relazione diretta esistente tra possibili condizionamenti malavitosi nella gestione della spesa comunale per i servizi erogati con l’incremento di aliquote, multe e tariffe. Servizi la cui qualità, peraltro – ma questo lo diciamo noi, oltre che essere sotto gli occhi di tutti – diventa inversamente proporzionale al costo, aggiungendo, per così dire, al danno la beffa.

“Nei Comuni a rischio mafia – scrive Cimmarusti – il fisco si inceppa. Imu, tassa rifiuti (tari), entrate totali: la raccolta crolla”. E la conferma viene, appunto, dallo studio di Bankitalia: dove c’è criminalità organizzata, le casse comunali si svuotano, ricordano gli autori dello studio. E parlano di un indicatore predittivo “compreso fra 0 e 1 per ciascuno dei 6.771 Comuni analizzati nel periodo che va dal 2016 al 2021, che può essere interpretato come una misura della probabilità che il Comune sia infiltrato”. Compresa, dunque, la Città di Caserta.

Il Comune – è arcinoto, ormai – è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, proprio in questi giorni, dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno. E, soprattutto, sulla scorta della relazione della Commissione d’accesso la quale – tra le carte del periodo amministrativo rivoltato come un calzino, periodo in cui è ricompreso anche quello analizzato dall’algoritmo – avrebbe trovato (il condizionale è d’obbligo, dal momento che il sindaco uscente ha preannunciato ricorso al Tar del Lazio) riscontro degli elementi “concreti, univoci e rilevanti” richiesti dalla legge in materia di scioglimento. Ma torniamo all’indicatore predittivo dell’UIF e, soprattutto, allo studio di Iezzi e Pauselli. “I Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa – scrivono i due analisti – si caratterizzano per costi operativi più elevati a fronte di minori spese correnti nel trasporto pubblico locale, nell’istruzione e nei servizi sociali; mostrano inoltre una maggiore rigidità della spesa e un’allocazione impropria di fondi verso settori quali l’edilizia e la gestione dei rifiuti, strategici per il riciclaggio di denaro e spesso sfruttati dalla criminalità organizzata. Infine, nei Comuni sciolti si osserva una ridotta efficienza nella raccolta delle entrate, attribuite ad esempio a una minore capacità amministrativa”.

I risultati dello studio dell’UIF e dell’applicazione dell’algoritmo, concludono gli autori, “mostrano che le amministrazioni comunali identificate dal modello come a più alto rischio di infiltrazione sono caratterizzate da livelli di trasparenza negli appalti significativamente inferiori rispetto alle altre amministrazioni”. Insomma, sembra di leggere alcuni passaggi della relazione della Commissione d’inchiesta.

Ora, qualcuno potrebbe obiettare: troppo facile per Caserta, il Comune era già in dissesto finanziario con il sindaco Pio Del Gaudio (dichiarazione del 13 ottobre 2011) e poi con il sindaco Carlo Marino (dichiarazione del 23 aprile 2018), praticamente in continuità. Insomma, i mali – soprattutto per i cittadini costretti a subire gli effetti negativi della “mala gestio” dei politici – vengono da lontano. La speranza, allora, è che sulla scorta di un’applicazione sistematica dell’algoritmo messo appunto dalla Banca d’Italia, i controlli sugli enti locali possano essere attivati subito, senza più dover attendere quindici anni.

Comune di Caserta sciolto per camorra, bandi di gara preconfezionati per favorire gli imprenditori dei clan

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CASERTA – Nella dettagliata relazione del prefetto di Caserta Lucia Volpe, poi inoltrata al ministro degli Interni Matteo Piantedosi che ha chiesto e ottenuto dal Governo lo scioglimento dell’amministrazione comunale guidata da Carlo Marino, un capitolo è interamente dedicato all’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti.

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Comune di Caserta sciolto per camorra: i voti comprati nei rioni popolari e la longa manus del clan Belforte

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CASERTA – E’ nella dettagliata relazione del prefetto Lucia Volpe al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che vengono elencate, analiticamente, le ragioni che hanno poi indotto il Governo a sciogliere l’amministrazione comunale di Caserta (Ieri la notifica del Dpr di Sergio Mattarella).

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ANTEPRIMA. Il decreto del Presidente della Repubblica che scioglie per camorra il Comune di Caserta

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CASERTA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento del Comune di Caserta. Il provvedimento è stato notificato ieri a Palazzo Castropignano e ratifica lo scioglimento per infiltrazioni mafiose disposto dal Consiglio dei Ministri lo scorso 18 aprile. 

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Caserta non si piega, affollata assemblea anticamorra: “Ora tocca a noi”

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CASERTA (Carlo Pace)C’era un silenzio denso, pieno di sguardi e di domande. E poi c’erano le voci, quelle forti e pulite di chi ha deciso di non avere più paura. Di chi ha detto basta.

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Gestione irregolare, il sindaco di Casalnuovo chiede commissariamento di Anci Campania

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NAPOLI – Chiesto il commissariamento dell’Anci Campania. L’istanza è stata presentata da Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo di Napoli e componente dell’esecutivo di Anci Campania, che ha presentato una formale richiesta di accesso agli atti e di commissariamento immediato dell’associazione regionale, denunciando “irregolarità nella gestione interna”.

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L’ex sindaco di Caserta Carlo Marino si dimette da presidente dell’Anci Campania

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CASERTA – Dopo essersi sospeso dal Pd, questa mattina l’ex sindaco di Caserta Carlo Marino ha rassegnato anche le dimissioni da presidente dell’Anci Campania, dimissioni protocollate dal presidente del direttivo regionale dell’Anci, Giuseppe Parente, sindaco di Bellosguardo.

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