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Regioni vs Governo: è scontro su scuola e coprifuoco

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Il decreto-legge con le misure anti-Covid con le nuove aperture sarà in vigore da oggi, 23 aprile, ma come annunciato dallo stesso presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga “l’aver cambiato in Consiglio dei ministri un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave che ha incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni”.

Palazzo Chigi ha fa sapere che il Governo darà un chiarimento alle Regioni e l’auspicio dei governatori è quello di “poter incassare almeno un ‘tagliando’ periodico del dl, se i numeri dei contagi lo permetteranno e nel decreto bollinato resta la deroga fino al limite minimo del 50% di presenza a scuola nel caso di “eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica”.

Chiarimenti anche per quanto riguarda il coprifuoco. Il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini, che tenta una mediazione: “Il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, modificando periodicamente nel dl sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”.

Stando ai dati attuali, dovrebbero avere lo stesso colore Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto, oltre alle province di Trento e Bolzano, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l’1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno ‘scenario

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