Il 10 maggio 1933, in una Berlino cupa e rancorosa, oltre 25.000 volumi di libri non allineati al nazismo furono dati alle fiamme dagli studenti del Terzo Reich. Nel fuoco finirono saggi e romanzi di autori ritenuti “immorali” quali Albert Einstein, Hermann Hesse, Jack London, Ernest Hemingway, Karl Marx, Charles Darwin o Franz Kafka. Un tentativo di eliminare la cultura, il pluralismo delle idee e di instaurare la censura. Ben 90 anni dopo, per evitare che tutto questo possa un giorno succedere di nuovo, Roma ricorda quell’incendio in un evento organizzato a palazzo Valentini. Tra gli ospiti sanno presenti, tra gli altri, la Presidente del Municipio Roma I Centro, Lorenza Bonaccorsi, l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, il cardinal Matteo Zuppi, Presidente della Cei, il direttore del dipartimento Cultura dell’Ucei, rav Roberto Della Rocca e l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, Viktor Elbling.
L’iniziativa, denominata “1933-2023 – 90 anni dal Rogo dei libri a Berlino”, è prevista alle 16.30 nella sala del Consiglio, in via IV Novembre 119A ed è stata organizzata da Roma Capitale e dal Municipio Roma I Centro. Durante la prima parte è previsto un incontro tra gli studenti del master internazionale in didattica della Shoah e i rappresentanti istituzionali, alla presenza della scrittrice Edith Bruck e del direttore del master David Meghnagi. La seconda parte si aprirà alle 18 è sarà un momento di riflessione storica. “Ci tenevamo a ricordare uno dei momenti più bui della storia culturale europea- spiega la Presidente Lorenza Bonaccorsi- quando si bruciano i libri non si distrugge solo la cultura ma anche le idee e la democrazia. Ed infatti, pochi anni dopo, l’Europa scivolò nella guerra e nella Shoah. Bisogna costantemente esercitare la memoria per fare in modo che quanto successo non si ripeta mai più. Come Municipio Roma I Centro continueremo a promuovere la memoria collettiva della nostra storia con tante altre iniziative”, termina la nota del Comune di Roma.