NAPOLI – E’ partito da “un sincero pensiero alla famiglia e alla memoria di Carmine Parlato, deceduto nel pieno del servizio della funivia di Castellammare, per il quale chiediamo verità e giustizia” il comizio di Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, alla manifestazione del primo maggio a piazza Municipio.
“Un ricordo – ha aggiunto Ricci – anche alla memoria di Salvatore Renna morto nel cantiere della metropolitana di Piazza Municipio dove poco fa abbiamo deposto una corona con il Prefetto e il sindaco. Va fermata questa strage. Migliaia di morti nel 2024 in Italia e già più di 10 dall’inizio dell’anno in Campania. Non solo nell’edilizia o in agricoltura, ma anche in settori più esposti come la logistica, le movimentazioni, i servizi. Bisogna intervenire sulla prevenzione senza ridurre le tutele e i diritti a colpi di decreti insufficienti e inconcludenti. Chiediamo al Governo grandi piani di assunzione negli ispettorati, nell’Inail e negli organi di controllo”.
“Quest’anno – ha aggiunto Ricci – Cgil Cisl e Uil hanno deciso di festeggiare la festa dei lavoratori con una solidarietà non divisiva ma che può essere il nostro punto ideale di congiungimento con le tante piazze e con i milioni di lavoratori che rappresentiamo”.
“Molto abbiamo fatto con i protocolli, da quello con il sindaco di Napoli a quello per Ischia, con la Regione Campania e con il Comune. Grande stimolo, poi, è arrivato dal Prefetto di Napoli, con confronti e tavoli periodici. Ma alta deve essere l’attenzione e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali su Napoli Est, Bagnoli, la riqualificazione dei quartieri, l’ammodernamento del Trasporto Pubblico Locale, le Partecipate, il Bradisismo e l’area flegrea – ha sottolineato Ricci – L’Istat ha descritto una città e una regione con territori dove si vive peggio e un’aspettativa di vita da ultimo posto in classifica: 80,6 anni di vita media, rispetto agli 82 del 2019. Si dia priorità alle periferie, alle aree a forte disagio sociale e alle aree d’insediamento produttivo. A quei quartieri dove alta la diseguaglianza sociale e la dispersione scolastica. Drammatiche le denunce sulla delinquenza minorile e la dispersione scolastica al 50%. Anche la provincia presenta vaste aree di povertà con una disoccupazione dilagante soprattutto tra i giovani e le donne. Migliaia di famiglie, che vivono solo con il sostegno degli ammortizzatori sociali e l’ADI hanno visto un aggravarsi delle proprie condizioni economiche. L’istruzione, la scuola sono un’occasione per ridurre le disuguaglianze; un’occasione fondamentale di contrasto alla criminalità. Basti pensare che 5000 minori nel napoletano, ogni anno, hanno a che fare con la giustizia, di questi, il 70% ha parenti in carcere”.
Ronghi: si realizzi piano straordinario per lavoro
“Se guardiamo la Festa del Lavoro dal mio territorio ovvero Napoli, la Città Metropolitana e la Regione Campania, ‘non ci resta che piangere!”. E’ quanto afferma Salvatore Ronghi, Presidente di “Sud Protagonista” e già consigliere regionale della Campania. “Particolarmente in questo giorno, non riesco a sopportare l’ipocrisia di chi ha gli strumenti e il potere di sviluppare politiche attive per il lavoro ed, invece, lascia che Napoli e la Campania sprofondino nella disoccupazione e nei tirocini e nei corsi di formazione inutili se non finalizzate al lavoro”, sottolinea Ronghi, che aggiunge: “Oggi, il lavoro che c’e’ in Campania si deve solo ad alcune imprese che operano nelle Asi e grazie al merito di chi le ha gestite e non certamente alla politica regionale”.
“L’auspicio – continua Ronghi – e’ che si realizzi il Piano straordinario per il lavoro a Napoli e in Campania, e in tutto il Sud, che, come ‘Sud Protagonista’, abbiamo proposto e che, in Campania, si creino le condizioni per un totale cambiamento nella politica regionale che possa dare vita ad adeguate politiche attive per lavoro per creare lavoro di qualità e di stabile nella nostra regione”.