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Reati d’odio: oggi la giornata mondiale contro le discriminazioni

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Si celebra oggi la giornata internazionale contro le discriminazioni. La ricorrenza è anche l’occasione per sensibilizzare tutti al rispetto delle persone anche nella diversità. Come sancito all’articolo 3 della nostra Costituzione infatti “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

La Polizia di Stato, a tal proposito, prosegue l’opera di sensibilizzazione già iniziata nel mese di gennaio durante la settimana in ricordo delle vittime della Shoah. Non solo attraverso la comunicazione ma anche con l’azione di contrasto ai reati di odio e con iniziative rivolte soprattutto alle nuove generazioni. Incontri nelle scuole e negli stand durante gli eventi, ai quali i nostri esperti partecipano in tutto il Paese, hanno permesso di avvicinare migliaia di giovani e con essi riflettere su temi così delicati ed importanti.

La linea è quella tracciata dal Dipartimento della pubblica Sicurezza al cui interno troviamo l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). L’organismo interforze ha come obiettivo principale quello di gestire con efficacia l’attività di contrasto ad ogni forma di discriminazione ed è incardinato nella Direzione centrale della polizia criminale, presieduto dal vice capo della Polizia Vittorio Rizzi.

L’Oscad tra le sue molteplici attività svolge anche quella di monitorare e analizzare il fenomeno attraverso i dati delle segnalazioni ricevute e quelli disponibili nelle banche dati delle Forze di polizia.

Quelli relativi al 2021 fanno registrare 361 segnalazioni di reati di matrice discriminatoria, 64 dei quali online. Tra le fattispecie prese in esame troviamo sia gli atti riconducibili a norme specificamente previste dal codice penale per contrastare la discriminazione di ogni forma (odio etnico, razziale, nazionale, religioso e nei confronti delle persone con disabilità), sia quelli che, pur non essendo ricollegabili a “reati di odio”, si manifestano in contesti in cui l’obiettivo dell’autore è discriminare la vittima.

Tra i reati più ricorrenti ci sono quelli relativi alla razza, all’etnia e al credo religioso mentre gli atti discriminatori, con più incidenza, riguardano l’orientamento sessuale.

L’Osservatorio mette a disposizione anche la seguente mail oscad@dcpc.interno.it per poter segnalare atti di discriminazione, agevolando inoltre la presentazione delle denunce da parte delle vittime. 

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