Bruxelles – Antonio Arricale – L’ombra di un nuovo “Qatargate” si addensa sul Parlamento europeo. La giustizia belga sospetta che i lobbisti dell’azienda cinese Huawei abbiano corrotto una quindicina di eurodeputati.
L’inchiesta che – per il momento fa registrare 21 perquisizioni (anche tra i parlamentari europei) e l’arresto di diversi lobbisti – passa, nemmeno a dirlo, anche per l’Italia e tocca, anzi, pesantemente la Campania. Direttamente o indirettamente.
Ma andiamo per ordine, almeno per la parte che riguarda la nostra regione.
L’inchiesta ruota intorno all’italo-belga Valerio Ottati, 41 anni, direttore degli affari pubblici dell’ufficio Huawei presso l’Unione Europea dal 2019. Ottati ha ricoperto, in precedenza, il ruolo di assistente parlamentare di due ex eurodeputati italiani, uno del Ppe (a destra) e uno del S&D (socialdemocratico) per dieci anni.
“Non era affatto un tecnico”, precisano dal pool investigativo che ha fatto scoppiare lo scandalo. “Organizzava molti incontri con i parlamentari europei e poteva invitare le persone agli eventi”.
Ed è qui la chiave del nuovo “affaire”. A differenza dello scandalo Qatargate che riguardava valigie di denaro contante, la presunta corruzione in questa vicenda avrebbe assunto invece la forma di doni di oggetti di valore (tra cui smartphone Huawei), biglietti per partite di calcio (Huawei ha in particolare una tribuna privata al Lotto Park, la casa dell’RSC Anderlecht) o trasferimenti di alcune migliaia di euro.
Il responsabile dell’ufficio di Bruxelles di Huawei, Valerio Ottati, è stato assistente parlamentare di due europarlamentari campani: Nicola Caputo, europarlamentare del PD dal 2014 al 2019, ora assessore regionale all’Agricoltura della Campania di Italia Viva, e prima ancora, tra il 2009 e il 2014; e dell’europarlamentare del Pdl, Crescenzio (Enzo) Rivellini.
Diciamolo subito: i due europarlamentari non sono indagati, Ottati avrebbe sfruttato i suoi contatti nei dieci anni di assistenza parlamentare per la sua futura attività di lobbying.
E, però, precisano da Belgio, tra le attività dei due europarlamentari spiccano legami con la Cina.
Caputo è stato tra il 15 gennaio 2018 e l’1luglio 2019 membro della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Repubblica popolare cinese, mentre Rivellini è stato prima membro della delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese (tra il 16 settembre 2009 e il 28 settembre 2009) e poi presidente della stessa delegazione, tra il 29 settembre 2009 e il 30 giugno 2014.
Quanto alla carriera politica dei due europarlamentari, Caputo nel maggio 2019 si è ripresentato alle elezioni europee ma non è stato rieletto. Nel luglio 2019 è stato nominato consigliere sull’Agricoltura, gli affari europei e le relazioni internazionali del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella sua giunta regionale. Poi Caputo ha lasciato il Pd e aderito a Italia Viva. A ottobre 2020 è stato nominato assessore alle Politiche agricole nella seconda giunta regionale di De Luca.
Rivellini, invece, ha più volte cambiato partito nell’ambito del centrodestra, An, Pdl, Fli, FI, FdI, fino alla Lega oggi. Nel settembre 2020 si è candidato alle Regionali in Campania con Fratelli d’Italia per Stefano Caldoro presidente, non risultando eletto. Nel 2021 si è candidato alle Comunali di Napoli con la lista Napoli capitale, a sostegno di Catello Maresca, anche lì senza essere eletto.
Il 9 ottobre 2013, in una spiegazione del voto sui ‘Negoziati fra l’Ue e la Cina per la conclusione di un accordo bilaterale in materia di investimenti’, Rivellini sottolineava come “l’accordo, il primo sotto il Trattato di Lisbona che farà degli investimenti una materia assoluta dell’Unione europea sostituendosi eventualmente a 26 diversi accordi bilaterali, apporterà sicuramente benefici garantendo una migliore posizione alle imprese europee nel mercato cinese e permettendo di affrontare questioni quale quella delle joint ventures”.
Ad ogni modo, nel curriculum vitae su LinkedIn Valerio Ottiati, il dirigente di Huawei finito al centro dello scandalo di presunta corruzione al Parlamento europeo, riporta diverse attività legate alla Cina durante il suo ex lavoro come assistente parlamentare a Bruxelles.
Stando al suo profilo, da agosto 2009 a giugno 2014, quando era nello staff di Enzo Rivellini (Pdl-Ppe), si è occupato di “Gestione del team del Mep (5 persone); Gestione dei fondi assegnati al Mep. Presidenza della delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese: Gestione delle riunioni interparlamentari Ue-Cina (IPM) a Bruxelles e a Pechino; Gestione delle relazioni con l’ambasciata cinese presso l’Ue e i suoi diplomatici; Redazione dell’ordine del giorno delle riunioni della delegazione del Pe; Redazione di note informative per il presidente e i membri della delegazione su una varietà di questioni (dialogo sulla cooperazione all’innovazione Ue-Cina, vertici Ue-Cina, relazioni commerciali Ue-Cina, questioni relative all’accesso al mercato e agli investimenti, diritti di proprietà intellettuale, sfide ambientali e legate ai cambiamenti climatici, controversie antidumping, diritti umani, ecc.); Redazione di discorsi per il presidente della delegazione; Gestione dei contatti con il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE). Gestione dei contatti tra l’eurodeputato e la Commissione europea/il Consiglio europeo/il SEAE/la Corte dei conti europea/le rappresentanze permanenti presso l’Ue/i lobbisti”.
Successivamente, dal luglio 2014 al maggio 2019, quando era assistente di Nicola Caputo (Pd-S&D), non risultano, stando sempre a quanto scritto si LinkedIn, attività correlate a Pechino.
Nel Cv si legge: “Gestione del team del Mep (5 persone); Gestione dei fondi assegnati al Mep; Coordinamento degli eurodeputati S&D Agri e gestione delle riunioni S&D Agri; Gestione dei dossier trattati dalle commissioni per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Agri), l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare (Envi), i trasporti e il turismo (Tran) e la pesca (Pech): stesura di ‘relazioni’ e ‘pareri’ del Pe, discorsi, emendamenti ed emendamenti di compromesso, domande orali e scritte; Redazione di comunicati stampa; Organizzazione di conferenze stampa e conferenze/workshop; Gestione dei contatti con giornalisti e stakeholder; Gestione di sito web, account Facebook e Twitter dell’eurodeputato; Gestione dei contatti tra l’eurodeputato e la Commissione europea/il Consiglio europeo/il SEAE/la Corte dei conti europea/le rappresentanze permanenti presso l’Ue/i lobbisti”.
Ad ogni modo, a seguito delle perquisizioni effettuate oggi, nell’ambito dell’inchiesta sui lobbisti legati a Huawei sospettati di aver corrotto ex e attuali eurodeputati, “il giudice istruttore incaricato del caso ha chiesto che fossero messi dei sigilli nei locali del Parlamento europeo, più precisamente negli uffici assegnati a due assistenti parlamentari presumibilmente coinvolti”.
In foto da sinistra: Nicola Caputo, Valerio Ottati, Enzo Rivellini