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Roma, il sì del Senato per cittadinanza Zaki: tra i sostenitori Liliana Segre

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“C’è qualcosa nella storia di Patrick Zaki che prende in modo particolare, ed è ricordare quando un innocente è in prigione. Questo l’ho provato anch’io e sarò sempre presente, almeno spiritualmente quando si parla di libertà” – ha dichiarato la senatrice a vita Liliana Segre che ha partecipato alla discussione sulle mozioni per riconoscere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, lo studente che da più di un anno è in prigione in Egitto.

L’ordine del giorno presentato è stato approvato con 208 sì, nessun contrario e 33 astenuti, tra i quali i senatori di FdI. “Ho fatto questo viaggio – ha raccontato – perché ci sono delle occasioni in cui uno deve vincere le forze che non sono sempre brillantissime”. “Ricordo – ha aggiunto – cosa sono i giorni passati dentro la cella, quando non si sa se preferire la porta chiusa o che si apra e qualcuno entri e ti faccia o ti dica qualcosa che ti possa far soffrire ancora di più”. Segre si è detta molto contenta di questa iniziativa: “sarò sempre presente almeno spiritualmente quando si parla di libertà”. Si chiede inoltre al governo di sollecitare le autorità egiziane per la liberazione dello studente; di monitorare le udienze processuali e le condizioni di detenzione; di attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei Paesi dove persistono violazioni e a portare iniziative al G7 con particolare riguardo a casi di repressione di attivisti politici.

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