SALERNO – A tradirlo è stato un tatuaggio sul volto. Un dettaglio che ha permesso agli agenti della Squadra Mobile di Salerno di arrestare Antonio Adami, il 42enne salernitano accusato di due tentate rapine avvenute sabato notte a Salerno è stato sottoposto a fermo da parte della Polizia. Adami deve rispondere anche del tentato omicidio del titolare del bar in cui sabato notte aveva fatto irruzione armato: dopo essere stato respinto con una mazza di scopa, avrebbe esploso un colpo d’arma da fuoco che il gestore è riuscito a schivare solo per pochi centimetri.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile guidata dal vicequestore Elvio Barbati. Il fermato, un 42enne salernitano, è accusato di essere il responsabile anche di un altro tentativo di rapina, compiuto sempre sabato notte, poco dopo essere fuggito dal bar. L’uomo, che ha numerosi precedenti alle spalle, “Abbiamo voluto riportare la tranquillità”, ha spiegato in conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli. “Eravamo riusciti ad identificarlo già lunedì ma avevamo avuto difficoltà nel localizzarlo e siamo riusciti a farlo solo all’esito di ricerche mirate svolte dalla Polizia di Stato”. Gli agenti questa mattina hanno fatto irruzione in un’abitazione di Matierno, rione collinare di Salerno. “La persona era sul giaciglio di un letto e la prima reazione che ha avuto è stata quella di mettere la mano sotto al cuscino dove aveva una pistola pronta all’uso. Ma non ha fatto in tempo perché è stato bloccato dagli agenti”, ha aggiunto il questore Giancarlo Conticchio che ha rivolto un monito ai cittadini: “Nel momento in cui c’è una rapina, evitate assolutamente di reagire”. Sono in corso accertamenti da parte della Polizia Scientifica che, attraverso la comparazione delle armi e delle ogive, dovrà appurare se la pistola calibro 765 sequestrata oggi sia la stessa utilizzata per i due tentativi di rapina. Oltre al tentato colpo al bar, infatti, il 42enne è ritenuto responsabile anche della tentata rapina avvenuta pochi minuti dopo ad un distributore di carburante in tangenziale. In quella circostanza il malvivente aveva colpito il dipendente con il calcio della pistola, ferendolo alla testa.